La psoriasi è una malattia infiammatoria autoimmune che colpisce circa l’1-5% della popolazione mondiale. Può presentarsi in varie forme con caratteristiche macchie rosse e squamose sulla cute. Ad oggi non vi è una cura definitiva.
Che cos’è la psoriasi?
La psoriasi è una malattia autoimmune di tipo infiammatorio caratterizzata da un’iperproliferazione dei cheratinociti epidermici, le cellule più rappresentate della pelle. La patogenesi della psoriasi è abbastanza complessa di fatti il meccanismo con la quale insorge non è del tutto chiaro.
Tuttavia si ipotizza che alla base vi possano essere una serie di fattori:
- genetici;
- ambientali;
- epigenetici.
Generalmente, si manifesta con chiazze arrossate ben definite, eritematose e ricoperte da squame argentee che possono interessare non solo tutto il corpo ma anche unghie e mucose. Infatti, il nome “psoriasi” deriva dal termine greco “psora” che vuol dire squama. La psoriasi è una delle malattie dermatologiche più diffuse indipendentemente dall’età ed è caratterizzata da una manifestazione clinica piuttosto varia, infatti si passa da forme lievi ad altre estremamente invalidanti. Ad oggi non vi è una cura risolutiva della psoriasi, spesso una volta identificata la malattia si procede con il trattamento dei singoli sintomi[1].
Come riconoscerla?
La diagnosi quasi sempre viene effettuata sulla base di un controllo visivo delle singole macchie formatesi. Tuttavia è bene valutare la storia familiare essendo una malattia su base genetica ed eventuali altre patologie in atto o cambiamenti nello stile di vita del soggetto. La diagnosi può essere poi confermata con l’esame istologico di un campione prelevato nella zona di cute interessata. La biopsia di un piccolo campione di pelle permette in molti casi di escludere altre patologie o identificare il tipo esatto di psoriasi[2].
Generalmente la psoriasi si manifesta con forme da lievi a più grave ma con i seguenti sintomi:
- chiazze eritematose rosacee ricoperte da squame;
- lesioni su gomiti, cuoio capelluto, ascelle, genitali e glutei;
- alterazioni a carico delle unghie;
- dolore e rigidità articolare;
- rigonfiamento della dita di mani o piedi.
Tipi di psoriasi
Esistono diversi tipi di psoriasi che si differenziano per lo più per la morfologia delle placche. Nel 90% dei casi i soggetti presentano la cosiddetta psoriasi volgare o meglio conosciuta come psoriasi a placche. Questa forma si presenta con delle macchie rosacee di cute ispessita aventi uno strato di squame bianche, localizzate in genere a livello di gomiti, ginocchi e cuoio capelluto. La forma delle lesioni è variabile, da rotondeggianti a irregolari e poco definite.
Ulteriori forme di psoriasi sono le seguenti:
- guttata, con piccolissime lesioni ricoperte di scaglie raggruppate in punti della cute, in genere tronco ed arti;
- inversa, provoca lesioni lisce dal colore rosso acceso, quasi sempre nell’area genitale o ascellare;
- seborroica, con lesioni pruriginose prive di squame abbondanti sulla pelle del cuoio capelluto;
- pustolosa, le cui lesioni hanno delle vere e proprie pustole contenti del liquido;
- eritrodermica, priva di singole lesioni ma si presenta con un eritema diffuso, febbre e dolore articolari;
- ungueale, avente delle lesioni capaci di provocare il deterioramento dell’unghia. [1]
Terapie
Un singolo farmaco o principio attivo non è quasi mai sufficiente, si ricorre infatti alla combinazione di diversi medicinali.
Tra i più impiegati:
- emollienti;
- cheratolici;
- corticosteoridi.
Sulle lesioni cutanee si applicano creme o unguenti mentre sul cuoio cappelluto le lozioni. Si prevede inizialmente l’applicazione di emollienti che vadano a facilitare il distacco delle squame. Quasi sempre sono creme a base di lanolina o grassi vegetali che possono essere usate più volte al giorno anche sui bambini.
