L’ordine degli Urodeli (o Caudati) comprende le famigliari Salamandre, Tritoni Protei ed affini. I nomi tassonomici indicano la peculiare presenza della coda nello stadio adulto e rimanda virtualmente dal caratteristico corpo lacertiforme.
Distribuzione e habitat
Come gli Anuri, gli Urodeli sono distribuiti in gran parte del territorio mondiale eccezion fatta per le estreme latitudini settentrionali, l’Antartide, e le isole oceaniche. La loro presenza è però particolarmente forte nel Nord e Centro America, in Europa e in Asia. Numerose specie sono terricole mentre altre esclusivamente acquatiche, diffuse nelle acque dolci e meno in quelle salmastre.
Caratteristiche Urodeli
Il corpo degli Urodeli è allungato, le dimensioni sono assai modeste, 10-20 cm, con l’eccezione della salamandra gigante, che misura oltre un metro, e si presenta con una testa grossa e larga, 4 arti subuguali, a eccezione dei Sirenidi che sono privi di quelli posteriori, e una lunga coda, conica nelle specie terrestri, o compressa lateralmente in quelle acquatiche.
Sebbene molte specie di Urodeli siano terricole, la locomozione di questi animali è un indice che rivela la loro relazione con l’acqua. Gli urodeli “nuotano” letteralmente sul suolo muovendo gli arti in diagonale accompagnandoli con l’ondulazione della coda e di tutto il corpo, così come farebbero su fondali poco profondi.
Riproduzione
La strategia riproduttiva della maggior parte dei Caudati prevede fecondazione interna ed oviparità. Nel periodo riproduttivo si possono notare spermatofore di forme diverse lasciate dai maschi in prossimità di specchi d’acqua, su rocce o substrati umidi. Tali strutture saranno solo successivamente raccolte dalle femmine, con conseguente fecondazione interna. Diversamente in alcune specie, durante una breve copula, il maschio applica la spermatofora nella cloaca della femmina con secrezioni adesive.
Le uova delle specie acquatiche sono generalmente deposte a grappoli o ammassi filamentosi, mentre quelle delle specie terricole, sono deposte a terra, in piccole depressioni umide, e sorvegliate dalle femmine. Lo sviluppo in questo caso è diretto con ovvia soppressione dello stadio larvale.
Diametralmente opposto è lo sviluppo delle specie acquatiche: Tritoni, sirenidi e protei, ad esempio, alla schiusa presentano delicate larve acquatiche, carnivore, che portano ciuffetti di branchie esterne ai lati della testa.
La neotenia
Ampiamente documentato nell’ordine è, inoltre, il fenomeno della neotenia, portata ad esempio, da manuale, nelle sopra citate famiglie di Proteidi, Sirenidi ed Afiumi. Questi organismi conservano i caratteri larvali, branchie filamentose, corpo anguilliforme o con arti ridotti e code compresse, anche allo stadio adulto e sono tutti perlopiù acquatici, talvolta oftalmici e cavernicoli.
Nell’ecologia delle forme larvali e neoteniche si assesta la particolare posizione dell’Ambystoma tigrinum, o Salamandra tigrata, diffusa nel Nord America, la cui metamorfosi può essere indotta da cambiamenti ambientali. L’essiccamento delle piccole pozze d’acqua in cui vive, per esempio, induce l’animale a metamorfizzare in un adulto terricolo. Diversamente, questo Anfibio, condurrebbe il suo intero ciclo vitale da larva acquatica neotenica, come ampiamente documentato dalle colonie che abitano regioni con climi più stabili.
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