La risposta delle cellule al danno irreversibile è la morte cellulare: necrosi o apoptosi. In questo articolo affronteremo i meccanismi molecolari con i quali si può indurre la morte cellulare e studieremo le patologie in cui vie è una disfunzione dell’apoptosi. Una cellula normale è limitata ad una definita gamma di funzioni e strutture dal suo programma genetico che si manifestano attraverso il fenotipo; quando una cellula è in grado di rispondere alla normale richiesta fisiologica si dice che è in omeostasi. Stress fisiologici eccessivi o stimoli patologici possono indurre la cellula ad una risposta di adattamento.
Quando l’adattamento non è possibile a causa di uno stimolo eccessivo, si produce un danno cellulare che può essere reversibile o, se lo stimolo persiste o è sufficientemente severo, irreversibile con conseguente morte cellulare.
Morte cellulare
La morte cellulare è di per sé un processo fisiologico. I ruoli fisiologici della morte cellulare sono:
- Rimodellamento morfologico
- Involuzione tessutale (es. timo)
- Rinnovamento cellulare
- Reazioni di difesa dell’organismo
- Risposte tessutali a perturbazioni ambientali (es. se cellule di un tessuto subiscono troppe mutazioni genetiche si attivano i fattori di apoptosi)
La morte cellulare può avvenire secondo due modalità principali:
- Necrosi:
- Definizione: morte cellulare causata di stimoli esogeni e caratterizzata da una serie di modificazioni morfologiche dovute alla progressiva azione degradativa di enzimi.
- danno ipossico determina necrosi cellulare
- Apoptosi:
- Definizione: morte cellulare causata dall’attivazione di una serie programmata (fisiologica) e coordinata di eventi interni alla cellula mirati ad indurne il suicidio
- Terminazione differenziativa (programma di rinnovamento dei tessuti superficiali)
La morte cellulare può essere:
- Programmata: processo geneticamente controllato e previsto in natura come opzione fisiologica alternativa alla proliferazione e al differenziamento;
- Accidentale: Conseguenza ultima dell’azione di uno stimolo lesivo e pertanto risposta patologica.
Necrosi
Intercorre quando stimoli ambientali di particolare intensità inducono un danno di tipo irreversibile. Un elemento di interesse istopatologico è che la necrosi riguarda tratti di tessuto (al contrario dell’apoptosi, che riguarda la singola cellula) e comporta la lisi cellulare.
Conseguenze:
- Reazione infiammatoria essudativa: infiammazione acuta con produzione di essudato
- Evoluzione cicatriziale
La necrosi è caratterizzata da:
- Rigonfiamento generale della cellula
- Piccoli vacuoli chiari nel citoplasma
Riconosco un organo necrotico perchè:
- Aumento pallore
- Aumento turgore
- Aumento peso, per via del liquido che entra nelle cellule
Le caratteristiche della necrosi sono:
- Produzione di Specie Reattive dell’Ossigeno (ROS): stress ossidativo
- Diminuita produzione di ATP e deplezione del pool cellulare di ATP
- Difetti nell’omeostasi del calcio
- Danno mitocondriale irreversibile
- Difetti nella permeabilità cellulare
- Rigonfiamento cellulare e degli organelli con rottura e lisi finale, frammentazione casuale del nucleo e del DNA (carioressi e cariolisi: DNA degradato in maniera random)
- I residui cellulari restano “in situ”, e vengono eliminati lentamente, provocando una reazione infiammatoria.
Esistono 3 categorie di necrosi:
- Coagulativa: (tipica dell’infarto del miocardio-ipossia) è dovuta a:
- Denaturazione proteica precoce
- i contorni cellulari sono mantenuti per parecchi giorni
- è preservata l’architettura del tessuto (miocardiociti)
- membrane cellulari e DNA completamente degradati
- Colliquativa (SNC – ipossiaàGermi piogeni):
- Si verifica quando i fattori che promuovono autolisi/eterolisi prevalgono su quelli che favoriscono la denaturazione proteica. Le cellule vanno incontro a dissoluzione
- Tipica dell’ictus
- Caseosa: (Microbacterium Tubercolosis):
- Fenomeni coagulativi e colliquativi avvengono insieme
- Il tessuto diventa soffice e friabile
- È tipica della reazione granulomatosa
- Eventi responsabili associati ai componenti della capsula
- L’architettura del tessuto non è preservata
Apoptosi
Morte cellulare che avviene attraverso l’attivazione di un programma genetico come evento fisiologico o come risposta patologica a stimoli lesivi ambientali di entità tale da non produrre necrosi.
