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Sindrome del tunnel carpale

Le neuropatie sono un gruppo eterogeneo di patologie che colpiscono il sistema nervoso periferico e sono caratterizzate da alterazioni a carico dei nervi. Possiamo classificare le neuropatie a seconda di quanti nervi ne sono affetti, a seconda dell’eziologia e della localizzazione nel corpo. La sindrome del tunnel carpale è considerata la più comune neuropatia dell’arto superiore. La possiamo classificare come una “mononeuropatia da intrappolamento” in base ai criteri di classificazione delle neuropatie.

Nervo

  • Mononeuropatia (il danno riguarda un solo nervo)
  • Focale (il danno nervoso è localizzato a livello della compressione)
  • Eziologia: Neuropatia da intrappolamento
  • Localizzazione: arto superiore (nervo mediano).

Viene anche classificata come una “sindrome canalicolare”, in quanto la Sindrome del tunnel carpale è causata dalla compressione del nervo mediano a livello del polso nel tunnel carpale ( una struttura anatomica simile ad un canale).

In circa l’80% dei casi è bilaterale, con gravità diversa in quanto compare prima monolateralmente ed, in seguito, bilateralmente. Il lato più colpito è quello che ha mostrato per primo i sintomi.

Le categoria più colpita sono le donne di 50-60 anni. Vi è , infatti, un’incidenza maggiore nelle donna rispetto agli uomini con una proporzione 4:1. Nella donna è spesso correlata a variazioni ormonali , ad esempio : la gravidanza o l’ inizio della menopausa. Mentre, negli uomini compare spesso in correlazione al tipo di lavoro svolto.

Dal punto di vista eziologico possiamo distinguere le cause della suddetta sindrome in endogene e in esogene.

Le cause endogene della compressione del nervo mediano a livello del tunnel carpale possono essere varie:

1) Idiopatica (la più comune);
2) Processi infiammatori o infettivi a carico dei tessuti molli (es. tenosinoviti)
3) Alterazioni endocrine:
– gravidanza;
– ipotiroidismo;
– acromegalia;
4) Traumi , per esempio in seguito a fratture
5) Disordini infiltrativi: amiloidosi, neoplasia.
6) Alterazioni metaboliche (alcol, malnutrizione)

Mentre le cause esogene della compressione del nervo mediano a livello del tunnel carpale sono dovute a:

1) Compressioni esterne (episodi singoli o ripetuti),
2) Uso di strumenti vibranti o di percussione,
3) Stiramenti muscolari ripetuti o ipertrofia tendinea e/o legamentosa da attivazioni muscolari ripetute,
4) Posture fisse o incongrue, mantenute a lungo,
5) Attività che comportino la presenza ripetuta di posizioni o movimenti estremi.

Sintomatologia

Questa sindrome è caratterizzata da dolore nel territorio di distribuzione del nervo mediano alla mano si irradia frequentemente lungo l’avambraccio. La sensazione dolorosa aumenta durante la notte per rallentamento del ritorno venoso e rigonfiamento dei tessuti periferici ed è attenuato dal vigoroso scuotimento della mano. In seguito si hanno formicolio e parestesie termiche.

Più tardivamente può comparire intorpidimento del palmo della mano e della superficie palmare delle dita, seguito da debolezza e ipotrofia dei muscoli dell’eminenza tenar. In fase tardiva si arriva ad una paresi di alcune dita della mano a seguito di grave degenerazione nervosa a carico del mediano che causa atrofia dei muscoli innervati da questo nervo, per esempio : non si riesce a flettere le dita della mano e ad opporre il pollice alle altre dita o a tenere la penna in mano.

sindrome tunnel carpale

Quadro clinico

1.Fase di irritazione.
2.Fase di compressione con deficit senso-motorio: i primi deficit visibili sono deficit della sensibilità, più tardi compaiono anche i segni di affezione della componente motoria.
3.Fase paretica.

Diagnosi clinica e strumentale

Si diagnostica con una visita medica neurologica atta a valutare i sintomi dal punto di vista clinico e a seguito di esami strumentali, l’elettroneurografia (ENG) e l’elettromiografia (EMG).
Durante la visita neurologica si testerà il nervo mediano attraverso due test clinici per confermare la diagnosi di sindrome del tunnel carpale.

Il segno di Tinel

Si esegue battendo con le dita sul legamento volare del carpo . In caso di Sindrome del tunnel carpale si evocherà dolore nel territorio di distribuzione del nervo mediano (nel territorio sensitivo).

Il segno di Phalen

Flettendo forzatamente il polso della mano sinistra contro il polso della mano destra per un minuto, in caso di Sindrome del tunnel carpale si provocherà la comparsa delle caratteristiche parestesie alla dita.

Per quanto riguarda la diagnosi strumentale, ci si avvale di elettrodi di superficie che permettono lo studio della conduzione nervosa del nervo mediano a livello del tunnel carpale. Questa metodica è chiamata elettroneneurografia (ENG) e studia la risposta del nervo mediano a stimoli elettrici (di breve durata e piccolissima intensità di corrente) e dunque valuta la sua velocità di conduzione.

Si usano, invece, elettrodi ad ago per eseguire l’elettromiografia (EMG), un esame che serve soprattutto per stabilire la gravità della patologia, attraverso lo studio dell’attività dei muscoli innervati dal nervo mediano.

Terapia

Esistono vari trattamenti per decomprimere il nervo mediano a livello del tunnel carpale che possono essere più o meno efficaci. Vi sono, infatti, terapie palliative che riducono solo l’entità dei sintomi ma non la compressione del nervo, come l’ iniezione locale di steroidi e l’utilizzo di un tutore per il polso. L’unico trattamento veramente risolutivo è l’intervento chirurgico atto a decomprime il nervo mediano.

L’iniezione locale di steroidi portano a una riduzione del dolore nel breve termine ma non nel lungo termine nella maggior parte dei soggetti. Comunque, il miglioramento dei sintomi non ha portato a una riduzione del numero dei pazienti sottoposti a chirurgia. I soggetti con sindrome del tunnel carpale riportano meno sintomi dopo aver ricevuto iniezioni di steroidi, ma la maggior parte opta per la chirurgia entro un anno per alleviare in modo persistente il dolore.

Il tutore è utile per limitare le sollecitazioni dannose per il nervo mediano senza però bloccare completamente la mobilità del polso, limitando allo stesso tempo gli effetti delle sollecitazioni meccaniche che hanno causato l’infiammazione del nervo mediano. A volte può servire come terapia alternativa all’intervento chirurgico, tuttavia ha effetto temporaneo poiché per un periodo vengono allontanate le cause dell’infiammazione senza, però, risolvere l’infiammazione stessa del nervo.

La decompressione chirurgica è un intervento è molto semplice: in condizioni di anestesia regionale (blocco ischemico al braccio) si incide la cute e si seziona il legamento carpale trasverso, decomprimendo il nervo. In seguito all’intervento è utile portare un tutore per proteggere l’arto operato e sostenerlo nella convalescenza.

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