Il palolo (Eunice viridis) è un anellide marino, lontano cugino dei comuni lombrichi, appartenente alla classe dei policheti. Il suo areale di distribuzione comprende le scogliere coralline intorno a molte isole del Pacifico occidentale, tra cui le isole Samoa, Vanuatu, Fiji e buona parte dell’arcipelago malese.
In questo articolo andremo a scoprire, oltre alla sua biologia, la particolare riproduzione di questo animale, che da secoli è motivo di festa per le popolazioni indigene: pensate addirittura che, per gli abitanti delle Fiji, la data in cui avviene la riproduzione del palolo segna l’inizio del nuovo anno!
Caratteristiche generali del palolo
Il palolo è un polichete marino che presenta un corpo vermiforme di lunghezza media intorno a 40-50 cm. Come quello di quasi tutti i policheti, il suo corpo è diviso in due porzioni:
- l’epitoca, la parte posteriore dell’animale sessualmente matura;
- l’atoca, parte anteriore dell’animale sessualmente immatura.
Il corpo è suddiviso in segmenti regolari (chiamati metameri) a forma di anello, ciascuno dei quali porta ad entrami i lati le appendici dalla classica forma a paletta. Su queste ultime, si vanno in particolare a posizionare le branchie.
Nella porzione anteriore, in prossimità del capo, sono concentrati molti organi di senso, tra cui delle setole sensoriali che permettono all’animale di captare diversi segnali provenienti dall’ambiente esterno.
Altri organi sensoriali sono gli occhi i quali, al contrario di quanto si possa pensare, non sono situati a livello del capo. Infatti, questi si localizzano nei segmenti che costituiscono l’epitoca, esclusi quelli anali, e in quelli più posteriori dell’atoca dove, però, sono poco sviluppati. Queste strutture sensoriali sembrerebbero non essere in grado di produrre immagini vere e proprie, ma sono sensibili alla luce permettendo all’animale di captare intensità e direzione di differenti segnali luminosi.
Per nutrirsi, l’animale è dotato di una faringe armata di denti che può essere estroflessa dal cavo orale.
Nel palolo si osserva inoltre dimorfismo sessuale, anche se poco marcato. Questo significa che maschi e femmine presentano leggere differenze che, in questo caso, si manifestano a livello della colorazione. I primi sono bruno-rossicci mentre le seconde sono blu-verde[1, 2].
Il palolo è un organismo bentonico, ossia che vive a contatto stretto con il substrato che, in questo caso, è rappresentato dalle scogliere coralline. In particolare, l’animale abita all’interno delle fessure e cavità che si addentrano nelle scogliere.
Riproduzione del palolo
La riproduzione del palolo rappresenta uno degli esempi più incredibili di sincronizzazione del ciclo vitale di un organismo con i cicli geofisici[2].
Come precedentemente accennato, il corpo dell’animale è suddiviso in due porzioni: l’atoca, cioè la porzione anteriore che rimane inalterata per tutta la vita, e l’epitoca, cioè la porzione posteriore che, maturando con l’arrivo della stagione riproduttiva, va incontro ad importanti cambiamenti. Tra questi c’è in particolare l’aumento di dimensioni degli organi sessuali e la degenerazione dei muscoli e degli altri tessuti. Ciò lascia già presagire la funzione riproduttiva che tale porzione del corpo assumerà. Infatti, è proprio l’epitoca che, separandosi dall’atoca, inizia a risalire in superficie rilasciando miliardi di gameti.
Tale fenomeno è definito sciamatura e si verifica solo due volte all’anno, in giorni ben precisi, stabiliti sulla base del ciclo lunare. In dettaglio, le due volte all’anno in cui ciò avviene coincidono, la prima, con l’ultimo quarto di luna del mese di ottobre e, la seconda, 28 giorni dopo l’ultimo quarto di luna di novembre. In entrambi i casi, comunque, l’ora in cui avviene corrisponde sorprendentemente a circa le 02:00[1, 3]! Inoltre, le date in cui in un preciso anno si verifica la sciamatura di questi policheti sono le stesse in cui questa avverrà 19 anni solari dopo (6940 giorni e 235 mesi lunari dopo). Questo lasso temporale non è un numero a caso, ma corrisponde al periodo che caratterizza quello che è definito ciclo lunare o metonico[4].
Inoltre, il periodo in cui avviene la sciamatura coincide con quello delle maree primaverili, in cui l’acqua raggiunge i livelli più bassi. Questo porta le scogliere, nelle zone meno profonde, ad essere scoperte o solo inondate. Pertanto, è stato ipotizzato che da tale condizione possa scaturire una reazione basata sia sulla temperatura (termotropica) che sulla luce (eliotropica), la quale potrebbe attivare la suddetta catena di modifiche che precedono la sciamatura[1]. Va precisato che altri segnali potrebbero entrare in gioco nel permettere la sincronizzazione e che informazioni certe a riguardo devono ancora essere trovate.
Uomo e palolo
Le spiccate capacità intellettive e cognitive di noi umani permettono di poter affermare che nessun organismo sul Pianeta, per quanto questo sia adattato a non essere predato, è da considerarsi al sicuro se il predatore in questione è l’uomo, e questo vale anche per il palolo.
Infatti, le popolazioni delle isole del Pacifico occidentale hanno imparato a calcolare con esattezza i giorni in cui avviene la sciamatura. Pertanto, ogni anno, attendono con ansia il fatidico giorno e prendono il largo a migliaia armati di reti e secchi con i quali pescano tonnellate di epitoche di palolo, che considerano una prelibatezza culinaria. Queste vengono consumate crude oppure fritte con aggiunta di diversi ingredienti, che cambiano in base alle popolazioni.
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La pesca del palolo è ormai da secoli un’usanza tipica della cultura locale ed è diventata un’occasione per riunirsi e festeggiare con familiari e amici[3, 5].
Conclusioni
In conclusione, il presente articolo ha illustrato la riproduzione di questo particolare organismo, che rappresenta uno dei tanti esempi di sincronizzazione dei cicli vitali degli organismi con i cicli geofisici. Tale sincronizzazione ha un’importanza adattativa fondamentale per aumentare il successo riproduttivo e la probabilità di sopravvivenza (cioè la fitness) del palolo. Infatti, nessun predatore può teoricamente adattarsi a mangiare solo 1/2 volte all’anno in corrispondenza dei giorni riproduttivi del palolo, alla luce dell’evidente svantaggio che tale adattamento potrebbe arrecare. Questo significa che non esistono predatori specializzati nella caccia al palolo, o meglio, alla caccia della sua epitoca. Abbiamo visto, però, che un’eccezione ci sarebbe ed è rappresentata, come sempre, dall’uomo[2, 5].
Referenze
- Woodworth, M. McM. (1903). Preliminary report on the “Palolo” worm of Samoa, Eunice viridis (Gray). The American Naturalist, 37(444), 875-881.
- Britannica, T. Editors of Encyclopaedia (2020). palolo worm. Encyclopedia Britannica.
- Burrows, W. (1955). “PALOLO” Notes on the periodic appearance of the annelid worm Eunice viridis (Gray) in the South-west Pacific Islands. The Journal of the Polynesian Society, 64(1), 137-154;
- Britannica, T. Editors of Encyclopaedia (2016). Metonic cycle. Encyclopedia Britannica.
- Stair, J. B. (1897). Pālolo, a sea-worm eate by the Samoans. The Journal of the Polynesian Society, 6(3 (23), 141-144.
Immagine di copertina del Moorea Biocode Project su EOL (Encyclopedia of Life) (CC BY-NC-SA 3.0).