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PRP: Plasma Ricco di Piastrine

Una soluzione sicura ed efficace per il trattamento delle lesioni

Il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) è una terapia comunemente utilizzata in differenti campi medici quali chirurgia plastica, chirurgia pediatrica, cardiochirurgia, chirurgia maxillofacciale, oftalmologia, ortopedia, dermatologia, ginecologia e urologia per la sua capacità di favorire la rigenerazione tessutale.

Plasma Ricco di Piastrine: cos’è e la sua storia

Il Plasma Ricco di Piastrine (PRP) è una terapia che trova le sue origini nel campo dell’ematologia. Il termine nasce negli anni ’70 per descrivere il plasma con un contenuto piastrinico superiore a quello presente nel sangue periferico. In medicina trasfusionale, i concentrati piastrinici trovavano impiego principalmente nel trattamento emostatico in caso di emorragie. Negli ultimi decenni, la ricerca ha esplorato in profondità l’uso dei concentrati piastrinici come supporto nella rigenerazione dei tessuti.

Nell’ultimo ventennio, le terapie basate sull’uso del PRP hanno suscitato sempre più interesse per il loro potenziale in medicina rigenerativa trovando impiego in una vasta gamma di patologie croniche e acute.

L’uso del PRP autologo, ovvero derivato dallo stesso paziente, è particolarmente popolare per la sua semplice manipolazione e ampia caratterizzazione. Inoltre, diverse tecniche di preparazione del prodotto permettono di dosare la quantità di fattori di crescita e di proteine liberate durante la fase di degranulazione delle piastrine. Sono proprio queste ultime le protagoniste che, grazie al loro contenuto in fattori di crescita, chemiochine e citochine, hanno un ruolo importante nella rigenerazione dei tessuti.

Leggi anche: Cos’è il plasma?

Come si prepara il Plasma Ricco di Piastrine?

Per preparare il Plasma Ricco di Piastrine esistono varie tecniche sia manuali che commerciali. Può essere in forma liquida o sotto forma di gel. Il personale sanitario provvede a raccogliere il campione di sangue in provette contenenti un anticoagulante per evitare la formazione di coaguli e l’attivazione delle piastrine. L’anticoagulante di elezione è il sale di citrato poiché non interferisce con la biologia piastrinica.

I metodi di produzione del PRP includono:

  • utilizzo di sangue fresco da puntura venosa sottoposto a una prima centrifugazione a bassa velocità che separa il plasma con le piastrine in sospensione dagli altri elementi figurati del sangue. Una seconda centrifugazione del plasma ad alta velocità permette di ottenere un concentrato piastrinico;
  • utilizzo del buffy coat (un emocomponente derivato dalla lavorazione delle sacche di sangue) derivante dal sangue intero e conservato a temperatura di laboratorio. Il buffy coat subisce una centrifugazione ad alta velocità per ottenere tre strati: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, plasma povero di piastrine (PPP). L’operatore sanitario provvede a eliminare il PPP e raccoglie lo strato intermedio che può essere privato o meno dei globuli bianchi.

A cosa serve il Plasma Ricco di Piastrine?

Il PRP è una tecnologia ampiamente utilizzata per la rigenerazione dei tessuti. A seconda delle necessità, le caratteristiche del PRP possono essere variate, ad esempio modificando la presenza o meno dei leucociti per ottenere proprietà immunomodulatorie diverse. Il PRP agisce in sinergia con le terapie fisiche, farmacologiche e chirurgiche migliorando la risposta fisiologica di guarigione.

Il PRP è un trattamento che ha molteplici usi in campo medico. In ortopedia, ad esempio, trova spesso utilizzo nel trattamento di malattie degenerative delle articolazioni e nelle tendinopatie. Studi hanno dimostrato che ha un effetto terapeutico superiore rispetto ad altri trattamenti come l’acido ialuronico o le infiltrazioni di cortisone. Gli atleti possono anche beneficiare del PRP per il recupero delle strutture tendinee sottoposte a sollecitazioni intense e microtraumi.

Viene utilizzato anche per trattare il dolore cronico, come le lesioni sportive, grazie all’effetto antalgico dei mediatori chimici rilasciati dalle piastrine attivate. I primi risultati sulla sua attività analgesica sono stati ottenuti in uno studio sull’intervento chirurgico alla spalla, con una riduzione dell’utilizzo di farmaci antidolorifici e un miglioramento della riabilitazione post-chirurgica.

Il PRP possiede proprietà che contrastano l’invecchiamento cutaneo, l’acne e per il trattamento dell’alopecia, pertanto trova impiego nella medicina estetica. In dermatologia ha dimostrato di avere un ruolo importante nel trattamento di lesioni croniche come ulcere venose e diabetiche nonché per il trattamento di psoriasi, acne e cicatrici. In oculistica trova il suo impiego nel trattamento di patologie del film lacrimale, come la secchezza oculare, le cheratopatie e le alterazioni della densità lacrimale.

Leggi anche: È possibile invertire l’invecchiamento?

Referenze

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