Nel 1692 si svolse in Massachusetts una serie di processi tra i più aberranti dell’età moderna: i processi alle streghe di Salem. Quello della caccia alle streghe è stato un fenomeno storico cruento e di lunga durata, dovuto alle particolari condizioni socio-culturali e religiose che si verificarono in Europa e in Nord America a cavallo tra basso medioevo e prima fase dell’età moderna. Eppure, nel caso degli eventi di Salem, alcune ricostruzioni suggerirebbero che un fattore scatenante il dramma possa avere un’origine legata a delle micotossine.
Ma in che modo e quanto direttamente delle sostanze prodotte da un fungo possono aver influito su un evento storico del genere?
Il caso delle streghe di Salem
Sulla strada davanti a casa mia c’è un vero pellegrinaggio verso Salem, da stamattina. In paese non si parla che di stregoneria.
Così Arthur Miller descrive ne Il Crogiolo l’impatto che ebbero quegli eventi partiti da un piccolo villaggio di puritani sulla comunità a stampo teocratico dell’epoca. Il tutto ebbe inizio a Salem Village, quando due bambine di nome Elizabeth Parris e Abigail Williams iniziarono a mostrare comportamenti alquanto inusuali, come contorcersi a terra, nascondersi dietro a vari oggetti e fare discorsi assurdi. L’accusa di stregoneria non fu immediata; le due bambine infatti vennero in un primo momento visitate da William Griggs, medico del villaggio, il quale però non riuscì ad imputare il male delle ragazze ad alcuna causa di natura fisicaÂ[1, 4].
I processi alle streghe di Salem
In assenza di chiare spiegazioni mediche al problema delle bambine, l’unica interpretazione accettabile per i deliri fisici e comportamentali fu quella della possessione demoniaca. Secondo le credenze popolari del tempo una condizione maligna soprannaturale non poteva essere casuale, ma doveva essere inflitta da qualcuno in grado di praticare l’occulto.
È qui per l’appunto che l’evento si trasformò in una questione di carattere giudiziario e sociale con conseguenze devastanti. Con il crescere della fobia del maligno a Salem Village, il reverendo Parris non poté più rimandare l’intervento delle autorità giudiziarie per risolvere la questione una volta per tutte.
In un primo momento venne chiesto alle due bambine più ad altre 6, le quali nel frattempo iniziarono a mostrare gli stessi atteggiamenti delle prime, di fornire delle accuse, che caddero su Tituba Indians, Sarah Good e Sarah Osborne. Tituba fu l’unica delle accusate a confessare di essere rea di stregoneria, cosa che incredibilmente la salvò dai processi a patto di abbandonare il villaggio. La sua confessione però non fece altro che alimentare il panico tra gli abitanti ed aumentò anche il numero di accusatori e di accuse. Gli imprigionamenti continuarono fino al 2 giugno, data nella quale iniziò il primo processo che si concluse con anche la prima condanna a morte per impiccagione ai danni Bridget Bishop[3, 4].
Le udienze proseguirono fino al 17 settembre dello stesso anno e l’ultima esecuzione avvenne il 22 settembre. Il bilancio finale conta l’incarcerazione di 144 persone, 19 esecuzioni e una morte sotto tortura.
Gli accusatori delle streghe di Salem erano affetti da ergotismo?
Una domanda che ci si è posti studiando questo evento storico riguarda la causa scatenante di tutta la faccenda: il comportamento delle bambine. Descrizioni e testimonianze di quel periodo parlano di disordini della parola, assunzione di posture insolite e convulsioni; aspetti che possono facilmente far pensare a un disturbo patologico. Attraverso lo studio dei presunti sintomi descritti tra gli abitanti di Salem Village e chi vi accorse per seguire a qualche titolo la vicenda, è stata sollevata l’ipotesi che potesse trattarsi di ergotismo.
