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Nuovi dettagli sulla struttura del virus Zika

Ricercatori della Purdue University hanno definito in dettaglio la struttura del virus Zika immaturo. Si tratta di un passo fondamentale per comprendere appieno come il virus infetta gli organismi che lo ospitano, tra cui l’uomo.

Descrizione

Zika appartiene al gruppo dei flavivirus, unico genere della famiglia dei Flaviviridae, del quale fanno parte anche i virus della febbre gialla, della dengue, dell’epatite C e dell’encefalite di St. Louis. Questi virus provocano nell’uomo infezioni trasmesse generalmente con le punture di zanzare, a loro volta infettate quando succhiano il sangue di altri animali che fanno, in un certo qual modo, da serbatoio per l’agente virale.

Anche se solamente la forma matura dei flavivirus è considerata infettiva, la popolazione che cresce e si moltiplica nell’organismo colpito è composta da un mix di particelle mature, parzialmente mature e immature.

La parola ai ricercatori

«È probabile che anche la forma immatura del virus Zika giochi un ruolo nell’infezione virale e nella sua diffusione», ha dichiarato Michael Rossmann, professore di scienze biologiche alla Purdue University e primo autore dello studio, pubblicato su Nature Structural & Molecular Biology.

Tra i co-autori figura un altro professore del dipartimento di scienze biologiche, tale Richard Kuhn, direttore, peraltro, del Purdue Institute of Inflammation, Immunology and Infectious Disease. Rossmann e Kuhn hanno anche guidato il gruppo di ricerca che lo scorso anno ha scoperto la struttura del virus Zika maturo. Conoscere la struttura di un agente virale è un passo cruciale per lo sviluppo di una cura efficace ed, eventualmente, un vaccino.

«Ritengo che queste scoperte aprano le porte per esplorare il processo di assemblaggio del virus dai suoi singoli componenti», ha sostenuto Kuhn. «Stiamo osservando delle chiare differenze tra la struttura immatura e quella matura del virus. Non esistono solo differenze nella struttura esterna, ce ne sono anche in quella interna, quindi anch’essa deve subire dei cambiamenti nel corso della maturazione virale. Dobbiamo capire quali sono questi cambiamenti e perché avvengono».

Lo studio

Il gruppo guidato da Rossmann e Kuhn ha usato una tecnica chiamata microscopia crioelettronica, dove le proteine e altre molecole vengono congelate prima dell’esame al microscopio elettronico, per una migliore definizione dei dettagli. Così, i ricercatori hanno determinato la struttura del virus Zika con una risoluzione di 9 Ångstrom (meno di un miliardesimo di metro).

Alcune ricerche suggeriscono che il virus Zika sia associato con una malattia dello sviluppo chiamata microcefalia, che causa danni cerebrali e una testa dalle dimensioni ridotte sin dalla nascita nei bambini partoriti da donne infette durante la gravidanza. Il virus è stato anche associato alla sindrome di Guillain-Barré, una malattia autoimmune che può indurre paralisi temporanee. L’epidemia di Zika, di cui si è largamente parlato nell’ultimo anno, soprattutto durante le olimpiadi, è iniziata in Brasile nel 2015. Al momento, secondo Rossmann molte componenti virali che sono responsabili delle malattie nell’uomo devono ancora essere scoperte.

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