E’ vero che adottare una dieta vegetariana corrisponde a migliorare il proprio stato di salute e longevitĆ ? Cosa dicono le evidenze scientifiche? A cosa ĆØ imputabile un migliore stato di salute?
PerchƩ vegetariani?
La scelta vegetariana ĆØ, negli ultimi tempi, spinta dal marketing e dalla moda. Ma, storicamente, i reali motivi che spingono a questa scelta sono etici: il vegetariano e il vegano non vogliono lāuccisione, la sofferenza o lo sfruttamento di altre specie animali.
In seguito, un numero sempre più crescente di persone si ĆØ gradualmente avvicinato alle diverse forme di vegetarianismo (vegetariani, vegani, e in alcuni casi più estremi – Ā che in questa trattazione escluderemo – crudisti e fruttariani) nella speranza di trarne beneficio per la salute. Vi sono anche motivazioni socio-economiche, come quelle affrontate dallāecologia della nutrizione, scienza che si occupa delle conseguenze locali e globali della produzione, commercio e consumo di cibo, quindi dellāimpronta ambientale generata da un certo stile alimentare e della sua sostenibilitĆ .
Storia del vegetarianismo
La prima organizzazione da parte dei vegetariani prese forma nel 1847 in Inghilterra, dove fu fondata la Vegetarian Society e, di lƬ a poco, se ne cominciò a parlare anche in Francia e Germania. Quarantadue anni dopo, nel 1889, fu coniato in Italia il termine vegetarismo, attualmente sinonimo di vegetarianismo. Nella nostra nazione, la prima forma organizzata nacque nel 1952 e fu la SocietĆ Italiana Vegetariana, fondata da Aldo Capatini e successivamente rinominata Associazione Vegetariana Italiana dal suo successore Ferdinando Delor (attualmente presieduta da Carmen Nicchi Somaschi) (1). Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento cominciò a diffondersi un movimento culturale vegetariano, ed ĆØ stato in questo periodo che molte persone hanno compiuto questa scelta. Da allora il numero di persone che si sono avvicinate alla dieta vegetariana ĆØ decisamente aumentato – lo vediamo ogni giorno intorno a noi – fino ad arrivare a oltre 4 milioni di italiani nel 2018, il 7% della popolazione dai 18 anni in su (2).
Cosa significa essere vegetariani?
Il significato di questo termine non è così scontato come si può pensare: esistono infatti, come già accennato, diverse forme di vegetarianismo, e ciascuna presenta problematiche nutrizionali differenti e a sé stanti.
I vegetariani escludono gli alimenti che prevedono lāuccisione dellāanimaleĀ ā Ā cioĆØ carne, pesce e qualsiasi derivato, compresi formaggi realizzati con caglio di origine animale, strutto e prodotti che lo contengono Ā ā Ā ma consumano latte e derivati, uova, miele. Alcune persone che si definiscono vegetariane consumano però, in maniera occasionale, pesce, prodotti ittici e carni bianche.
I vegetariani si suddividono ulteriormente in ovo-latto-vegetariani, di cui sopra; ovo-vegetariani ā che non consumano latte e derivati e talvolta, sempre per motivi etici, non consumano uova fecondate; latto-vegetariani ā che consumano latte e derivati ma non uova.
I vegani o vegetaliani escludono non soltanto gli alimenti che prevedono lāuccisione dellāanimale, ma anche tutti quei prodotti ā alimenti compresi ā che ne prevedono lo sfruttamento, come: latte e derivati, uova, miele, capi dāabbigliamento in pelle, pelliccia o lana, farmaci e/o prodotti cosmetici testati su animali. In questo caso, la motivazione etica ĆØ molto forte, accresciuta ulteriormente dalla consapevolezza che, nei tempi moderni, la concorrenza industriale abbia spinto lāallevamento a livelli e modalitĆ tali di indifferenza e di atrocitĆ , inimmaginabili per il consumatore medio.
Lāuomo ĆØ vegetariano?
Ogni specie animale ha la sua nicchia alimentare, cioĆØ un insieme di alimenti fra cui scegliere a seconda della disponibilitĆ ambientale e stagionale. Ciascuna specie ĆØ adattata alla propria nicchia, presenta cioĆØ caratteristiche anatomiche e fisiologiche in relazione al tipo di cibo che abitualmente consuma in natura, come denti, unghie, artigli, muscolatura fatti in un certo modo, ma anche apparato digerente e metabolismo atti a svolgere determinate funzioni digestive.
Infatti, gli animali carnivori si nutrono esclusivamente di altri animali āĀ per questo presentano caratteristiche come: dentatura con canini per lacerare, muscolatura massiccia atta a inseguire e abbattere la preda, olfatto, udito e vista sviluppati in un certo modo, intestino corto. Gli erbivori, al contrario, si cibano esclusivamente di vegetali ā per cui presentano i denti molari e altri adattamenti atti a strappare e triturare erbe varie e altro materiale fibroso, intestino lungo per la digestione delle fibre. Gli onnivori, dal loro canto, presentano caratteristiche intermedie e possono mangiare quasi tutto. Questa ĆØ chiaramente una semplificazione, in quanto ciascuna specie tende a preferire solo alcuni cibi, ed esistono specie anche fortemente specializzate nel consumo di un determinato alimento.
