Gli emitteri (o rincoti) sono un ordine di insetti dalle dimensioni variabili (0,5 mm-7 cm) che raccoglie le famiglie degli ex ordini Heteroptera (30 000 specie) e Homoptera (50 000 specie). Nonostante il gruppo degli omotteri sia parafiletico, il nome viene ancora utilizzato per semplicità comunicativa.
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Morfologia degli emitteri
Gli eterotteri hanno occhi composti ben sviluppati e generalmente anche due ocelli. Le antenne sono composte al massimo da cinque articoli e l’apparato boccale è di tipo pungitore-succhiatore. Le ali del I paio sono caratteristicamente modificate in emielitre, mentre quelle del II paio sono membranose; esistono comunque specie brachittere o attere. Le zampe sono generalmente deambulatorie, ma in alcune specie si modificano per la predazione o il nuoto.
Il torace si estende poi posteriormente tra le ali a formare una struttura nota come scutello; esso porta tra l’altro delle ghiandole repugnatorie che secernono sostanze maleodoranti e dal cattivo sapore, spesso associate anche a colorazioni aposematiche. L’addome è formato da 11 uriti e non porta cerci. Diverse specie sono inoltre note per essere in grado di stridulare sfregando le zampe o le ali sull’addome o sul capo, o addirittura utilizzano il rostro contro il torace.
L’apparato boccale degli omotteri è di tipo pungitore-succhiatore ed è molto simile a quello degli eterotteri. Gli occhi composti sono ben sviluppati e gli ocelli sono generalmente presenti in numero di due/tre. Le antenne sono filamentose, brevi nel sottordine Auchenorrhynca (cicale e simili), medio-lunghe nel sottordine Sternorrhyncha (afidi e simili).
Le ali sono di tipo membranoso, con il I paio lievemente ispessito in alcune specie; alcune forme sono attere. Le zampe sono generalmente di tipo deambulatorio, ma possono presentare specializzazioni per la vita fossoria (negli stadi giovanili di alcune specie) o per il salto.
L’addome è composto da 11 uriti; sono inoltre spesso presenti delle ghiandole ceripare per la difesa o più comunemente per impedire la proliferazione di funghi e batteri a causa delle grandi quantità di liquidi zuccherini espulse. Le strategie riproduttive sono molto varie tra gli omotteri, con casi anche di alternanza di generazioni partenogenetiche ed anfigoniche.
Alimentazione e rapporti con l’uomo
Gli eterotteri vivono tipicamente in ambienti sia acquatici che terrestri a seconda delle specie. Sono fitomizi (si nutrono della linfa delle piante), predatori o ematofagi. Alcune specie pungono anche l’uomo, mentre altre sono note per gli ingenti danni che provocano all’agricoltura (come ad esempio Halyomorpha halys, o cimice asiatica, originaria di Cina, Giappone e Taiwan).
Gli omotteri si nutrono prevalentemente di liquidi vegetali, sia floematici che xilematici a seconda delle specie e/o delle condizioni ambientali. A causa della loro alimentazione prevalentemente liquida, l’osmoregolazione è piuttosto complessa e prevede, tra l’altro, la presenza di un sistema di bypass che espelle l’acqua ed eventuali zuccheri in eccesso direttamente all’esterno senza farli passare per il sistema digerente; possono poi essere presenti dei simbionti che assistono la digestione. Molti omotteri sono noti per i danni che portano alle produzioni agricole; altri sono invece utilizzati in quanto produttori di melata, ossia feci zuccherine che possono essere utilizzate dalle api per produrre il cosiddetto miele di melata.
Heteroptera
Famiglie Gerridae e Hydrometridae
I gerridi vivono appoggiati sulla superficie dell’acqua e riescono a non rompere la tensione superficiale del liquido grazie a setole idrofobe presenti al livello dei tarsi. Il I paio di zampe è raptatorio ed è utilizzato per la predazione. Il genere Holobates presenta specie tipicamente oceaniche che depongono le uova su oggetti galleggianti. Gli idrometridi vivono anch’essi adagiati alla superficie dell’acqua, ma mancano di zampe raptatorie. Sono tipicamente predatori e saprofagi.
Famiglie Nepidae e Belostomatidae
I nepidi sono comunemente conosciuti come scorpioni d’acqua. Sono insetti acquatici propriamente detti, in quanto dotati di sifone respiratorio. Le zampe del I paio sono raptatorie.
