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OGM: vantaggi, salute e ambiente

Gli organismi geneticamente modificati (OGM) sono definiti come organismi le cui caratteristiche genetiche sono state modificate attraverso tecniche di ingegneria genetica. Attualmente sono presenti batteri, animali, piante e funghi geneticamente modificati, che trovano applicazioni in svariati campi tra cui medicina, industria e agricoltura. Questo articolo è incentrato sulle piante geneticamente modificate utilizzate in agricoltura e alimentazione. Miglioramento genetico, mutagenesi e organismi geneticamente modificati. L’uomo ha sempre cercato di migliorare le specie vegetali coltivate, in modo da ottenere rese maggiori con il minor uso possibile di risorse. In passato, questo miglioramento avveniva tramite incroci tra varietà e attraverso la selezione delle mutazioni che avvengono spontaneamente negli organismi.

Nel corso del ‘900 sono state sviluppate tecniche per indurre nuove mutazioni (mutagenesi), soprattutto sottoponendo le piante a radiazioni; sono state ottenute in questo modo la maggior parte delle varietà di grano attualmente in uso anche in Italia. Entrambi i processi sono tuttavia assolutamente casuali, in quanto l’uomo si limita a selezionare mutazioni avvenute (spontaneamente o perchè indotte) per caso.

L’avvento dell’ingegneria genetica ha permesso tuttavia di intervenire direttamente sul genoma degli organismi, andando a mutare specificatamente certi caratteri genetici o inserendone di nuovi all’interno degli organismi. Solo questo tipo di piante ed animali è considerato, secondo la legislazione europea (in particolare la Direttiva 2001/18/CE), OGM.

Il modo in cui sono ottenute le nuove caratteristiche genetiche è diverso, ma il risultato finale in termini biologici è sostanzialmente simile ai processi di miglioramento genetico già utilizzati in passato.

Quali sono i vantaggi degli OGM in agricoltura?

La capacità di modificare in modo specifico le caratteristiche genetiche di un organismo permette di migliorarne le qualità sotto numerosi punti di vista. E’ possibile creare varietà più ricche in uno specifico nutriente (è il caso del golden rice, una varietà di riso geneticamente modificata più ricca in beta-carotene) o più resistenti a determinati stress come la mancanza di acqua o la presenza di patogeni (come nel caso del mais MON 810).

Queste varietà permetterebbero una maggiore disponibilità nella dieta di elementi nutritivi fondamentali e garantirebbero una resa elevata utilizzando una minore quantità di acqua, pesticidi e concimi.

Gli OGM sono pericolosi per la salute?

In generale non esiste un motivo per cui tutta la categoria OGM dovrebbe essere pericolosa per la salute, in quanto sotto questa sigla sono classificati organismi completamente diversi uno dall’altro. Singoli OGM potrebbero risultare pericolosi per la salute, fondamentalmente per dure ragioni:

  1. le nuove proteine espresse potrebbero aumentare le caratteristiche allergeniche di una pianta
  2. potrebbe verificarsi il trasferimento delle nuove caratteristiche genetiche alle cellule del tratto digerente e ai batteri presenti in esso (a questo riguardo, il problema principale riguarda il trasferimento ai batteri di geni per l’antibiotico-resistenza).

Nonostante questi potenziali pericoli, nessuno studio ha mai verificato una maggiore pericolosità delle piante OGM usate per l’alimentazione rispetto alle varietà tradizionali. Uno studio del 2014 (Nicolia et al.) ha analizzato oltre 770 ricerche scientifiche sulla pericolosità per la salute umana degli OGM, non trovando di fatto differenze riscontrabili tra OGM e varietà tradizionali. La stessa organizzazione mondiale della sanità ha definito come sicure le varietà OGM finora approvate per uso umano.

Gli OGM sono pericolosi per l’ambiente?

La principale preoccupazione per quanto riguarda l’interazione tra OGM e ambiente deriva dalla possibilità del trasferimento dei tratti genetici modificati dalle varietà OGM alle specie selvatiche. Le informazioni sotto questo punto di vista sono scarse, a causa delle difficoltà di sviluppare esperimenti adatti a studiare il possibile trasferimento di geni dalle coltivazioni OGM alle specie selvatiche.

Lo studio citato precedentemente riporta di casi descritti nella letteratura scientifica di materiale genetico proveniente da OGM rinvenuto in piante selvatiche, ma riferisce che le implicazioni di questi trasferimenti genetici non sono chiare.

Il problema può essere ridotto garantendo la sterilità degli OGM, modificandone i tempi di fioritura rispetto alle controparti selvatiche o inserendo geni che ne riducano la sopravvivenza all’esterno dei campi. In ogni caso, questo problema non è limitato solo agli OGM, ma è presente anche per le colture tradizionali, che possono in ugual modo traferire caratteristiche genetiche nuove, selezionate dall’uomo in una platea di mutazioni avvenute per caso, alle piante selvatiche.

Altre implicazioni etiche e sociali: i brevetti

Al di là delle considerazioni scientifiche, l’uso degli OGM in agricoltura è al centro di un dibattito etico e sociale. Una delle questioni più dibattute riguarda la possibilità di brevettare le varietà OGM, mettendo il mercato alimentare nelle mani delle aziende biotecnologiche. Se il problema di fatto esiste, esso non è però limitato agli OGM, in quanto anche le varietà tradizionali sono sottoposte a brevetto.

D’altro canto la questione è molto complessa: se non venisse permesso di brevettare le nuove varietà vegetali, OGM e non, la ricerca privata in questa direzione si interromperebbe perchè non economicamente remunerativa.

Conclusioni

In ultima analisi, gli organismi geneticamente modificati usati in agricoltura hanno sicuramente il potenziale per rispondere ad alcuni problemi -scarsità di acqua, eccessivo uso di pesticidi- che in futuro dovranno essere affrontati senza intaccare la capacità di produrre cibo. La ricerca sugli OGM ha evidenziato alcune possibili criticità in merito al loro uso, ma non ha mai identificato una loro maggiore pericolosità rispetto alle colture tradizionali.

La ricerca in questo senso deve essere stimolata, anche in paesi (Italia in testa) dove il dibattito sugli OGM assume caratteri più politici che scientifici.

Il dibattito sui pro e i contro nell’uso di organismi geneticamente modificati dovrebbe inoltre essere spostato dal generale al singolo caso: trattare tutti gli OGM come se avessero caratteristiche comuni può essere utile in una valutazione generale della loro pericolosità, ma i singoli casi devono essere presi in esame nella valutazione dei rischi e dei benefici del loro utilizzo.

Fonte: Nicolia, A., Manzo, A., Veronesi, F., & Rosellini, D. (2014). An overview of the last 10 years of genetically engineered crop safety research. Critical reviews in biotechnology, 34(1), 77-88.

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