Lāuomo (Homo sapiens, appartenente alla classe dei Mammiferi, ordine dei Primati ā cioĆØ le scimmie) si configura come onnivoro, con un intestino la cui lunghezza si avvicina più a quella tipica degli erbivori che non dei carnivori (la lunghezza dellāintestino ĆØ, in ambito evolutivo, proporzionale alla quota di fibre vegetali consumate nella dieta). Non a caso, dietisti e biologi nutrizionisti mettono sempre in evidenza lāimportanza delle fibre nellāalimentazione, che in media vengono consumate in maniera scarsa dalla popolazione occidentale. Lāessere umano ĆØ quindi considerato un onnivoro tendenzialmente āĀ e non esclusivamente ā Ā vegetariano.
Vegetariano è più salutare?
Le proteine animali sono indispensabili? Non lo sono, poichĆ©, se ĆØ vero che le fonti vegetali hanno proteine di valore biologico medio-basso, a confronto delle proteine di origine animale che presentano compresenza di tutti e 8 gli amminoacidi essenziali – e sono quindi ad alto valore biologico, ĆØ pur vero che abbinando in un unico pasto legumi e cereali si ottiene anche in questo caso la presenza di tutti gli amminoacidi essenziali (3). Basare il proprio apporto proteico esclusivamente sulle proteine di origine vegetale può però rendere difficoltoso soddisfarne il fabbisogno senza eccedere nel consumo di carboidrati.
Una dieta vegetariana ben pianificata porta comunque maggiori benefici sulla salute rispetto ai potenziali rischi, sebbene ci sia tuttora molto da studiare riguardo ai reali motivi di questo effetto (4). Ad esempio, un recente studio condotto su un campione di 269 donne taiwanesi non ipertese ha dimostrato che la dieta ovo-vegetariana è associata a livelli di pressione sanguigna significativamente più bassi rispetto a una dieta vegana o onnivora (5).
Lāesclusione totale dei prodotti di origine animale ĆØ invece più rischiosa per quanto riguarda le carenze, soprattutto quelle di micronutrienti quali: vitamina B12, vitamina D, calcio, acidi grassi omega 3, e in alcuni casi anche ferro e zinco, poichĆ© presenti in forme a biodisponibilitĆ ridotta negli alimenti di origine vegetale (6). Stando allāideologia vegetariana, le persone che seguono una dieta vegetariana hanno una migliore salute e vivono più a lungo rispetto ai non-vegetariani, perchĆ© il consumo di latticini, carne, uova e pesce porta rischio cardiovascolare. Ma quali sono le evidenze scientifiche?
Uno studio del 1999 riporta che la mortalitĆ ĆØ significativamente più bassa in chi consuma carne occasionalmente (meno di una volta a settimana), in chi consuma pesce regolarmente e nei latto-ovo-vegetariani, ma non nei vegani, rispetto a chi consuma carne regolarmente (almeno una volta a settimana) (7). Si ĆØ anche osservato, però, che le popolazioni europee più in salute sono gli abitanti dellāIslanda, Svizzera e Scandinavia, i quali consumano grandi quantitĆ di alimenti di origine animale, e le meta-analisi di diversi studi – più e meno recenti – hanno mostrato che non ci sono differenze significative fra vegetariani e onnivori attenti alla salute per quanto riguarda la mortalitĆ causata da infarto o da cancro del colon-retto, dello stomaco, dei polmoni, della prostata o del seno.
La specificazione āonnivori attenti alla saluteā ĆØ dāobbligo in quanto ĆØ, molto più probabilmente, lāampio consumo di frutta, verdura e cereali integrali (e quindi lāintroduzione di molte componenti vegetali benefiche, quali fibre, antiossidanti, fattori protettiviā¦) ā e non lāesclusione della carne ā a rendere i vegetariani più sani, e si tende a considerare lāonnivoro come una persona disattenta e con scarsa consapevolezza di ciò che mangia (8).
Dieta vegetariana e longevitĆ
La scienza al momento ci dice che sono tre i fattori (stile di vita, minor consumo di carne, maggior consumo di vegetali) che concorrono a mantenere uno stato di buona salute a lungo termine, ma il ruolo che ciascuno di questi tre fattori gioca non è possibile determinarlo: non è possibile distinguere in ciascun partecipante di uno studio quanta attività fisica pratichi, quanto stia attento alla salute, se fumi o meno, se sia in sovrappeso, quale sia il suo stato socio-economico⦠tutti fattori che influiscono su salute e longevità (3).
In ogni caso, il vegetarianismo ĆØ una forma di restrizione alimentare e, in una societĆ sovralimentata come quella occidentale, una restrizione ĆØ un plus, a meno che non causi carenze (8). La preoccupazione per le conseguenze di una dieta ricca di carne e altri prodotti animali sulla salute, sullāambiente, sullāeconomia ha focalizzato lāattenzione su chi esclude alcuni o tutti questi alimenti dalla propria dieta. CāĆØ stata molta ricerca sullāadeguatezza nutrizionale delle diete vegetariane, ma si sa meno della salute di vegetariani e vegani a lungo termine.
