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Obesità e microbiota: esiste una correlazione?

La gestione del microbiota intestinale con prebiotici o probiotici potrebbe migliorare l'equilibrio metabolico e promuovere la perdita di peso.

Il microbiota intestinale è ben noto da tempo, ma a causa di nuove riconosciute funzioni, l’attenzione medica rivolatagli è notevolmente aumentata nell’ultimo decennio. Obesità e microbiota, esiste una correlazione?

Nell’intestino umano vivono circa 100.000 miliardi di batteri

La composizione del microbiota relativamente alle specie che colonizzano le diverse parti del tratto intestinale è variabile in base all’età, al peso corporeo, alla regione geografica e alla qualità della dieta.

Normalmente i batteri residenti difendono l’organismo contro la penetrazione da parte di microrganismi nocivi e hanno molte altre funzioni: nell’integrità della parete intestinale, nell’immunità innata, nella sensibilità all’insulina.

Che il microbiota intestinale abbia un effetto diretto sul cervello e che il cervello influenzi il microbiota è un riconoscimento recente. Questo asse bidimensionale a due vie è costituito da microbiota, sistema immunitario e neuroendocrino, nonché dal sistema nervoso centrale.

La composizione del microbiota intestinale è influenzata dal ritmo circadiano, come è dimostrato nei lavoratori turnisti. L’alterazione del ritmo circadiano può infatti influenzare negativamente l’ecosistema intestinale.

Disbiosi e obesità

La condizione di squilibrio tra il microbiota e l’organismo ospitante porta ad una condizione definita disbiosi.

Nelle disbiosi, i lipopolisaccaridi  della membrana dei batteri patogeni Gram-negativi, penetrano nel flusso sanguigno attraverso la permeabilità compromessa della mucosa intestinale.

Questo processo induce endotossemia metabolica, infiammazione, metabolismo del glucosio alterato, resistenza all’insulina, obesità.

E contribuisce allo sviluppo delle malattie infiammatorie dell’intestino, dell’autoimmunità e della cancerogenesi.

Che il microbiota eserciti un ruolo significativo nella patogenesi della sindrome X  lo confermano studi condotti sia sull’uomo sia sui modelli animali.

Questo complesso “superorganismo” intestinale influenza infatti l’equilibrio energetico dell’ospite,  la motilità dell’intestino, l’appetito, i livelli di glucosio nel sangue e il metabolismo lipidico, nonché lo stoccaggio del grasso epatico.

Dieta, chirurgia bariatrica , obesità e microbiota

La perdita di peso indotta da una dieta appropriata e la chirurgia bariatrica promuovono cambiamenti significativi della composizione microbica dell’intestino, che sembra a sua volta determinare l’inefficacia delle strategie di trattamento.

La gestione del microbiota intestinale attraverso la somministrazione di prebiotici o probiotici potrebbe ridurre l’infiammazione intestinale a basso grado e migliorare l’integrità della barriera intestinale, migliorando quindi l’equilibrio metabolico e promuovendo la perdita di peso.

Sono tuttavia necessarie ulteriori prove per comprendere meglio l’impatto clinico e l’uso terapeutico.

Il patomeccanismo difatti non è stato ancora completamente chiarito. I clinici sperano che una comprensione più profonda delle funzioni complesse del microbiota intestinale possa contribuire a sviluppare una terapia più efficace contro il diabete, la sindrome metabolica e l’obesità stessa.

Fonti

  1. Festi, D., Schiumerini, R., Eusebi, L. H., Marasco, G., Taddia, M., & Colecchia, A. (2014). Gut microbiota and metabolic syndrome. World Journal of Gastroenterology . WJG, 20(43), 16079–16094.
  2. Halmos, T. & Suba, I. Physiological patterns of intestinal microbiota. The role of dysbacteriosis in obesity,insuline resistance, diabetes and metabolic syndrome. (2016) Orv Hetil. 157(1):13-22.
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