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Tiantian: nato orfano 4 anni dopo la morte dei genitori

I nonni hanno vinto la strenua battaglia legale per i diritti dell'embrione

Una coppia cinese perde la vita in un incidente stradale giusto qualche giorno prima dell’intervento programmato di impianto dell’embrione ottenuto grazie alle tecniche di fecondazione in vitro. I genitori della coppia ottengono la tutela dell’embrione e riescono a far nascere il bambino a 4 anni di distanza.

La coppia di genitori biologici del piccolo Tiantian (in cinese “dolce dolce“) si era rivolta alla preocreazione assistita per superare i problemi nel concepimento che si erano presentati a due anni dal loro matrimonio. Shen Jie e Liu Xi erano riusciti ad ottenere e congelare una serie di embrioni grazie alle tecniche di fecondazione in vitro. Purtroppo, per un destino beffardo, la coppia ha perso la vita in un incidente stradale solo 5 giorni prima della data programmata per il primo tentativo di impianto. I genitori della coppia, ora nonni di Tiantian, hanno quindi affrontato una lunga battaglia legale per acquisire i diritti di custodia dell’embrione.

Una Mamma “surrogata” per Tiantian

Solo un anno fa, a tre anni di distanza dall’incidente, sono riusciti nell’intento. In Cina però non è consentita per legge la pratica delle “Mamme surrogate” pertanto si è reso necessario rivolgersi ad un altro paese per dare i natali a Tiantian. Nel vicino Laos hanno infatti trovato una donna disposta a portare avanti la gravidanza e una struttura ospedaliera che accettasse l’embrione crioconservato nell’ospedale di Beijing. Dopo diverse peripezie legali e logistiche, il piccolo Tiantian è nato lo scorso dicembre ed è stato affidato ai nonni dopo ulteriori accertamenti legali. 
Al rientro in Cina è stato infatti necessario sottoporsi al test del DNA per dimostrare il grado di parentela. Sarà sicuramente difficile spiegare in futuro al bambino questa complessa situazione. Per il momento i nonni di comune accordo hanno deciso, fintanto che non sarà più grande, di giustificare l’assenza dei genitori con un “viaggio in un paese lontano“.

Diritti dell’embrione: non così universali

La mancanza di casi di riferimento ha messo a dura prova le equipe tecniche per i motivi etici e legali molto delicati riguardanti il caso. Si è (ri)aperto così un vivace dibattito di natura etica sull’estensione dei “diritti dell’embrione“. Non esiste ancora in materia una normativa internazionale che sancisca quali siano in effetti i diritti di un embrione. A questa situazione si aggiunge l’influenza che i fattori religiosi esercitano sull’opinione pubblica. Ciò è particolarmente vero in in Europa Occidentale, in Italia soprattutto, dove ha sede lo Stato del Vaticano.
Nel sistema giuridico italiano il concepito, non ancora nato, gode di un certa soggettività giuridica, derivante dalla tradizione romanistica. La condizione giuridica del concepito tuttavia ha subito varie interpretazioni nel corso della storia del diritto ma generalmente si tiene conto della locuzione latina usata in diritto romano:

Nasciturus pro iam nato habetur, quotiens de commodis eius agitur

letteralmente: “Il nascituro venga considerato come se fosse già nato, tutte le volte in cui si tratta del suo vantaggio”.

Tuttavia negli ordinamenti giuridici di molti Stati lo status giuridico del nascituro è ancora ambiguo. Questo caso di cronaca offre sicuramente interessanti spunti di riflessione in merito.

Fonte: the Guardian

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