La longevitĆ per i vegetariani sembra essere buona e per alcune patologie risulta persino migliore rispetto ai corrispettivi onnivori. CāĆØ un rischio minore per patologie quali obesitĆ , cardiopatia ischemica, diabete (9), diverticolite, cataratta, artrite degenerativa e sindrome metabolica, ma non si osservano differenze per ictus e tumori (10). CāĆØ invece bisogno di più ricerca per quanto riguarda la longevitĆ per i vegani. Nei vegani cāĆØ aumentato rischio di fratture, quando non raggiungono un adeguato apporto di calcio.
Una meta-analisi (10) ha evidenziato un maggiore rischio di fratture del polso in donne anziane che non consumavano mai carne, e anche un maggiore rischio di fratture dellāanca sia in uomini sia in donne; ĆØ stato preso in considerazione anche uno studio in cui si ĆØ evidenziato il ruolo protettivo delle proteine ā sia che esse fossero di origine animale, sia vegetale ā nei confronti della densitĆ ossea (11). Si ĆØ osservato che la densitĆ minerale ossea era ridotta del 2% nei latto-ovo-vegetariani, del 4% nei vegetariani e del 6% nei vegani rispetto agli onnivori, in riferimento a diversi distretti corporei (12).
CāĆØ da sottolineare che questi studi sono stati focalizzati maggiormente sui vegetariani nella popolazione occidentale, mentre i vegetariani nella popolazione non occidentale potrebbero non denotare gli stessi benefici. A rimarcare ciò, se consideriamo lāIndia, ad esempio, la prevalenza di obesitĆ e diabete ĆØ praticamente la stessa fra vegetariani e onnivori (10), per cui le conclusioni tratte dalla maggior parte degli studi sono applicabili solo ai paesi occidentali.
Concludendo, lāadozione di una dieta vegetariana o di uno stile di vita vegano in sĆ© non sembrano essere necessariamente fautori di un miglior stato di salute e longevitĆ , non più di quanto possa esserlo una attenta dieta onnivora abbinata a un corretto stile di vita.
NĆ© viceversa – stando ai dati attualmente disponibili – sembrano esserci reali rischi per la salute nellāadottare questi stili alimentari, quando la dieta vegetariana o vegana ĆØ ben bilanciata e correttamente integrata ove necessario e quando, più opportunamente, ci si fa seguire da un professionista della nutrizione (quale un dietista o un biologo nutrizionista).
Bibliografia
- (3) Bertini I., Giampietro M.,Ā Diete vegetariane, esercizio fisico e salute.Ā Il Pensiero Scientifico Editore,Ā 2006.
Collegamenti esterni
- (1) Associazione Vegetariana Italiana,Ā http://www.vegetariani.it/la-storia/
- (2) Eurispes,Ā Rapporto Italia 2018,Ā https://eurispes.eu/news/eurispes-rapporto-italia-2018-vegani-e-vegetariani-sono-il-7-della-popolazione-dai-18-anni-in-su/
Referenze
- (4) Sabaté J., The contribution of vegetarian diets to human health. Forum Nutr. 2003; 56:218-20. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15806870
- (5) Ho C.P., Yu J.H., Lee T.J.F.,Ā Ovo-vegetarian diet is associated with lower systemic blood pressure in Taiwanese women,Ā Public Health. 2017; Dec; 153:70-77.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28957713
- (6) Craig W.J.,Ā Health effects of vegan diets.,Ā Am J Clin Nutr. 2009; May;89(5):1627S-1633S.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19279075
- (7) Key T.J., Fraser G.E., Thorogood M. et al.,Ā Mortality in vegetarians and nonvegetarians: detailed findings from a collaborative analysis of 5 prospective studies. Am J Clin Nutr. 1999; Sep;70 (3 Suppl):516S-524S.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10479225
- (8) Ginter E.,Ā Vegetarian diets, chronic diseases and longevity.,Ā Bratisl Lek Listy. 2008; 109(10):463-6.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19166134
- (9) Kahleova H., Levin S., Barnard N.,Ā Cardio-Metabolic Benefits of Plant-Based Diets., Nutrients. 2017 Aug 9;9(8). pii: E848.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28792455
- (10) Appleby P.N., Key T.J.,Ā The long-term health of vegetarians and vegans., Proc Nutr Soc. 2016 Aug;75(3):287-93.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26707634
- (11) Thorpe D.L., Knutsen S.F., Beeson W.L. et al.,Ā Ā Effects of meat consumption and vegetarian diet on risk of wrist fracture over 25 years in a cohort of peri- and postmenopausal women.Ā Public Health Nutr. 2008; Jun;11(6):564-72.Ā https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2757403/
- (12) Ho-Pham L.T., Nguyen N.D.,Ā Nguyen T.V.,Ā Effect of vegetarian diets on bone mineral density: a Bayesian meta-analysis. Am J Clin Nutr. 2009; Oct;90(4):943-50.Ā https://academic.oup.com/ajcn/article/90/4/943/4597049