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Orti botanici d’Europa – Cristina Archinto, Alessandra Valentinelli

Un viaggio tra storia, scienza e natura

Cristina Archinto è una fotografa professionista formatasi alla Parsons School di New York e  specializzata in paesaggi e aree verdi. Collabora con riviste del settore e ha pubblicato già diversi libri tra cui “Roma e i suoi luoghi d’acqua”, “Il giardino che vorrei”, “Villa Borghese, il silenzio del parco”. Nel 2017 ha fondato Terrimago, una rivista on line sul territorio e giardini.

Alessandra Valentinelli è urbanista e studiosa della storia del paesaggio rurale. Insegna valutazione ambientale nelle università di Roma e Venezia. Fa parte della redazione di Terraimago.

Contenuto

Orti botanici d’Europa non è una semplice guida ma, come recita il sottotitolo, è un vero e proprio viaggio storico tra i più importanti orti botanici del vecchio continente partendo da quello di Padova, il primo ad essere fondato nel 1545, sino a quello più recente di Dublino le cui serre sono state restaurate nel 2004.

C’è un dialogo tra gli ambienti dell’orto e la città: è quella sorprendente bellezza di Roma che adatta il nuovo all’antico e che, tra alberi maestosi e piante che sembrano lì da sempre, stimola sull’oggi ancora profonde riflessioni.

Attraverso i vari capitoli, e grazie alle bellissime foto di Cristina Archinto, le autrici ci raccontano come è cambiata nel tempo la percezione e la funzione di queste importanti istituzioni. Da luoghi dove raccogliere e studiare le singole specie, in funzione soprattutto dei loro usi terapeutici, gli orti botanici si sono trasformati nel tempo in laboratori all’aperto dove riprodurre  e indagare la biodiversità di un ecosistema.

Il libro è strutturato in dieci capitoli, ciascuno dedicato ad un orto botanico: Padova, Amsterdam, Parigi, Madrid, Roma, i famosi Kew Gardens, Berlino, i meno noti giardini di Hanbury a Ventimiglia, Bruxelles e infine Dublino. Di ognuno di questi luoghi sono narrati aneddoti e storie che si intrecciano con le vicende di importanti naturalisti del passato e avventurieri. Tra questi Georges Leclerc de Buffon, direttore dell’Orto Botanico di Parigi nel XVIII secolo, o Alberto Malaspina, capitano della Marina spagnola che a fine 1700 arricchì le collezioni e gli erbari dell’Orto Botanico di Madrid con molte specie provenienti dal Nuovo Mondo.

I Giardini Maise hanno rafforzato le finalità didattiche ma è  percorrendo il sentiero tracciato dall’umanità, tra querce endemiche e ibridi di azalea, che ogni singolo cittadino comprende il ruolo attivo che può avere per la sua tutela.

I paragrafi, scritti sia in italiano che in inglese, sono impreziositi dalle foto di Cristina Archinto, capace di cogliere la bellezza di singole piante e di ambienti particolari e “nascosti” come il suggestivo giardino giapponese dell’Orto Botanico di Roma o la Cactus House dell’Orto Botanico di Berlino.

Molto interessanti risultano anche le didascalie a diverse foto in cui si descrivono alcune particolarità, magari meno note, come il Kitchen Garden all’interno dei famosi Kew Gardens di Londra. Si tratta di una collezione di 250 piante alimentari, soprattutto cultivar in via di estinzione, che svolge un’importante funzione di salvaguardia della biodiversità delle piante coltivate.

Camminare è perfetto per raccogliere le idee. I Giardini di Dublino sono oggi un luogo per condividere saperi, svago e passioni. Spingono a interrogarsi sui cambiamenti climatici in atto e i paesaggi di domani.

Commento

Da naturalista e amante dei giardini ho molto apprezzato il libro di Cristina Archinto e Alessandra Valentinelli. In particolare ho trovato davvero interessante l’approccio storico con il quale le autrici, grazie anche anche all’uso sapiente delle immagini, ci raccontano l’evoluzione degli orti botanici e di conseguenza il progresso delle conoscenze in ambito naturalistico e il mutare della sensibilità nei confronti delle piante.

Se nei primi orti botanici prevale una visione utilitaristica, che prende forma nel Giardino dei Semplici dove si collezionano piante aromatiche e a uso terapeutico-farmacologico, nel tempo, con la nascita della moderna ecologia, il ruolo degli orti botanici cambia. Oggi, infatti, la funzione di queste istituzioni non è più la conoscenza delle singole specie floristiche ma  studiare e preservare la biodiversità del pianeta, gravemente minacciata, attraverso la ricostruzione di biotipi ed ecosistemi.

Conclusioni

Orti Botanici d’Europa è un libro che soddisferà sia i lettori più esigenti, che desiderano approfondire il valore storico e culturale degli orti botanici, sia gli amanti  delle piante e dei giardini, che troveranno appagamento anche solo sfogliando le splendide foto presenti.

In un momento in cui è purtroppo difficile viaggiare, questo libro non fa che alimentare la voglia di partire e visistare gli orti botanici descritti, luoghi dall’alto valore culturale e naturalistico che spesso non consideriamo nei nostri programmi di viaggio e che invece possono regalarci scorci di grande bellezza e suggestione.

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Orti Botanici d'Europa Titolo: Orti Botanici d’Europa

Autore: Cristina Archinto. Testi a cura di Alessandra Valentinelli

Genere: Libro fotografico; saggio storico-naturalistico; Guida turistica.

Casa editrice: Terrimago

Anno di pubblicazione: 2021

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