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Visione cieca e negligenza spaziale unilaterale

Blindsight e Neglect: due sindromi inconsapevoli

Analizziamo due tra le principali sindromi neuropsicologiche che hanno reso possibile la dimostrazione dell’esistenza di processi di elaborazione inconsapevole, la visione cieca e la negligenza spaziale unilaterale. Nel concetto di coscienza ci si imbatte in innumerevoli definizioni ma intuitivamente, seppur in modo riduttivo, ci riferiamo a quella che è l’esperienza in prima persona. Esperienza cosciente e stato cosciente sono due processi ben distinti: per stato cosciente intendiamo uno stato di veglia che ci permette di essere pronti e reagire agli stimoli esterni, per esperienza cosciente invece la consapevolezza di un determinato avvenimento sensoriale. Lo stato cosciente è necessario all’esperienza ma quello che analizziamo ora è la consapevolezza sensoriale.

Visione cieca

Il fenomeno sperimentale studiato maggiormente da Weiskrantz a partire dal 1974, chiamato blindsight o visione cieca, è una sindrome neuropsicologica causata da un danno cerebrale, generalmente di natura ischemica. La lesione riguarda l’area della visione primaria nella corteccia occipitale, detta V1. I soggetti affetti da queste lesioni venivano sottoposti a dei compiti specifici nei quali si testavano le loro capacità sensoriali.

Lo studio

Veniva loro chiesto se due oggetti, fermi o in movimento, avessero lo stesso colore. I pazienti rispondevano di non vedere nulla quindi di non poter svolgere il compito. Sollecitati nuovamente a rispondere, fornivano invece delle buone risposte, con una percentuale di prestazione nettamente superiore al 50 per cento, sintomo del semplice tirare ad indovinare.
Questo mostra che ci sono dei residui di capacità visive anche se non c’è esperienza in prima persona della visione.

Quando gli esaminati si lamentano di non vedere, bisogna specificare che non si tratta di una cecità reale, l’apparato visivo non è leso in nessun modo. Quando si manifesta, lo stimolo viene catturato dai recettori della retina, da qui si originano le fibre che fanno ingresso nel nervo ottico e si incrociano a livello del chiasma, finiscono nel corpo genicolato laterale e da qui si generano le fibre che arrivano alla corteccia visiva primaria.

L’area V1 non è l’unica area incaricata all’elaborazione dell’impulso visivo, altre zone come V4 o V5 analizzano rispettivamente il colore e il movimento ma è un danno in V1 che comporta una cecità fenomenica.

Negligenza spaziale unilaterale

Un’altra sindrome interessante è quella chiamata neglect o negligenza spaziale unilaterale.
La lesione in questo caso interessa generalmente l’emisfero destro e questo causa una mancanza di consapevolezza dell’emicampo visivo sinistro. Il danno non è alle aree della visione primaria come per il blindsight, gli stimoli nel campo visivo sinistro infatti vengono rilevati ed elaborati semanticamente.

Lo studio

Nell’esperimento di Marshall e Halligan del 1988 ad un paziente viene mostrata l’immagine di due case identiche, nella seconda però la parte sinistra è in fiamme. Al soggetto viene chiesto in quale delle due preferirebbe vivere e, anche affermando che le due case sono identiche, opta sistematicamente per quella non avvolta dalle fiamme.

Questo evidenzia come il cervello vede e interpreta in maniera esatta l’immagine mostrata.
Le persone affette da questa sindrome si trovano a vivere una mancanza di consapevolezza del risultato dell’elaborazione del proprio sistema cognitivo. Una determinata esperienza sfugge dall’essere presente e ci si ritrova ad avere una sgradita dose di incoscienza.

Riferimento: Anna Berti – Neuropsicologia della coscienza

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