La decorazione corporale, sotto forma di tatuaggi, accompagna l’uomo fin da tempi antichissimi. Sono stati utilizzati in molte culture e per motivi sociali differenti. Nel Medioevo vi fu una diminuzione del loro impiego in seguito a proibizioni religiose, recentemente, in particolare negli ultimi dieci anni, si è verificato un notevole aumento, diventando trasversale in tutti gli strati sociali e di età . Il tatuaggio permanente consiste nel deposito di pigmento, attraverso un ago, a 3-5 mm al di sotto della superficie della pelle, nel derma, in prossimità delle ghiandole sudoripare. Questa conoscenza è lo spunto dal quale il professore Maurie Luetkemeier dell’Alma college in Michigan è partito. Proponendosi come obiettivo, l’evidenziare eventuali differenze nella sudorazione della pelle tatuata comparata a quella non tatuata.
Lo studio
Sono stati utilizzati 10 volontari giovani e di sesso maschile, i quali avessero una superficie di almeno 5.2 cm2 completamente tatuata e la parte controlaterale (parte opposta del corpo) non tatuata. L’esperimento è stato effettuato a temperatura costante, stimolando la sudorazione localmente (iontoforesi con pilocarpina). E’ stata osservata una riduzione tendente al 50% della sudorazione della pelle tatuata rispetto a quella non tatuata. Inoltre, la composizione del sudore era differente, con una concentrazione quasi doppia di sodio nel sudore della pelle tatuata.
Non sono state osservate differenze nei risultati tra tatuaggi con età differenti, indicando come possibile causa, cambiamenti permanenti all’interno della pelle, in seguito alla tatuazione.
Considerazioni
Considerando l’importanza della sudorazione nella termoregolazione, il professore Luetkemeier afferma al The New York Times come sia improbabile che i tatuaggi possano impedire la perspirazione a tal punto da portare a surriscaldamento corporeo o altri problemi nella maggior parte delle persone, anche sotto sforzo. Per esempio nel caso di ustioni, dove si ha perdita di sudorazione, si è osservata una sorta di compensazione nelle zone non ustionate, con aumento della sudorazione.
Pertanto un’eventuale alterazione nella sudorazione potrebbe essere rilevante per atleti e personale militare pesantemente tatuati che conducono allenamenti e operazioni militari in ambienti caldi. Alla detta degli stessi autori questo è il primo studio che mette in relazione i tatuaggi con l’alterazione della sudorazione.
In aggiunta, l’esperimento è stato effettuato su un numero esiguo e non eterogeneo di volontari, in condizioni non del tutto “reali“. Ciò sottolinea come sia importante essere cauti sui risultati ottenuti e che siano necessarie indagini più estese per confermare ed eventualmente comprendere i meccanismi molecolari alla base.
Leggi anche:Â The New York Times
Bibliografia:Â Luetkemeier MJ, et. al, 2017, Skin Tattoos Alter Sweat Rate and Na+ Concentration, Med. Sci. Sports Exerc., 49(7), 1432-1436.