Il digiuno è diventato di tendenza tra le mode alimentari e in passato è stato spesso strumento di protesta politica. Ma quanto si può vivere senza mangiare, prima di avere effetti negativi sul nostro corpo?
Nel 1981 Bobby Sands e nove dei suoi compagni parteciparono alla protesta contro la presenza dell’Inghilterra nell’Irlanda del Nord. Come forma di dissenso si lasciarono morire di fame nel carcere di Long Kesh (nei pressi di Belfast), dopo un periodo di tempo tra i 46-73 giorni[1]. Un detenuto dell’IRA (l’organizzazione militare irlandese per l’indigenza), Mac Swiney, è invece sopravvissuto a uno sciopero della fame durato 74 giorni[2].
È su record come questi che si basano i dati dei limiti di fame. Vediamo, pertanto, come si comporta il nostro organismo durante il digiuno.
Cosa succede quando smettiamo di mangiare?
L’energia necessaria per le funzioni vitali si ottiene utilizzando, con un ordine ben definito, principalmente tre tipi di “scorte” presenti nel nostro corpo, ovvero:
- il glicogeno epatico, uno zucchero accumulato nel fegato, che rappresenta la risorsa di più facile e rapido accesso;
- i grassi, contenuti nei tessuti adiposi, un deposito a medio-lungo termine;
- le proteine, soprattutto quelle dei muscoli, convertite in carboidrati o in grassi come estrema misura difensiva di un fisico allo stremo.
Dopo circa 24 ore di assenza di cibo, le scorte di glicogeno nel fegato si esauriscono. Continuando il digiuno cosa accade? Dopo circa 3-4 giorni, la benzina del nostro corpo viene fornita dagli acidi grassi, metabolizzati in una categoria di sostanze che prende il nome di corpi chetonici (acetoacetato, il β-idrossibutirrato e l’acetone)[3, 4].
Queste molecole sono normalmente presenti in quantità esigua nel sangue (0.6mmol/L); però, in particolari condizioni metaboliche, come appunto un digiuno prolungato superiore alla settimana, si accumulano nel sangue, determinando effetti patologici negativi[5]. Il cervello, infatti, inizia ad utilizzarli preferenzialmente come carburante, portando ad uno stato metabolico definito chetosi.
In questa fase, organismi con grandi riserve di grasso possono essere in grado di resistere più a lungo senza mangiare. Le persone in sovrappeso o obese, infatti, hanno a disposizione una maggiore scorta di cellule adipose da metabolizzare, ma è necessario che siano presenti nel loro corpo anche grandi quantità di vitamine B idrosolubili, vitali per favorirne il processo[6].
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Vivere senza mangiare
Ad essere cruciale è la seconda settimana di digiuno. Dopo circa 15-20 giorni di totale mancanza di cibo, l’organismo ha terminato tutte le scorte di energia accumulate per situazioni come questa. Dopo il glucosio e gli acidi grassi, sono le proteine ad essere considerate delle fonti energetiche di emergenza.
Tuttavia, il corpo è costituito di molti tessuti da cui poter prelevare le proteine, per cui la situazione si complica[7]. Sono alcune componenti della massa magra, come il muscolo scheletrico, ad essere effettivamente usate per ricavare amminoacidi da convertire in glucosio e rifornire agli altri tessuti. Tale processo si accompagna ad una inevitabile riduzione della massa muscolare, con conseguente comparsa di debolezza ed apatia. Pur di mantenersi in vita, il corpo rallenta il metabolismo e limita il dispendio di energia. Inizia, inoltre, a divorare sia le pareti degli organi interni che dei muscoli, lasciando per ultimo il cervello. Così diventa difficile sopravvivere!
La pratica del digiuno è diventata l’ultima tendenza in merito alle mode alimentari[8]. Molte persone ricorrono ad un regime così restrittivo per fini terapeutici o disintossicanti[9]. Vivere senza mangiare, però, è uno stress per l’organismo. La mancata e prolungata assunzione di nutrienti, infatti, porta ad uno stato globale di debilitazione con diminuzione della forza muscolare e della capacità di concentrazione. Ecco spiegato il motivo per cui è molto importante mangiare ogni giorno in modo vario ed equilibrato. Ricordiamocelo, ne va della nostra salute!
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Referenze
- “Il digiuno che umilio Thatcher”. Orsola Casagrande
- “Mac Swiney dies after fasting 74 days”. The New York Times
- Principi di Biochimica di Lehninger. David L., Nelson Michael M. Cox
- “Corpi chetonici: cosa sono e come si formano”. Barbara Bessone
- Il dizionario della Medicina. Fratelli Fabbri Editori
- “How long could you survive without food and water? New Scientists
- “Mechanism of action for the medium-chain triglyceride ketogenic diet in neurological and metabolic disorders”. Augustin, K., Khabbush, A.; Williams, S.; Eaton S.; Orford M.; Cross H.J.; Heales S.J.R.; Walker M.C.; Williams R.S.B.
- “The fashion for fasting”. Caroline Williams
- “Role of therapeutic fasting in women’s health: an overview”. Pradeep M.K. Nair; Pranav G. Khawale.