Per comprendere questa foto, dobbiamo compiere un viaggio che ci porta dall’altra parte del mondo, sulle vette che dominano la vallata in cui scorre il Fiume Giallo, in Cina. Protagonista involontario, uno dei felini più affascinanti e minacciati al mondo, quello che è stato ribattezzato il fantasma delle montagne: il leopardo delle nevi.
Il leopardo delle nevi
Nome scientifico Panthera uncia, è un felide di dimensioni abbastanza grandi originario delle catene montuose dell’Asia centrale. La sua classificazione è stata soggetta a cambiamenti negli ultimi anni e alcune autorità, come Mammal Species of the World e la CITES, continuano a chiamarlo con il vecchio nome Uncia uncia.
Lo scatto è stato reso pubblico dai ricercatori dello Snow Leopard Conservancy, la Fondazione che si occupa della salvaguardia in campo degli ultimi 4mila esemplari stimati di leopardo delle nevi rimasti a sopravvivere in natura, tra la catena dell’Himalaya e la Mongolia.
Si tratta di un’immagine tanto anomala quanto emblematica di come l’uomo sia il primo responsabile della progressiva scomparsa delle specie selvatiche: 4 cani circondano un leopardo delle nevi, nell’intento di volerlo aggredire.
Ma a preoccupare, non è la riuscita dell’eventuale battaglia che si sarebbe ingaggiata di lì a poco, è che questa battaglia non avrebbe dovuto mai verificarsi in quanto, queste due specie non si sarebbero mai dovute incontrare.
In quelle zone infatti i territori dedicati all’allevamento di bestiame si stanno espandendo ad un ritmo crescente e con sé stanno portando sottrazione dell’habitat agli animali selvatici, scomparsa delle prede e introduzione di elementi destabilizzanti per l’ecosistema, proprio come i cani.
Dallo Snow Leopard Conservancy fanno sapere che probabilmente nella foto si trattava di Mastini Tibetani, una specie impiegata dagli allevatori a protezione delle greggi.
Animali molto forti, in grado di dissuadere i predatori da qualunque intento invasivo e competere con loro per la ricerca del cibo, se necessario. Ma non solo: sono portatori di malattie, come il cimurro o la rabbia, direttamente trasmissibili anche all’uomo.
Per arginare questo fenomeno, sulla catena dell’Himalaya è stato messo a punto un progetto preventivo di vaccinazione proprio per queste due malattie, l’Himalayan Mutt Project. Se non altro, gli incontri tra cani domestici e leopardi delle nevi, riducono il rischio di contagio.
Ancora una volta, è l’uomo che tenta di riparare ad un danno che esso stesso ha provocato, mettendo a rischio un’intero ecosistema e tutti gli abitanti che in esso vivono. Pastori cinesi compresi.