Grandi progressi nelle nanotecnologie: sono state recentemente sviluppate delle nanomacchine in grado di perforare le cellule cancerose, uccidendole in soli 60 secondi. Le minuscole molecole, un milione di volte più piccole di una formica, sono guidate da un fascio di luce, e ruotano così velocemente da riuscire a penetrare le membrane cellulari.
Lo studio
In un test condotto da ricercatori di Rice, Durham (UK) e dall’Università della Carolina del Nord, gli scienziati sono riusciti, in poco tempo e grazie alle nuove nanotecnologie, a rompere la membrana esterna di una cellula del cancro alla prostata, uccidendola immediatamente.
Il “motore” è una catena di atomi che può essere programmata per muoversi in una direzione, creando la rotazione della molecola.
Il Dr. Robert Pal della Durham University ha affermato:
“Ci stiamo muovendo verso la realizzazione del nostro obiettivo di utilizzare delle nanomolecole per attaccare le cellule del cancro, come quelle dei tumori al seno o dei melanomi, includendo tutte quelle immuni alle attuali tecniche chemioterapiche.”
Una volta sviluppate, questo approccio può portare ad un grande passo avanti nel trattamento non invasivo del cancro e migliorare notevolmente il tasso di sopravvivenza ai tumori.
Queste molecole motorizzate potrebbero anche essere utilizzate per il trasporto mirato di determinati medicinali, oltre che come armi contro le cellule tumorali.
Come usare le nanotecnologie?
Le nanomacchine sono talmente piccole che 50.000 di esse possono essere contenute nel diametro di un capello umano, ma hanno comunque numerosi potenziali utilizzi.
“Per diversi anni non ho mai pensato alle nanomacchine utilizzate in ambito medico, credevo fossero troppo piccole, in quanto le loro dimensioni erano estremamente inferiori rispetto a quelle di una cellula. Tuttavia ora questo lavoro ha cambiato totalmente le mie idee, e ritengo che questa possa essere una nuovissima metodologia per la terapia contro il cancro, con delle eccellenti applicazioni in diversi campi della medicina, non solo per uccidere le cellule, ma anche per curarle, interagendo con il corpo umano grazie all’utilizzo di queste macchine molecolari,” ha affermato il Dr. James Tour, della Rice University di Houston.
Il video mostra le membrane cellulari rompersi in seguito all’attacco.
Gli scienziati stanno già procedendo con gli esperimenti sui microorganismi e su piccoli pesci, e sperano di potersi spostare sui topi di laboratorio molto presto, per poi passare alle sperimentazioni sull’uomo in caso di successo.
Referenze
- https://www.nature.com/nature/journal/v548/n7669/full/nature23657.html
- http://news.rice.edu/2017/08/30/motorized-molecules-drill-through-cells/