I fasmidi sono insetti tendenzialmente mimetici criptici, di medio-grandi dimensioni (1,5-30 cm), con corpo allungato (insetti stecco) o appiattito in certe specie (genere Phyllium, insetti foglia).
A livello mondiale sono state classificate più di 3000 specie di fasmidi, anche se ogni anno se ne scoprono di nuove, soprattutto nelle regioni tropicali dove è presente la maggiore biodiversità . Per molto tempo, i fasmidi sono stati inclusi nell’ordine degli ortotteri (cavallette, grilli e simili), prima di essere eletti essi stessi al rango di ordine, quello appunto dei Phasmida (o Phasmatodea).
Caratteristiche generali dei fasmidi
Essendo i fasmidi prevalentemente fillofagi, il loro apparato boccale è di tipo masticatore, le antenne sono filiformi, gli occhi ben sviluppati e gli ocelli spesso assenti. Quando presenti, le ali del I paio sono modificate in tegmine, mentre quelle del II sono più ampie ma non garantiscono comunque una buona abilità di volo; le ali del II paio possono talvolta mostrare delle colorazioni vistose (aposematiche) utilizzate nei comportamenti difensivi (quando minacciato,
l’insetto apre improvvisamente le ali mostrandone i colori sgargianti). Le zampe sono lunghe con funzione prettamente deambulatoria e possono andare incontro ad autotomia: l’animale, se minacciato, può infatti amputarsi autonomamente una o più zampe, le quali ricresceranno poi durante le successive mute (rigenerazione degli arti). L’addome è composto da 11 uriti e presenta cerci brevi.
L’ordine dei fasmidi comprende sia specie di piccolissime dimensioni grandi poco più di 1cm, come Timema californicum, sia specie che rappresentano un record tra gli insetti, come Pharnacia kirbyi delle foreste del Borneo, che cresce fino a 55 cm! In Italia, la specie più rappresentativa è il Bacillus rossius, dalla forma stretta e lunga simile ad un rametto secco.
I fasmidi sono animali per lo più notturni e a colorazione criptica nei confronti della vegetazione su cui vivono, ma esistono comunque alcune specie diurne e a colorazione aposematica (ad esempio Achrioptera fallax e Orthonecroscia pulcherrima sono blu metallico e giallo, mentre Oreophoetes peruana rosso).
Molti fasmidi posseggono inoltre delle ghiandole repugnatorie al livello del protorace utilizzate a scopo difensivo: esse mostrano una vasta varietà di secreti a seconda delle specie, ma tutti in grado di fungere da deterrenti per potenziali predatori, come formiche, ragni e addirittura rane.
I fasmidi sono inoltre noti tra gli insetti per avere una morfologia delle uova specie specifica in accordo con la modalità di deposizione. Le uova che ad esempio vengono deposte direttamente nel sottosuolo hanno una tipica forma a barilotto o simile ad un proiettile, ma comunque affusolata, in modo da poter essere facilmente interrate. Le uova che al contrario vengono fissate alla vegetazione possono essere dotate di sostanze collose oppure di particolari strutture atte a forare le foglie e a fissarle in posizione. Particolarmente interessanti sono invece le uova che vengono lasciate cadere al suolo: esse presentano infatti al livello dell’opercolo una particolare dilatazione di natura lipidica (chiamata capitulum) in grado di favorire la dispersione delle uova mediata da formiche (mirmecoria).
Riproduzione dei fasmidi
Una caratteristica comune a moltissime specie di fasmidi, tra cui anche il nostro Bacillus, è la riproduzione per partenogenesi. La partenogesi è una forma di riproduzione sessuata in cui la femmina è in grado di generare altre femmine da sola, senza il supporto del maschio, da uova non fecondate; la partenogenesi viene per questo spesso indicata come riproduzione unisessuata. Vi sono addirittura specie partenogenetiche dove il maschio è sconosciuto. In Bacillus rossius, ad esempio, il maschio compare raramente, in genere a fine estate per rimescolare un po’ il patrimonio genetico della popolazione. A seconda delle specie, infatti, la partenogenesi può essere obbligata o facoltativa, in relazione ad esempio alle singole popolazioni e al rapporto maschi/femmine: una popolazione con pochi maschi, ad esempio, può sviluppare la partenogenesi e convertirsi in breve tempo in una popolazione di sole femmine.
Oltre alla partenogenesi e alla riproduzione bisessuata, nei fasmidi si conosce un ventaglio di altre strategie riproduttive anche piuttosto complesse da caratterizzare, come l’androgenesi, l’ibridogenesi e la ginogenesi.
Articolo redatto da Filippo Nicolini e Nicola Anaclerio.
Referenze
- Bellman, Heiko. Guida agli insetti d’Europa, 2019, Ricca Editore, Roma;
- Brusca, Richard C., et al. Invertebrates – Third edition, 2016, Sinauer Associates, Inc., Sunderland, Massachussetts;
- Nicolini, Filippo (2019). Delimitazione di specie ed analisi filogenetica del genere australiano Candovia (Insecta, Phasmida). Tesi di laurea triennale in “Scienze biologiche”, Università di Bologna.