Ergotismo
L’ergotismo è un’intossicazione causata da degli alcaloidi (in particolare l’acido lisergico, molecola dalla quale è sintetizzata la LSD) prodotti dal fungo ascomicete Claviceps purpurea, che parassita la segale (Secale cereale) causando alla pianta una malattia nota come segale cornuta. La sintomatologia legata all’ergotismo è estremamente varia, tanto da poterne distinguere due forme differenti: gangrenosa e convulsiva. In particolare è la forma convulsiva ad aver attirato l’attenzione di alcuni storici, trovando diversi riscontri con i sintomi descritti per le bambine di Salem[1].
Indizi a favore dell’ipotesi dell’ergotismo
La correlazione tra colture parassitate dalla segale cornuta e la patologia venne postulata per la prima volta in Europa nel 1676 da Denis Dodart, studiando la relazione tra alcuni casi di intossicazione alimentare e segale contenente Claviceps purpurea. Nelle colonie nordamericane questa informazione tardò ad arrivare. Solamente nella prima metà dell”800, partendo dalle osservazioni del medico John Stearns, si poté iniziare a mettere in relazione segale cornuta ed ergotismo. Lo stesso Stearns affermò che le epidemie di ergotismo dovettero essere altamente probabili nel continente anche nei tempi passati, dal momento che la pratica agricola non ebbe notevoli sviluppi. Qualora l’ipotesi dell’ergotismo si ritenesse corretta, si giustificherebbe quindi la mancata diagnosi di questa patologia da parte dei medici locali.
Sappiamo però che i sintomi teorizzati dagli storici non sono caratteristici esclusivamente dell’ergotismo[1], quindi quali altre prove ci sono a sostegno di questa tesi?
Condizioni di crescita
Numerose evidenze dimostrano come la segale cornuta fosse presente nelle regioni della costa atlantica del Nord America prima dello stanziamento delle colonie inglesi. Già i primi coloni giunti sulle coste orientali del Nuovo Mondo descrivono la presenza di popolazioni di graminacee selvatiche parassitate da sclerozi di questo fungo. A sostegno di questa ipotesi si va ad aggiungere il fatto che proprio la segale fosse già da metà XVII secolo una coltura largamente diffusa tra le comunità di puritani.
L’infestazione dei campi di segale da parte di Claviceps purpurea però non è immediata e scontata: sono necessarie infatti particolari condizioni microclimatiche affinché questo fungo possa parassitare le colture. È stato dimostrato, ad esempio, che le temperature mediamente elevate e le abbondanti precipitazioni nel periodo primaverile ed estivo favoriscano una crescita maggiore di questo fungo, specialmente se queste condizioni si alternano a periodi aridi. Samuel Seawall, un mercante locale dell’epoca, racconta nel suo diario di un anno 1691 con queste particolari condizioni, mentre l’anno successivo, quello dei processi, fu invece caratterizzato da siccità [1, 4].
Piantagioni di segale a Salem Village
John Stearns descrive come le infestazioni di segale cornuta più massicce siano legate alle piantagioni di segale collocate in suoli umidi e stagnanti. Ricostruendo la distribuzione delle piantagioni che secondo le testimonianze storiche presentano queste caratteristiche, si è potuta formulare una relazione con i soggetti che mostrarono i sintomi del presunto ergotismo e la localizzazione dei raccolti di segale.
Ben tre dei bambini “affetti dal maligno” vivevano in una proprietà di un tale Thomas Putnam, il quale possedeva l’appezzamento agricolo più grande del villaggio. I campi posseduti da Putnam erano localizzati all’estremità ovest di Salem Village e come tutti gli altri terreni di quella frazione del villaggio sono descritti nelle fonti come “campi paludosi”. Questo dato acquisisce molta più rilevanza se si osserva come ben 30 accusatori su 32 vivevano nel lato ovest del villaggio, mentre 12 delle 14 donne accusate native di Salem avevano dimora nel lato est. Questo fatto sosterrebbe quindi l’ipotesi che a Salem Village ci fossero le condizioni adatte all’innesco di un’epidemia di ergotismo localizzata, e non estesa a tutti gli abitanti[1].
