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Perchè i gatti Calico hanno tre colori e sono sempre femmine?

Una risposta nella genetica e nel cromosoma X

Bianco, nero e arancione sono i colori del mantello del gatto Calico. Il gatto Calico non è una razza a sé, ma tutti i gatti con un mantello a tre colori (anche di diverse razze) sono chiamati in questo modo. Il nome deriva dal tessuto “calicò”, una stoffa poco lavorata e di colore non uniforme. Il calicò (dal francese calicot), detto anche “cencio della nonna”, è un tessuto leggero e il suo nome viene dalla città di Calicut, India, dove veniva tradizionalmente fatto dai locali tessitori chiamati chaliyans. I gatti con questo mantello sono solitamente femmine e sappiamo il perchè grazie ad alcune scoperte riguardanti il cromosoma X[1].

Il legame tra mantello pezzato e cromosoma X

Tutti i mammiferi sono diploidi, ovvero ogni cellula del loro organismo (tranne cellula uovo e spermatozoo) possiede due copie dello stesso cromosoma e quindi due copie di ciascun gene. Su ogni cromosoma, infatti, troviamo specifici geni che variano da cromosoma a cromosoma. Per esempio, sui cromosomi sessuali che sono X e Y ci sono geni che determinano il timbro di voce, la presenza o meno di seno e gli organi sessuali. Da ogni gene, viene creata in linea di massima una specifica proteina che svolgerà una determinata funzione nell’organismo. Se si incontra difficoltà nell’immaginare il legame tra cromosoma-gene-proteina basta pensare ai cromosomi come librerie piene di libri tutti diversi tra loro, ogni libro è un gene e la storia scritta al suo interno è la proteina[2].

Cromosomi sessuali

Dunque, i cromosomi sessuali che determinano le caratteristiche sessuali (seno, barba, timbro di voce, struttura dei genitali etc.) sono X e Y. Nella maggior parte dei casi le femmine dei mammiferi sono equipaggiate con due cromosomi X, mentre i maschi con un X e un Y. Dato che sul cromosoma X ci sono determinati geni e su Y altri, ne deriva che le femmine hanno un numero doppio degli stessi geni dato che hanno due X. Nelle femmine, allora, si otterrà una quantità doppia delle proteine che derivano da X rispetto ai maschi, che ne hanno solo uno. Questo squilibrio in realtà non avviene, grazie a una “compensazione del dosaggio” data dall’inattivazione di uno dei due cromosomi X[2, 3].

Inattivazione del cromosoma X

Quando l’embrione è nei primissimi stadi del suo sviluppo ognuna delle sue cellule inattiva uno dei due cromosomi X in maniera casuale. Quel cromosoma, quindi, si “spegne” come una lampadina quando pigiamo l’interruttore. Vengono così fermate tutte le attività che riguardano i geni contenuti in esso, tra cui: la creazione delle proteine. Quel che resta del cromosoma “spento” viene da quel momento in poi chiamato “Corpo di Barr” e si posiziona nel nucleo sotto forma di DNA altamente condensato (detto eterocromatina) e ricorda nell’aspetto un foglio ben accartocciato. Tutte le cellule dell’embrione continueranno poi a moltiplicarsi per formare organi e tessuti dell’organismo e le nuove nate “ricorderanno” la scelta delle antenate e manterranno inattivato lo stesso cromosoma X[3].

Il mantello del gatto Calico e l’inattivazione del cromosoma X

Nel gatto Calico il colore della pelliccia è determinato da diversi geni che si trovano sempre e solo sul cromosoma X. Il colore arancio e il colore nero sono dati da alleli dello stesso gene. Gli alleli sono due o più forme alternative dello stesso gene e possiamo paragonarli a “versioni diverse” della stessa storia. Quindi, un gatto femmina nero e arancione avrà l’allele Arancio, che chiameremo per comodità “A”, su un cromosoma X e l’allele Nero=”N” sull’altro.

Il gatto Calico, quando si trova nello stadio iniziale di sviluppo embrionale inattiva casualmente un cromosoma X in ogni sua cellula. Ci saranno, quindi, cellule che esprimeranno l’allele A e “spegneranno” l’N e altre che esprimeranno l’allele N e spegneranno l’A. Il mantello del gatto sarà quindi a chiazze. I gruppi di cellule che avranno scelto di inattivare il cromosoma X con l’allele A, creeranno chiazze nere e altri gruppi che inattiveranno l’allele N, esprimeranno l’arancione e creeranno chiazze arancioni. Il motivo per cui il mantello del gatto sarà a chiazze è che le cellule con differenti varianti attive del gene finiscono per formare settori diversi dell’organismo (fenomeno detto chimerismo).

E le zone bianche del mantello?

La situazione per loro è ben diversa. Il colore bianco è dato da un gene per il colore bianco che nel gatto Calico si trova su entrambi i cromosomi X quindi l’inattivazione di uno dei due non ostacola la creazione del mantello bianco[4].

Le leggende sul mantello pezzato del gatto Calico

Intorno al suo caratteristico mantello sono nate molte leggende, si ritiene che i gatti di questa colorazione portino fortuna nel folklore di molte culture. In Germania, per esempio, la parola per definire il gatto Calico è “Glückskatze”; letteralmente, “gatto fortunato”. Negli Stati Uniti, questi sono a volte indicati come “gatti dei soldi”[5]. Dunque, non ci resta che augurare in bocca al Gatto…Calico!

Referenze

1.“Gatto calico” Enciclopedia Britannica.
2.“Genetica, Principi di analisi formale” A.J. F. Griffiths, S.R. Wessler et al.
3.“Mosaicismo, Genetica” Robinson, Richard. New York: Macmillan Reference USA, 2003.
4.Genetics for Cat Breeders and Veterinarians.” Robinson, Roy. Butterworth-Heinemann Medical 1991.
5.“Feline Folktails – Gatti nel folclore e nella superstizione” S. Hartwell 1995.

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