Il tumore di Warthin è una forma tumorale benigna che si manifesta a carico della ghiandola salivare (parotide) e rappresenta circa il 10-15% di tutti i tumori che insorgono in questa ghiandola[1]. Il tumore di Warthin, seppur in casi più rari, può originarsi anche in altri distretti come i linfonodi localizzati in prossimità della parotide, nella cavita orale ed in distretti nasofaringei[1, 2].
Cause
Le cause di insorgenza non sono del tutto accertate ma sembra che alcuni fattori di rischio siano:
- le infezioni da virus di Epstein-Barr;
- il fumo;
- le malattie autoimmuni;
- le radiazioni ionizzanti;
- le infiammazioni di tipo cronico[1].
Sembrano essere maggiormente soggetti gli uomini rispetto alle donne anche se le ragioni non sono note. In rari casi questo tumore potrebbe diventare maligno, ma accade soltanto nello 0.3% dei casi[1].
Diverse teorie sulla tumorigenesi
Le teorie che cercano di spiegare l’origine di questo tumore sono tante. Tra quelle maggiormente accettate dalla comunità scientifica vi è quella di Albrech e Artz. La loro teoria assegna al tumore di Warthin caratteristiche eterotropiche, sostenendo che il tumore insorga a causa di differenti processi proliferativi che si attivano nei dotti della parotide e nel tessuto linfoide circostante[3, 14] . Il coinvolgimento di tessuto linfoide avviene tramite la formazione di un aggregato infiammatorio che promuove la crescita del tumore[14]. Il coinvolgimento dell’epitelio dei dotti della parotide è confermato da alcuni studi che indagano con tecniche ad hoc, le caratteristiche istologiche della patologia[4].
Secondo Hevenor e Clark, invece, l’origine del tumore è di tipo ectopico, ovvero altri tessuti sono i responsabili dell’ avvento del tumore. Per esempio i ricercatori citano le cellule del tubo di Eustachio[5].
Secondo Ellis, alla base del processo di tumorigenesi è presente un processo infiammatorio[5]. Un’altra teoria accreditata è quella di Allegra che propone la teoria dell’ipersensitività come causa della tumorigenesi. La formazione di una ciste come conseguenza di un processo metaplastico, che prende parte dai dotti ghiandolari è l’innesco del processo di cancerogenesi. Il reclutamento nell’area di basofili e istociti portano avanti il processo[5].
Folusham sostiene invece la teoria della causa autoimmune, dove la distribuzione di immunoglobuline A e G sembrano innescare il processo, un po’ come accade nella tiroidite autoimmune[5].
La teoria del Virus di Epstein Bar è recente e sembra che l’infezione causata da questo virus possa innescare il processo di tumorigenesi. L’infezione da parte del virus delle cellule epiteliali dei dotti ghiandolari e il rilascio di prodotti genici e citochine da parte della cellule infettate, potrebbe attivare il tessuto linfoidale, con una risposta da parte delle cellule B, che potrebbero favorire la crescita del tumore[6, 7]. Si parla anche in questo caso quindi di una possibile risposta autoimmune, che scatena il processo di tumorigenesi. Il fumo di sigaretta potrebbe essere un’ulteriore causa scatenante di questo tumore. I numerosi prodotti chimici rilasciati dalla sigaretta, come benzopirene, arsenico, N-nitrosoguanidina, potrebbero determinare mutazioni nel DNA delle cellule epiteliali del dotto ghiandolare attivando il processo di tumorigenesi[8].
Le teorie maggiormente considerate valide dalla comunità scientifica sono quella eterotropica e il ruolo del fumo di sigaretta nella tumorigenesi. Probabilmente una combinazione tra le due ipotesi sono alla base dell’insorgenza del tumore di Warthin, dove il tessuto ghiandolare aberrante presente nei linfonodi in prossimità della parotide rappresentano la base della tumorigenesi, invece il fumo di sigaretta potrebbe agire come promotore.
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Classificazione del tumore di Warthin
Sulla base della teoria eterotropica, che risulta essere una delle teorie maggiormente accettate, è stata stilata una classificazione, che suddivide i tumori di Warthin in 4 sottocategorie sulla base di criteri istologici, riguardanti la percentuale di tessuto epiteliale e stromale[9]:
- sottotipo 1: presenta uguale proporzione di componente epiteliale e componente stromale;
- sottotipo 2: presenta componente epiteliale al 70-80%. La componente stromale è ridotta;
- sottotipo 3: la componente epiteliale è scarsa, 20-30%, pertanto il tumore è particolarmente ricco di tessuto stromale;
- sottotipo 4: è la componente metastatica, costituita quasi esclusivamente da tessuto metaplastico squamoso.
