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Neuralink: l’azienda che vuole installare chip nei nostri cervelli

Neuralink è l’ultimo progetto di casa Musk: l’azienda si colloca nel settore biomedico e si pone come obiettivo quello di sviluppare tecnologie avanzate che permettano di virare il decorso di alcune gravi, ma comuni, patologie neurologiche. E non solo. Negli ultimi anni, Elon Musk ha parlato molto di intelligenza artificiale, tanto da creare Open AI: un’organizzazione no profit di ricerca che lavora allo sviluppo di Friendly AI, un’intelligenza “amichevole” che possa essere utile all’uomo.

Ma adesso, dal timore di Elon stesso che le avanzate intelligenze artificiali possano in qualche modo superare l’uomo e rilegarlo ad una posizione subordinata, nascono delle interfacce neurali intelligenti impiantabili tramite dei chip e degli elettrodi nell’uomo. L’azienda si pone da una parte come barriera all’avanzamento di terribili malattie e dall’altra promette di essere usufruibile anche per soggetti sani: le interfacce che vengono installate tramite i chip sono a diretto collegamento con delle intelligenze artificiali in grado di interpretare l’attività elettrica del cervello.

Potrebbe essere una rivoluzione?

Malattie come l’Alzheimer e altri tipi di demenza sono diffuse ed in crescita, visto l’allungarsi delle aspettative di vita. Il primo obiettivo di Neuralink è infatti quello di capire a fondo e trattare questo tipo di disordini neurologici, che siano congeniti o accidentali.

Oggi medici e ricercatori sono ancora incerti sulle dinamiche che riguardano Parkinson, Alzheimer e altre malattie molto comuni. Durante l’evento del lancio di Neuralink, avvenuto il 17 luglio 2019 a San Francisco, il team di ricercatori ha svelato per la prima volta i risultati ottenuti negli ultimi due anni.

Elon Musk afferma personalmente che il chip sia una risoluzione alle suddette patologie: ad esempio pazienti affetti da paraplegie potranno compiere semplici azioni, come usare uno smartphone o battere un click, direttamente tramite l’input generato dal chip nel loro cervello. Inoltre, promette di implementare ulteriormente le funzionalità del chip, con l’obiettivo di risolvere uno spettro più ampio di patologie.

Come viene impiantato?

Il primo prototipo dell’interfaccia di Neuralink è un chip di 8 mm di diametro, alto 4 mm e composto da 96 sottilissimi fili su cui si trovano 10.000 elettrodi che hanno l’obiettivo di captare l’attività elettromagnetica di più neuroni possibili in diverse aree del cervello.

I fili sono così sottili che risulterebbe impossibile maneggiarli e impiantarli, per una mano umana. Per questo motivo, l’azienda ha creato un robot chirurgico che ha l’abilità di compiere i precisi movimenti necessari all’installazione degli elettrodi.

robot chirurgico neuralinkPer rendere l’intervento meno invasivo possibile, portando a tempi di degenza post operatori brevi ed evitando l’anestesia totale, il robot sfrutta delle componenti ottiche ad alta precisione: quattro videocamere e laser diversi per lunghezza d’onda.

La parte esterna

Il chip di Neuralink necessita di un software (che va aggiornato nel tempo) e di una batteria. Motivo per cui, richiede un’altra piccola struttura al di fuori dell’apparato centrale, che sia rimuovibile quando il chip arriva al 5% di batteria: si chiama The Link e va posizionato dietro l’orecchio.

neuralink chipLimiti e aspetti etici

Guadagnare l’approvazione dell’FDA sembra per ora il più grande ostacolo alla distribuzione di questa tecnologia, probabilmente perché dispositivi impiantabili proposti in passato non si sono rivelati così utili come si pensava. Per questa ragione, i test del chip sugli umani non sono ancora iniziati, ma si stima di poterlo fare entro la fine del 2020.

Fin’ora, i prototipi di Neuralink sono stati testati sui roditori e addirittura su una scimmia: gli esperimenti e gli altri aspetti della ricerca sono stati descritti in un report dettagliato, che è pubblico e consultabile qui. Inoltre, Neuralink è stata lanciata allo scopo di raggiungere i ricercatori di tutto il mondo e molte posizioni lavorative sono ancora aperte.

Collegamenti esterni

  • Report di Neuralink sulla ricerca: biorxiv.org
  • Lancio ufficiale di Neuralink: youtube.com
  • Leigh R. Hochberg et al. “Neuronal ensemble control of prosthetic devices by a human with tetraplegia”. In: Nature 442 (2006), p. 164. issn: 1476-4687: ncbi.nlm.nih.gov
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