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Uno scomodo equilibrio – Mario Tozzi

Uomini, virus e pandemie

Mario Tozzi è un geologo, saggista, divulgatore scientifico e noto conduttore televisivo italiano. Attualmente ricopre il ruolo di primo ricercatore presso l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del CNR di Roma.

Nel 1996 inizia la sua carriera televisiva con la collaborazione al programma Geo&Geo in onda su Rai Tre. Negli anni successivi prosegue l’attività di divulgatore scientifico per il grande pubblico con la conduzione di un gran numero di programmi televisivi.

Dal 2019 è alla guida del fortunato programma “Sapiens-un solo pianeta” in onda su Rai Tre. Ha infine alle spalle una brillante carriera da saggista e scrittore di libri, sia per adulti che per ragazzi. “Uno scomodo equilibrio- Uomini, virus e pandemie” (Mondadori) è il suo ultimo libro.

Contenuto

Uno scomodo equilibrio è un viaggio alla scoperta della storia evolutiva che lega il mondo degli esseri umani a quello dei microrganismi. In particolare, l’autore non si sofferma tanto sugli aspetti biologici delle pandemie, quanto su quelli ambientali ed ecologici.

La pandemia da Covid-19 è il filo rosso che ho cercato di svolgere lungo tutto il testo che tiene insieme il passato con il presente, dalle cause più remote, determinate dalle nostre scellerate azioni contro il mondo naturale, ai rimedi intesi nel loro sviluppo storico, farmaci e vaccini inclusi.

Fin dal primo capitolo Mario Tozzi rammenta quanto lontane siano le origini che legano il mondo dei Sapiens a quello dell’infinitamente piccolo. Già la Repubblica di Venezia, e ancor prima gli antichi Romani, hanno dovuto mettere a punto strategie di lotta e di prevenzione alle epidemie.

La descrizione delle dinamiche intercorse in quello che sembra oramai un passato tanto lontano, sono affiancate alla descrizione dei momenti più bui vissuti dalla popolazione mondiale durante il lockdown dei primi mesi del 2020 a causa della pandemia da Sars CoV-2.

Con il secondo capitolo l’autore introduce il cuore del libro: la narrazione storica e ambientale delle malattie alla luce del rapporto che lega il mondo dei Sapiens a quello dei microrganismi. Il terzo capitolo è invece dedicato all’analisi della storia epidemiologica dell’influenza cosiddetta “Spagnola”.

Inneschi è il tema affrontato nel quarto capitolo. Tozzi analizza le dinamiche intrinseche alla diffusione delle pandemie, nell’ottica dei danni e delle alterazioni operate dall’uomo nei confronti dell’ambiente. In particolare, si sottolinea come a causa dei continui scempi e disastri ambientali gli equilibri che sostengono la vita degli ecosistemi terrestri stiano andando sempre più indebolendosi.

Il capitolo numero cinque è sicuramente uno dei più significativi dell’intero libro. Si concentra, infatti, sul rapporto tra cambiamento climatico e diffusione delle malattie con un’analisi tanto lucida quanto accurata.

Tozzi ne approfitta anche per ricordare come la corrente epidemia da Covid 19 abbia frenato, talvolta interrompendo del tutto, quel lento e faticoso percorso di transizione ecologica iniziato dall’uomo negli ultimi anni.

Siamo di fronte a un clamoroso passo indietro: nel momento in cui la plastica era all’indice e le persone iniziavano finalmente a rifiutare l’usa e getta, la pandemia l’ha resa di nuovo auspicabile […]. Si rischia cioè di tornare indietro di anni […]. Avevamo quasi invertito la rotta quando il virus ci ha riportati a uno scenario consueto.

Nel capitolo sesto l’attenzione si sposta invece sulla nascita e sulla scoperta dei vaccini come arma di difesa nella lotta alle epidemie, Sars CoV-2 compresa. Il filo conduttore sono i principali episodi che hanno avuto come protagonisti due degli scienziati più eminenti del diciannovesimo secolo: Louis Pasteur e Robert Koch.

