L’Uomo è un animale: la realtà di una specie
E’ corretto dire che l’uomo è un animale? L’uomo ha da sempre posto limiti importanti alla natura, mantenendo una posizione centrale rispetto alla vita sulla Terra. Tutto iniziò con la grande foga dell’Umanesimo, in cui l’uomo veniva rappresentato al centro di una spirale che contemplava i valori di forza, dominanza e superiorità. Esempio di questa cieca euforia è l’Uomo vitruviamo, un grande capolavoro di Leonardo da Vinci che, alla ricerca delle proporzioni umane perfette, mette il suo uomo in un cerchio, simbolo della perfezione umana paragonata a quella divina. Mmmm.. La questione mette un po’ di confusione, considerando che i grandi saggi antichi consideravano già la natura un qualcosa di superiore a noi.
Un esempio ce lo propone Aristotele: la natura è ciò che aveva in sé il principio del movimento: le cose inanimate, le piante e gli animali, tutti gli esseri che mutano, si muovono e si riproducono senza l’intervento dell’uomo.
Oppure Anassimandro che considera la natura qualcosa di infinito e illimitato. La verità potrà deludere qualche antropocentrico, ma la verità è che siamo solo animali, ingranaggi di un grande orologio biologico.
Diciamoci la verità. Noi siamo animali ed è giusto dire che l’uomo è un animale.
Più precisamente siamo questo..
- Dominio: Eukaryota
- Regno: Animalia
- Phylum: Cordata
- Subphylum: Vertebrata
- Classe Mammalia
- Ordine: Primates
- Famiglia: Hominidae
- Genere: Homo
- Specie: Homo sapiens
Come per ogni altro animale, è giusto studiare le nostre peculiarità che ci definiscono umani e non scimpanzé o bonobo. Più che soffermarmi sulle caratteristiche morfologiche, parlerò più nello specifico della nostra abilità celebrale, cioè di quella peculiarità di cui ci pavoneggiamo tanto. La nostra conoscenza non ha sicuramente eguali, gli uomini riescono a produrre concetti ed oggetti molto complicati e complessi. Non ho parlato intenzionalmente d’intelligenza perché basta leggere su qualsiasi vocabolario le definizione di questa parola, in breve: è quel processo che permette di comprendere la realtà. Su questo argomento ci sarebbe molto da dire, perché molti animali sono in grado di capire le situazioni e la realtà, come le scimmie, i pesci, i polpi ecc..
La nostra grande conoscenza, secondo molti scienziati e pensatoti, si è presumibilmente sviluppata insieme alla complessità del nostro linguaggio. Esempi di autori sono Skinner, Chomsky e J. Piaget. Infatti questo potrebbe spiegare il perché dei nostri processi intellettivi tanto elastici quanto efficaci. Un linguaggio complesso porta ad azioni quali l’imitazione, il rinforzo e un apprendimento costante.
Un altro aspetto molto importante del linguaggio è quello di interagire con altri individui, ed è da qui che inizia la vera riforma. Un individuo con molta esperienza di vita che riesce a comunicare con i suoi simili, riuscirà a comunicare le sue esperienze, aumentando così la conoscenza della comunità e migliorandone così la sopravvivenza. Intere tribù di ominidi hanno potuto svilupparsi attraversando periodi molto difficili, grazie alla comunicazione tra i membri della comunità.
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