I belostomatidi sono insetti tropicali affini ai nepidi e dalle dimensioni ragguardevoli. Presentano un sifone retrattile. Queste forme di emitteri sono piuttosto aggressive e in grado di arrecare all’uomo punture dolorose. I maschi effettuano generalmente cure parentali, portando le uova adese sul dorso.
Famiglia Notonectidae
I notonettidi sono emitteri che nuotano sotto il pelo dell’acqua in posizione capovolta; sono anche buoni volatori. Per poter respirare, trattengono bolle d’aria sull’addome grazie a setole apposite. Le zampe del I paio sono raptatorie, mentre quelle del III sono natatorie.
Famiglia Pentatomidae
I pentatomidi sono le classiche cimici delle piante. Si nutrono tipicamente di linfa ma esistono alcune specie predatrici. Il corpo ha un tipica forma a scudo.
Famiglia Cimicidae
I cimicidi comprendono le ben note cimici del letto (come Cimex lectularius), le uniche specie italiane di emitteri propriamente ematofaghe. Sono atteri e ubiquitari, in quanto associati strettamente all’uomo. Le infestazioni sono molto difficili da debellare in quanto questi insetti sono resistenti ad alcuni insetticidi e al digiuno, a volte persino fino ad un anno! La puntura causa reazioni molto diverse a seconda dei soggetti, ma solitamente pomfi pruriginosi.
Famiglia Reduviidae
I reduvidi sono emitteri predatori dotati di zampe raptatorie e di rostro molto sviluppato. Se infastiditi possono pungere anche l’uomo. La sottofamiglia Triatominae comprende forme ematofaghe diffuse in America centro-meridionale e responsabili della trasmissione di alcuni patogeni, come Trypanosoma cruzi responsabile della malattia di Chagas.
Homoptera
Famiglia Cicadidae
I cicadidi, o cicale, sono ben noti per i tipici canti specie-specifici che i maschi emettono per attirare le femmine. Il richiamo è prodotto nei maschi in appositi timbali posizionati nella parte anteriore dell’addome e dotati talvolta di sacche aree risonanti. Le femmine presentano un ovopositore a sega per deporre le uova nel legno. Lo sviluppo post-embrionale è molto lento e si svolge prevalentemente nel sottosuolo.
Famiglia Aphrophoridae
Gli afroforidi comprendono le comuni sputacchine, insetti i cui stadi giovanili vivono riparati all’interno di manicotti schiumosi. Gli adulti hanno una colorazione molto variabile anche tra individui della stessa specie.
Famiglia Membracidae
I membracidi hanno un’elavata diversità di specie al livello dei tropici. Hanno una forma del corpo piuttosto varia, soprattutto al livello del pronoto, come adattamento criptico e mimetico.
Famiglia Fulgoridae
I fulgoridi sono emitteri esclusivamente tropicali e tra i più grandi dell’ordine. In passato, si riteneva che la fronte e il clipeo allungati fossero in grado di emettere luce. Presentano colorazioni spesso criptiche o aposematiche.
Famiglia Aphidoidea
Gli afidoidi, o afidi, sono comuni infestanti delle piante. Presentano un paio di cornicoli (o pori) addominali, dai quali emettono cera, e una codicola impari più o meno allungata, dalla quale emettono la melata. Esistono casi di simbiosi con le formiche, che proteggono gli afidi dai predatori per poter assumere indisturbate la melata. Gli afidi presentano generalmente un’alternanza di generazioni partenogenetiche e anfigoniche. Alcune specie sono galligene e con un certo grado di socialità e di divisione dei ruoli.
Famiglia Coccoidea
I coccoidi comprendono le comune cocciniglie. Sono emitteri con elevato dimorfismo sessuale: i maschi sono simili agli afidi, con ali colorate e quelle del II paio eventualmente ridotte; le femmine sono invece attere e da adulte sono forme sessili in grado solo di mangiare e riprodursi. Le uova restano riparate sotto il corpo materno rivestito di cera.
Referenze
- Bellman, Heiko. Guida agli insetti d’Europa, 2019, Ricca Editore, Roma.
- Brusca, Richard C., et al. Invertebrates – Third edition, 2016, Sinauer Associates, Inc., Sunderland, Massachussetts.
Immagine di copertina di Federico Stefanelli.