Vi siete mai chiesti quale sia uno dei rapaci più diffusi nei nostri cieli? Se almeno una volta avete individuato un’elegante e compatta forma alata tra le nubi, “simile ad un’aquila, ma più piccola”, probabilmente vi siete imbattuti in una poiana, o bozzagro comune[1].  Si tratta di un rapace diurno assai diffuso in Europa e Medio Oriente, poco studiato ma ben distribuito in tutta Italia. Si può avvistare anche ad occhio nudo, spesso mentre vola in solitaria o accompagnato dal partner[1].
Morfologia e caratteri diagnostici
Il nome scientifico di questa specie è Buteo buteo, appartenente alla classe Aves, ordine degli Accipitriformes, famiglia Accipitridae[1]. Tale rapace presenta un corpo di lunghezza variabile tra 48 e 56 cm, con un’apertura alare che di solito oscilla tra 110 e 130 cm. È caratterizzato da un dorso bruno uniforme, becco con cera giallastra, iride chiara.
Per l’osservatore che si trovi sotto una poiana in volo, le punte delle sue penne primarie (sulla parte esterna dell’ala) appariranno ben separate tra loro e di colore scuro. Le penne diventeranno più chiare al centro dell’ala, arrivando a diventare anche bianche. Questo animale è inoltre provvisto di tarsi, ovvero caviglie, privi di piume. La colorazione di ventre e della pagina inferiore delle ali può essere più o meno marcata, a seconda di età ed individuo. I giovani possono addirittura presentarsi color bianco-crema, visti “da sotto”, e diventare più scuri nel corso della vita. Il dorso dell’animale resta, comunque, sempre bruno. La specie non presenta uno spiccato dimorfismo sessuale, perciò è difficile distinguere maschi e femmine[2].
Habitat e distribuzione
Come già accennato, la poiana è diffusa in gran parte dei paesi d’Europa e del Medio Oriente, perlopiù come specie residente. Ciò significa che non pratica migrazioni stagionali, né spostamenti troppo ampi all’interno del proprio territorio. Fanno eccezione le popolazioni scandinave e dell’ex Unione sovietica, che migrano per l’inverno rispettivamente in Africa ed Asia centrale.
Questo rapace vive e nidifica in aree comprese tra 0 e 2500 m sul livello del mare, scegliendo per il proprio nido alberi maturi in ambienti boschivi, o sporgenze rocciose in zone aride e brulle. L’eterogeneità di habitat, a livello paesaggistico, costituisce un punto a favore per questo volatile. Si tratta infatti di un predatore non specializzato, che tende a cibarsi di animali diversi con tattiche di caccia differenti, a seconda della situazione in cui si trova[3].
Predazione e dieta
La poiana può scagliarsi in volo sulla preda appena avvistata, oppure può cacciare direttamente da terra. La predazione al suolo viene praticata in assenza di posatoi adeguati, per risparmiare energia o in condizioni minime di visibilità . Un’altra strategia di caccia tipica della specie è la cosiddetta pirateria, o cleptoparassitismo, che consiste nel furto della preda ai danni di un altro rapace[3]. La dieta di questi animali è dunque variabile, ma composta in gran parte da rettili in areali rocciosi, roditori in zone rurali e boschive e talvolta anche da uccellini[3, 4, 5].
Riproduzione
La stagione riproduttiva della poiana si avvia a marzo, con una media di due piccoli involati per coppia. Questo rapace prepara il nido tra 9 e 15 metri di altezza, proteggendolo in tal modo da eventuali predatori o disturbatori, come ad esempio l’uomo[1, 4]. Gli alberi preferiti per la nidificazione sono di età media o avanzata, che possono trovarsi vicino al limitare del bosco oppure al suo interno. I nidi si trovano spesso in aree di foresta esenti da attività antropiche e vengono occupati per uno o due anni di seguito. Le specie arboree scelte per l’insediamento variano da un territorio all’altro[3, 4].
Stato di conservazione
I dati disponibili sulla poiana, sebbene limitati rispetto a quelli di altre specie, dimostrano la sua capacità di adattamento ad una rosa di condizioni ambientali diverse. La protezione degli ecosistemi, all’interno dei nostri paesaggi, è un elemento essenziale per la salvaguardia di questi animali. Se vogliamo continuare a vederli volteggiare nei cieli, è infatti necessario rispettarne gli habitat[5].
Le principali minacce alla loro sopravvivenza sono rappresentate dalla caccia e dall’uso di esche avvelenate, oppure da persecuzione indiretta. Si tratta, in tal caso, di danni arrecati alla specie senza intenzionalità , tramite inquinamento e perdita di habitat. L’andamento delle popolazioni di poiana sul nostro territorio, per fortuna, risulta comunque stabile o in lieve diminuzione. Gli adulti di questa specie, infatti, oscillano tra due e tre milioni e mezzo di individui totali, di cui circa il 75% all’interno dei confini europei[1].
Referenze
- IUCN Red List;
- Birds ID – Accipitridae;
- Wuczyński, A. (2005). Habitat use and hunting behaviour of Common Buzzards Buteo buteo wintering in south-western Poland. Acta Ornithologica, 40(2), 147-154;
- Zuberogoitia, I., et al. (2006). Influence of management practices on nest site habitat selection, breeding and diet of the common buzzard Buteo buteo in two different areas of Spain. Ardeola, 53(1), 83-98.;
- Sergio, F., et al. (2005). Effect of agro-forestry and landscape changes on common buzzards (Buteo buteo) in the Alps: implications for conservation. In Animal Conservation forum (Vol. 8, No. 1, pp. 17-25). Cambridge University Press.
Immagine di copertina di Filippo Castellucci.