Nuove frontiere per l’immunochimica: cellule ingegnerizzate per resistere ai virus.
Recentemente è stato fatto un notevole balzo in avanti nel campo della lotta all’HIV: i ricercatori sono stati in grado di creare cellule capaci di resistere al virus, una vera e propria vaccinazione cellulare. Lo spiega uno studio pubblicato sul sito Proceedings of the National Academy of Sciences.
Lo studio
Gli scienziati sono riusciti a legare gli anticorpi anti-HIV a delle cellule immunitarie, creando così una popolazione cellulare resistente al virus all’interno del corpo; queste nuove cellule possono quindi prendere il posto di quelle malate, rendendo questo metodo notevolmente più veloce ed efficiente delle attuali terapie. Le cellule senza tale protezione vengono attaccate dal virus e muoiono, permettendo così a quelle immunizzate di sopravvivere, moltiplicarsi e trasmettere la loro mutazione alle nuove cellule, attraverso quello che è colloquialmente chiamato “neighbor effect” (effetto prossimità).
Una vaccinazione cellulare
La ricerca è stata condotta presso lo Scripps Research Institute di San Diego, in California, dove i ricercatori hanno inizialmente verificato le loro ipotesi sul più comune virus del raffreddore. “Questa è veramente una forma di vaccinazione cellulare,” afferma il Dr. Richard Lerner, professore di immunochimica al centro di ricerca californiano.
Dal 2005 al 2014 il numero annuale dei nuovi casi di HIV è calato del 19 percento, ma l’AIDS resta comunque un problema. Solo nel 2015 in Italia più di 3mila persona hanno contratto il virus, e nel mondo soltanto la metà dei malati segue una terapia antiretrovirale, che inibisce lo sviluppo della malattia.
L’UNAIDS, il Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS, ha come obiettivo di debellare il virus entro il 2030, e le scoperte del team di Lerner daranno sicuramente un grande contributo alla lotta contro l’HIV, facilitandone l’eliminazione.