Indizi contrari all’ipotesi dell’ergotismo
Oltre alle caratteristiche locali che possono portare sostegno alla teoria patologica dell’isteria di Salem, il focus principale è puntato sui presunti sintomi. Alcuni studiosi contrari all’ipotesi tossicologica sostengono che i comportamenti degli accusatori riportati negli atti processuali non descrivono appieno la patologia considerata. Le deposizioni rilasciate durante i processi evidenziano che nessuno degli accusatori presentasse l’intera costellazione di sintomi riconducibili all’ergotismo. Dai racconti stessi si evince inoltre come i presunti afflitti alternassero delle vere e proprie crisi a momenti di completa lucidità , abbastanza insolito per la patologia in questione. Un ultimo punto sollevato dagli scettici riguarda gli effetti costituzionali e residuali dell’ergotismo convulsivo, tra i quali: demenza, debolezza e contratture muscolari[1, 3].
Leggi anche: Funghi mortali: la sindrome orellanica
Ipotesi non tossicologiche
Se volessimo escludere totalmente l’ipotesi dell’ergotismo, quali cause sociali o psicologiche potremmo considerare responsabili dello scoppio degli eventi di Salem? Una delle interpretazioni maggiormente citate riguarda la natura fraudolenta dei comportamenti delle prime ragazze accusatrici. Questa interpretazione lascia però non pochi dubbi data la severità delle manifestazioni di malessere. Anche l’isteria collettiva e una possibile malattia mentale delle ragazze sono ipotesi che trovano non pochi elementi a sfavore data la complessità degli eventi e la loro estensione sia spaziale che temporale.
Oltre alle teorie maggiormente focalizzate sugli accusatori, vi è anche l’idea che possa esserci stato un motore “politico” alla base degli eventi. Alcune ricostruzioni suggeriscono che, al momento delle accuse, il villaggio fosse diviso in due fazioni: pro e contro il reverendo Parris. Quindi le accuse di stregoneria sarebbero state inizialmente strumentali, dovute alla polarizzazione politica della comunità , per poi sfuggire al controllo e sfociare nella fobia collettiva. Risulta però in parte lecito dubitare di questa ipotesi, dal momento che non tutti gli accusatori e gli imputati vivevano a Salem Village (17 provenivano da Salem Town e 110 da altre località )[1, 3 ,4].
Conclusioni
La causa scatenante gli eventi di Salem è probabilmente destinata a rimanere una questione aperta. L’analisi degli eventi attraverso i documenti ufficiali (e non) dell’epoca necessita l’attribuzione della totale veridicità di questi ultimi per costruire qualsiasi ipotesi. Nonostante non sia possibile trovare una prova definitiva a favore dell’ergotismo come la causa che ha scatenato la persecuzione delle streghe a Salem Village, la ricostruzione microclimatica e paesaggistica depone a favore di questa teoria. Ciò che è certo è invece la predisposizione culturale e il terrore intrinseco per l’ignoto delle società puritane del periodo, un mix di fattori portò, a prescindere dalla causa scatenante, alla perdita di numerose vite umane.
Referenze
- Caporael R. L. (1976) – “Ergotism: The Satan Loosed in Salem?” – Science 4234(192), 21-26.
- Miller A. The Crucible. New York: The Viking Critical Library, Penguin Books, 1977.
- Spanos P. N. (1983) – “Ergotism and the Salem witch panic: a critical analysis and an alternative conceptualization.” –Â Journal of the History of Behavioral Sciences 19, 358-369
- Woolf A. (2000) – “Witchcraft or Mycotoxin? The Salem Witch Trials.” –Â Clinical Toxicology 38(4), 457-460.
Immagine in copertina: litografia di J. E. Baker (1892) – United States Library of Congress’s Prints and Photographs division.