Al fine di facilitare la penetrazione di altri principi attivi si ricorre ai cheratolitici, come l’acido salicilico, l’urea e l’acido lattico, ognuno in varie percentuali. Questi ultimi andrebbero evitati nel caso dei bambini.
Infine, si ricorre ai cortisonici che hanno azione anti-infiammatoria e inibente la proliferazione dei cheratinociti. Sul viso è bene impiegare cortisonici con bassa potenza. Spesso si ritrovano in formulazioni associati a vitamina D3 (Calcipotriolo) e retinoidi (Tretinoina). Gli analoghi della vitamina D3 inibiscono la proliferazione dei cheratinociti e stimolano la differenziazione cellulare. I retinoidi regolano la differenziazione dei cheratinociti e hanno azione anti-infiammatoria.
Non vanno usati dalle donne in gravidanza in quanto potenzialmente teratogeni, cioè possono determinare anomalie e malformazioni nel corso dello sviluppo embrionale. I farmaci cortisonici vanno sempre impiegati con cautela perché nel tempo possono dare effetti indesiderati locali, come dolore e ipertricosi. Può succedere che subito dopo la loro sospensione si possa riavere una rapida comparsa della malattia[2].
Farmaci Biologici
Il primo anticorpo monoclonale impiegato nella psoriasi è stato l’Infliximab, ad oggi ve ne sono altri come Adalimumab, Eternacept o Golimumab. Tutti questi farmaci biologici agiscono interferendo con l’azione del TNF-alfa (fattore di necrosi tumorale). Tale fattore risulta presente in elevate concentrazioni nelle placche psoriasiche per via dell’infiltrazione di cellule infiammatorie. Essendo farmaci immunosoppressori possono avere importanti effetti collaterali e indebolire il sistema immunitario, per cui vanno sempre assunti su indicazione medica[4].
Rimedi Naturali
L’aloe vera è molto utilizzata come esfoliante, lenitivo ed emolliente dando sollievo nelle zone dove sono presenti le placche psoriasiche[5]. Nota per gli effetti benefici sulla cute è anche la liquirizia grazie alla presenza di uno sei componenti principali ovvero l’acido glicirretico, un anti-infiammatorio naturale. Infine la capsaicina, principio attivo del peperoncino, applicata in crema è utile per ridurre il prurito[3]. Uno stile di vita sano, riducendo il consumo di alcool, di fumo e aumentando l’esposizione alla luce solare possono migliorare l’andamento di alcuni segni della malattia.
Malattie associate
In molti casi, la psoriasi risulta associata ad altre patologie, metaboliche e non solo, come:
- ateroslerosi;
- diabete mellito;
- insulino-resistenza;
- morbo di Crohn;
- displidemia;
- sindrome metabolica;
- infarto cardiaco;
- linfoma.
Da non sottovalutare è la componente psicologica correlata alla psoriasi. Di fatti nel periodo prima della diagnosi la malattia risulta associata a depressione e disturbi d’ansia. Condizione che spesso rimane anche dopo la diagnosi per via delle problematiche estetiche derivanti dalla psoriasi[2].
Referenze
- Jen-Chih Tseng et al. Therapeutic development bassed on the immunopathogenic mechanisms of psoriasis. Pharmaceutics.
- American Academy of Dermatology. Psoriasis: Diagnosis, treatment and outcome.
- Ellis Cn et al. A double-blind evaluation of topical capsaicin in pruritic psoriasis. J Am Acad Dermatol.
- Ryan C, et al. Association between biologic therapies for chronic plaque psoriasis and cardiovascular events: a meta-analysis of randomized controlled trials. Jama.
- Syed Ta et al. Management of psoriasis with Aloe vera extract in hydrophilic cream: a placebo-controlled, double-blind study. Trop Med Int Health.