Come muoversi fra le decine di diversi shampoo e balsamo che possiamo trovare sugli scaffali dei supermercati? Sono davvero tutti così diversi fra loro o alla fin fine cambiano poco? Qual è la scienza dietro questi cosmetici così indispensabili nella nostra vita quotidiana? Apparentemente banali, questi prodotti nascondono una chimica di tutto rispetto che ci permette anche di distinguere fra lavanti e condizionanti e fra i prodotti adatti ai diversi tipi di capello.
La struttura del capello
Prima di parlare della composizione chimica di shampoo e balsamo, è utile conoscere la struttura del capello.
Principalmente un capello è composto di tre regioni:
- la cuticola è la parte più esterna che conferisce ai capelli le loro caratteristiche (ricci o lisci, ma anche secchi, spessi, sottili eccetera) composta da cellule, dette cheratinociti, contenenti la cheratina, una proteina che rappresenta la struttura portante dei capelli e che può essere danneggiata da trattamenti chimici o stress;
- la corteccia è la parte centrale e più abbondante le cui cellule contengono la melanina, ovvero il pigmento responsabile del colore dei capelli e che si disattivano con il tempo, portando al fenomeno dei capelli bianchi;
- il midollo è la parte centrale, completamente assente nei bambini piccoli e che invece è particolarmente spesso nei capelli asiatici.
I tensioattivi
I componenti fondamentale di uno shampoo o di un balsamo sono i tensioattivi. Questi sono molecole che presentano una doppia natura: idrofila, cioè che ha affinità con l’acqua, e lipofila, cioè che ha affinità con i grassi. La parte idrofila è generalmente costituita da una testa detta polare, mentre la parte lipofila è formata da una catena di atomi di carbonio la cui lunghezza può variare. In acqua i tensioattivi si organizzano in particolari strutture dette micelle andando a intrappolare al loro interno lo sporco presente sulla superficie dei capelli, costituito da grasso. Il tutto viene poi sciacquato via.
Di tensioattivi ne esistono fondamentalmente tre tipi:
- Ionici: hanno cioè una carica elettrica e possono a loro volta essere suddivisi in anionici (con una carica negativa) e cationici (con una carica positiva)
- Non ionici: che non presentano nessuna carica elettrica
- Zwitterionici: la cui carica varia da positiva a negativa in base all’ambiente in cui si trovano
Il tipo di tensioattivo che viene utilizzato è ciò che nella pratica distingue uno shampoo da un balsamo, ma anche fra gli shampoo adatti ai vari tipi di capello.
Saponi e condizionanti
I tensioattivi anionici sono, infatti, quelli che sono conosciuti generalmente come saponi. Hanno una azione lavante che può essere più o meno energica a seconda del tensioattivo utilizzato e della lunghezza della sua catena di carbonio. Un esempio classico è il Laurilsolfato di Sodio, un tensioattivo utilizzato largamente negli shampoo ma anche in molti altri cosmetici.
I tensioattivi cationici, invece, sono i principali costituenti dei balsami. Questi presentano un basso potere lavante e schiumogeno, perciò non sono adatti come detergenti, ma vengono usati per il loro potere condizionante.
Dopo il lavaggio, sui capelli sono presenti delle cariche negative dovute allo shampoo, alla durezza dell’acqua e ad altri fattori come la struttura stessa del capello. Le cariche positive dei tensioattivi cationici, quindi, vanno a neutralizzare quelle negative che altrimenti si respingerebbero fra loro o respingerebbero quelle presenti su spazzole e pettini. Questo rende i capelli più pettinabili e più morbidi.
Questi tensioattivi, inoltre, aggiunti agli shampoo in varia misura fanno sì che si possano avere prodotti specifici per le varie tipologie di capello, ad esempio per capelli ricci e secchi si aggiungeranno più tensioattivi cationici e si useranno saponi meno lavanti, laddove un capello grasso avrà bisogno di un tensioattivo più energico.
Non solo tensioattivi
In una formulazione di uno shampoo o di un balsamo, però, non vi sono solamente vari tipi di tensioattivi. Possiamo trovare, infatti, moltissimi altri componenti con svariate funzioni, come gli oli e i burri che hanno un effetto idratante ed emolliente, molecole protettrici contro il calore o l’acqua, o ancora i conservanti, che sono fondamentali in qualsiasi cosmetico e a maggior ragione quando si parla di un cosmetico che viene a contatto frequentemente con l’acqua. Ogni giorno la scienza dietro i cosmetici sperimenta e mette a punto nuove formulazioni con nuovi ingredienti per rendere i nostri capelli più morbidi, più lucenti, più voluminosi. Nonostante apparentemente sia basata su principi molto semplici, riesce a essere tutt’altro che banale e a fornire un numero quasi illimitato di possibilità .
Referenze
- Gavazzoni Dias MR. Hair cosmetics: An overview. Int J Trichol 2015;7:2 15.
- Kurt Kosswig, Ullmann’s Encyclopedia of Industrial Chemistry, “Surfactants”, Wiley-VCH, 2002, DOI:10.1002/14356007.a25_747.
- Tensioattivi in Cosmesi: saponi, detergenti, solubilizzanti. Cenni storici, aspetti chimici e tecnici, ortodermia e biodegradabilità (dr. Gabriele Segalla Novembre 2002).
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