Sintomi
La sintomatologia della patologia è varia e si presenta innanzitutto con gonfiore presente nell’area della ghiandola salivare. A questo gonfiore si possono accompagnare:
- dolore della mascella;
- paralisi del nervo facciale;
- alterazione dell’udito e tinnito (suono continuo in assenza di sorgenti sonore);
- dolore all’orecchio;
- problematiche ai muscoli del viso;
- lacrimazione;
- sangue nella saliva;
- modifiche del tono della voce;
- difficoltà a chiudere gli occhi;
- problemi di deglutizione[10].
Diagnosi
La diagnostica comprende essenzialmente due tecniche:
- l’ultrasonografia ad alta risoluzione;
- la risonanza magnetica.
La prima tecnica risulta essere quella maggiormente impiegata, tuttavia è bene precisare che con questa metodica non è possibile visualizzare le zone profonde della ghiandola salivare. Spesso accade che il tumore di Warthin insorga in entrambe le ghiandole, pertanto è necessario analizzare anche la ghiandola controlaterale. La risonanza magnetica viene impiegata per indagare maggiormente le caratteristiche del tumore. Infatti, osservando bene la delimitazione del tumore si osserva se questa sia regolare o meno definita. Questa è una distinzione importante per poter dire se si tratta di un tumore benigno o maligno. La trasformazione maligna, come citato, è piuttosto rara, ma può avvenire[1].
Prevenzione
La prevenzione dei tumori delle ghiandole salivari è di difficile attuazione, infatti non è possibile stabilire una vera e propria strategia preventiva. Ridurre l’esposizione a radiazioni, sostanze pericolose (polveri di silicio, gomma, nichel) e impostare un’alimentazione sana, molto ricca di frutta e verdura riduce notevolmente il rischio di insorgenza di queste forme tumorali[11].
Trattamento
Il trattamento del tumore di Warthin prevede nella maggior parte dei casi un’operazione chirurgica atta all’eradicazione del tumore. La resezione chirurgica prende il nome di parotidectomia. Un’accuratezza che va presa dai chirurghi nell’effettuare questo intervento è la preservazione del nervo facciale[12]. Per far ciò è necessario stabilire con accuratezza i margini del tumore[12]. Essendo questo un tumore che di rado acquisisce caratteristiche di malignità, generalmente il trattamento chirurgico è sufficiente per risolvere la situazione. Qualora il tumore sia di tipo maligno o si ripresentasse si può agire con terapia radioterapica e chemioterapia[13].
Referenze
- Limaiem F., Prachi J. – Warthin Tumor – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32491572/
- Nishikawa H., Kirkham N., Hogbin B. M. – Synchronous extra-parotid Warthin’s tumour – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2769053/
- Eveson J. W. – Warthin’s tumor (cystadenolymphoma) of salivary glands. A clinicopathologic investigation of 278 cases – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3458128/
- Segami N., Fukuda M., Manabe T. – Immunohistological study of the epithelial components of Warthin’s tumor – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2474618/
- Williams F. – Surgical Pathology of the Salivary Glands – journals.sagepub.com/doi/abs/10.1016/S0194-59989570266-0
- Scully C. – Viruses and salivary gland disease: Are there associations? – www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/0030422088900904
- Santucci M., Gallo O., Calzolari A., Bondi R. – Detection of Epstein-Barr viral genome in tumor cells of Warthin’s tumor of Parotid gland – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/8249914/
- Saku T., Hayashi Y., Takahara O., Tokunaga M. – Salivary gland tumors atomic bomb survivors 1950-1987 – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9118025/
- Seifert G., Bull H. G., Donath K. – Histologic subclassification of the cystadenolymphoma of the parotid gland. Analysis of 275 cases – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7467121/
- cancer.ca/en/salivary-gland/signs-and-symptoms
- Tumore delle ghiandole salivari – AIRC
- Domenick N., Johnson J. – Parotid tumor size predicts proximity to the facial nerve – pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22020887/
- Sanford D. – Benign Parotid Tumors – emedicine.medscape.com/article/1289560-overview
- Bernier J., Surindar N., – Lymphoepithelial lesions of salivary glands – acsjournals.onlinelibrary.wiley.com/