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Uso della cannabis a scopo terapeutico

Farmacocinetica e farmacodinamica dei principi attivi della cannabis

Il 04 dicembre 2020 il Congresso degli Stati Uniti d’America ha approvato una proposta di legge per legalizzare l’uso della Cannabis a scopo terapeutico. Si tratta della prima volta nella storia statunitense a livello federale. Il suo uso a scopo ricreativo, su cui non ci soffermeremo, è ormai noto. Ma quale può essere però il suo uso farmaceutico? E, soprattutto, come funziona? Qualcosa si sa, molti altri aspetti sono sotto indagine.

La cannabis e i suoi principi attivi

La Cannabis è un genere di piante delle angiosperme che può essere impiegato in tantissimi modi. Negli ultimi anni in particolare si sta affermando sempre più l’uso medico grazie ai suoi principi attivi. Le foglie, ma soprattutto i fiori, di cannabis contengono infatti cannabinoidi, terpenoidi e flavonoidi. L’interesse farmaceutico si concentra sulla presenza dei cannabinoidi, in particolare del delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e del cannabidiolo (CBD). Il contenuto di THC e CBD nella cannabis è comunque molto variabile in base alla specie utilizzata (Cannabis sativa, Cannabis indica, Cannabis ruderalis o loro ibridi). Terpenoidi e flavonoidi sono ugualmente importanti in quanto aiutano THC e CBD a legarsi ai loro recettori.

Struttura del THC
Struttura del THC

Nella pianta, a dire il vero, sono presenti soprattutto dei loro precursori chimici: il THCA e il CBDA. Per modificare i precursori nei principi attivi che danno l’effetto sul nostro organismo, i primi devono subire un processo chiamato decarbossilazione. Questa reazione chimica produce il THC e il CBD rimuovendo una molecola di CO2 dalle molecole di THCA e CBDA.

Senza di essa la Cannabis non avrebbe quindi nessun effetto. 

Perché la decarbossilazione avvenga servono però temperature superiori ai 100°C. Proprio questo è il motivo per cui la Cannabis viene solitamente inalata dopo la combustione o la vaporizzazione. Esistono comunque in commercio anche altre forme di cannabis terapeutica da assumere per via orale (gocce o spray) e transcutanea.

Come agisce sul nostro organismo?

La Cannabis a scopo terapeutico viene usata fin dall’antichità. I cannabinoidi hanno infatti vari effetti sul nostro organismo[1] dovuti al fatto che nel nostro sistema nervoso esistono sostanze che gli somigliano, gli endocannabinoidi. Questi cannabinoidi endogeni, cioè prodotti dal nostro organismo, funzionano attivando i recettori del sistema endocannabinoide come CB1 (presente nel sistema nervoso centrale) e CB2 (tipico sia del sistema nervoso centrale che del sistema immunitario). Per via della loro somiglianza chimica, THC e CBD interagiscono con i medesimi recettori.

L’attivazione dei recettori CB1 determina in primo luogo un effetto euforizzante, mentre la stimolazione del recettore CB2 ha un’azione soprattutto antinfiammatoria e immunomodulatrice. Il sistema endocannabinoide può inoltre interagire con le comunicazioni GABA-ergica, serotoninergica, dopaminergica e glutamatergica[2, 3].

Effetti della cannabis sull’organismo

Sono numerosi gli effetti terapeutici della cannabis grazie al suo legame con i recettori del sistema endocannabinoide:

  • ha proprietà antiemetiche, modulando i circuiti cerebrali di nausea e vomito a seguito di trattamenti chemio e radioterapici[4, 5]
  • stimola l’appetito in situazioni di anoressia e cachessia[6]
  • ha attività analgesica in situazioni di dolore cronico[7]
  • ha attività ipotensiva intraoculare, con potenziali effetti benefici sul trattamento del glaucoma[8]

Oltre a questi effetti accertati da studi clinici, si ritiene che i cannabinoidi diano anche un miglior controllo di epilessia[9], depressione, ansia, asma, qualità del sonno e disturbi motori in patologie come Sclerosi Multipla e la Sindrome di Tourette[10]. In particolare è molto importante la sua attività analgesica. A differenza degli oppiacei, i cannabinoidi non portano a depressione respiratoria, non agendo sul bulbo encefalico dove risiedono i neuroni dediti al controllo della respirazione.

Nonostante i numerosi benefici determinati dall’assunzione terapeutica di cannabinoidi, non bisogna comunque dimenticarsi dei loro effetti avversi. Il THC è infatti una sostanza psicotropa che crea dipendenza e rientra nella lista delle sostanze a rischio di abuso. Può inoltre causare vertigini, sonnolenza, atassia, secchezza delle fauci e tachicardia nel soggetto in terapia[11].

Conclusioni

Negli ultimi anni sta aumentando sempre più l’uso di cannabinoidi a scopo terapeutico. I principi attivi della cannabis sono il THC è il CBD. Questi due composti hanno effetti attivi sul nostro organismo e hanno sicuramente proprietà antiemetiche, analgesiche, antispastiche. Non bisogna però dimenticare le problematiche legate al consumo di queste sostanze che possono indurre dipendenza e abuso da parte del paziente.

Collegamenti esterni

Referenze

  1. Pisanti S, Bifulco M. Medical cannabis: a plurimillenial history of an evergreen. J Cell Physiol. 2019 Jun; 234(6):8342-8351.
  2. Mechoulam R, Fride E, Di Marzo V. Endocannabinoids. Eur J Pharmacol. 1998 Oct 16;359(1):1-18
  3. Van Sickle MD et al. Identification and functional charaterization of brainstorm cannabinoid CB2 receptorsScience. 2005; 310(5746):329-32
  4. Abrams DI, Guzman M. Cannabis in cancer care. Clin Pharmacol Ter. 2015 Jun;97(6):575-86.
  5. Darmani NA. Delta(9)-tetrahydrocannabinol and synthetic cannabinoids prevent emesis produced by the cannabinoid CB(1) receptor antagonist/inverse agonist SR 141716A. Neuropsychopharmacology 2001 Feb;24(2):198-203
  6. Breijyeh Z, Jubeh B, Bufo SA, Karaman R, Scrano L – Cannabis: a toxin-producing plant with potential therapeutic uses – Toxins, 2021 Feb 5;13(2):117.
  7. Meng ID, Manning BH, Martin WJ, Fields HL. An analgesia circuit activated by cannabinoids. Nature. 1998 Sep 24;395(6700):381-3.
  8. Novack GD. Cannabinoids for treatment of glaucoma. Curr Open Ophthalmol. 2016 Mar;27(2):146-50.
  9. Zaheer S, Kumar D, Khan MT, Giyanwani PR, Kiran FNU. Epilepsy and cannabis: a literature review. Cureus. 2018 Sep; 10(9):e3278.
  10. Zajicek J et al. Cannabinoids for treatment of spasticity and other syptoms related to multiple sclerosis (CAMS study): multicentre randomised placebo-controlled trialLancet. 2003 Nov 8; 362(9395):1517-26.
  11. Breijyeh Z et al. Cannabis: a toxin-producing plant with potential therapeutic use. Toxins (Basel). 2021 Feb 5;13(2):117.
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