Il settimo e penultimo capitolo è una riflessione dell’autore di quale sia, oggi, il ruolo della Scienza nella società moderna. Il flusso odierno di informazioni è infatti dominato dalla pesante influenza dei mass media. Pertanto, trovarsi nelle giuste condizioni di poter scegliere e discriminare correttamente tra le varie notizie risulta essere sempre più difficile.

[…] Vediamo diplomati che si improvvisano professori e conduttori radiotelevisivi che pontificano su materie complesse come se si trattasse di una partita di calcio. Tutta gente che pretende il ruolo di protagonista sul palcoscenico, quando non avrebbe avuto diritto nemmeno a uno strapuntino da spettatore in ultima galleria.

Veniamo adesso all’ottavo e ultimo capitolo. Mario Tozzi conclude il suo “Uno scomodo equilibrio” con una profonda e articolata riflessione sul rapporto evolutivo che lega il mondo dei Sapiens a quello dei microrganismi, patogeni e non solo.

L’autore spiega come, da un punto di vista strettamente biologico, la lotta degli esseri umani a virus e batteri risulti essere completamente inutile. Anzi, molto spesso si rivela addirittura dannosa.

Commento

Ancora una volta Mario Tozzi torna a parlare di quel fragile e instabile equilibrio che noi umani (o Sapiens, come direbbe preferibilmente l’autore) ci impegniamo a raggiungere da almeno 10.000 anni con la natura. Che tale obiettivo sia utopico sta da tempo diventando chiaro anche ai non addetti ai lavori.

La vita sulla Terra è regolata da meccanismi così raffinati e sottili da esserci praticamente invisibili. D’altro canto, non possiamo più professare la nostra innocenza di fronte agli innumerevoli scempi e disastri operati a danno dell’ambiente.

Il filo conduttore della narrazione è, infatti, incentrato sul difficile rapporto tra diffusione di malattie ed epidemie alla luce degli interventi degli esseri umani sugli ecosistemi naturali.

Interventi che, se non si sono sempre risolti in danni ambientali, a partire dalla Rivoluzione Industriale >hanno sicuramente aumentato l’impronta ecologica dell’uomo.

E così veniamo a scoprire che, parlando di pandemie, le zoonosi non sono un evento così raro. Anzi, lo saranno sempre meno se non agiamo da subito ponendoci nel giusto ordine di idee.

Dobbiamo tornare a comprendere e assecondare le dinamiche degli ecosistemi naturali: sarà il più efficace dei vaccini di cui avremo bisogno. Piuttosto che di uno scomodo equilibrio, infatti, quelle di cui parla Mario Tozzi sono pure e semplici scomode verità. Che ci piaccia o meno.

In un mondo dove le informazioni sono oramai alla portata di click, risulta essere sempre più difficile saper scegliere tra buona e cattiva informazione. Come già sottolineato dall’OMS, l’umanità intera dovrebbe cominciare a preoccuparsi di un’altra pandemia, forse ben più pericolosa di quella da Sars CoV-2: la pandemia della disinformazione.

È forse arrivato il momento di ritornare all’onestà intellettuale, di ridefinire i ruoli del sapere: a parlare di scienza dovrebbero essere solo gli esperti, altrimenti il risultato è quello di generare una gran confusione, utile a niente e nessuno.

Conclusioni

Uno scomodo equilibrio” è l’ultima opera letteraria del conduttore e divulgatore scientifico Mario Tozzi. Un libro in cui il tema del rapporto tra esseri umani e microrganismi viene raccontato in un’ottica del tutto particolare e inedita, utilizzando un linguaggio chiaro e una narrazione scorrevole propri dell’autore.

Le profonde alterazioni operate dall’uomo nei confronti dell’ambiente, infatti, hanno contribuito e contribuiranno sempre più alla nascita di inneschi epidemiologici e alla diffusione delle epidemie nel mondo. Un futuro per niente roseo quello che ci aspetta se non torniamo velocemente, e il prima possibile, ad assecondare le dinamiche naturali sulle quali si regge la vita stessa su questa Terra.

Insomma, un libro per ricordarci ciò che abbiamo oramai da tempo dimenticato.

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Uno scomodo equilibrio. Uomini, virus e pandemieTitolo: Uno scomodo equilibrio: Uomini, virus e pandemie

Autore: Mario Tozzi

Casa editrice: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2021

 

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