Riguarda singole cellule ed è caratterizzato, a livello morfologico, da un raggrinzimento della cellula. C’è una condensazione, marginazione e frammentazione della cromatina con formazione dei corpi apoptotici eliminati per fagocitosi. Non c’è reazione infiammatoria.
Caratteristiche:
- Cascata di reazioni che si susseguono in un ordine stereotipato al fine di “terminare” la vita cellulare
- Molte reazioni sono “bloccabili” in punti ben precisi sia dall’esterno (agenti farmacologici o inibitori di natura sintetica) che dall’interno (modulazione di geni endogeni)
- Eliminazione programmata delle cellule durante l’embriogenesi (organogenesi – metamorfosi)
- Involuzione dei tessuti ormone-dipendente nell’adulto (ciclo mestruale → endometrio; atresia dei follicoli ovarici → menopausa)
- L’apoptosi interviene nella delezione di cellule cambiali, ( nelle cripte intestinali in cui le cellue hanno un elevato ricambio)
- Interviene nella morte delle cellule immunitarie (linfociti B e T dopo deplezione di citochine e nella selezione intratimica dei linfociti T)
- Interviene nella morte indotta dai linfociti T citotossici tramite i granzimi
- Morte indotta da virus (epatiti)
- Morte indotta da numerosi stimoli lesivi (radiazioni, farmaci antitumorali, ipossia, ischemia ecc..)
A volte la morte cellulare rappresenta un evento positivo per l’organismo:
- È richiesta per un normale sviluppo embrionale;
- È necessaria per l’eliminazione di cellule che rappresentano una minaccia per l’integrità dell’organismo (es. cellule mutate)
L’apoptosi è una difesa dell’organismo contro:
- Cellule infettate da virus (ad opera di linfociti T citotossici);
- Cellule del sistema immune autoreattivo
- Cellule in cui si verifica un danno al DNA;
- Cellule tumorali
Cosa succede quando l’apoptosi non funziona?
In condizione di normalità il numero delle cellule di un organismo non cambia, c’è un ricambio costante, ma tante cellule muoio e tante cellule si dividono. Se l’apoptosi è troppo attiva o è attivata in maniera patologica, il numero di cellule presenti nel tessuto diminuisce in condizioni di omeostasi (per esempio nelle malattie degenerative, immunodeficienze, in caso di infertilità, danno ischemico e in caso di epatopatia alcolica)
Quando l’apoptosi non funziona, le cellule che dovrebbero morire non muoiono. Questo è il caso del cancro (neoplasia) dove le cellule che dovrebbero morire proliferano, nelle malattie autoimmuni, le cellule autoreattive B e T che non vengono eliminate, sopravvivono, vanno in circolo e si scatenano contro gli antigeni self.
Fasi e molecole chiavi dell’apoptosi
- 1° Fase, innesco: può dipendere:
- da un danno
- da mancanza di fattori di crescita o ormoni
- da un segnale inviato da recettore di morte (induzione specifica per mezzo di legame ligando–recettore)
- dall’arrivo di cellule T citotossiche
- da meccanismi dovuti a mutazioni del genoma
- 2° Fase, regolazione: nella cellula avviene una regolazione genica diversa e vengono prodotte molecole pro-apoptotiche (Bax- Bad) e vi è la down-regolazione delle molecole anti-apoptotiche (Bcl-2, Bcl-XL e altri) → si attiva una cascata di reazioni che coinvolgono le caspasi → degradazione citoscheletro e DNA.
- 3° Fase, attuazione: questa produzione di molecole porta all’attivazione delle caspasi che a loro volta attivano le endonucleasi e il catabolismo del citoscheletro.
- 4° Fase, morte: formazione dei corpi apoptotici e uccisione della cellula
Ci sono due pathway che attivano l’apoptosi:
- Estrinseco: un recettore di morte lega il suo ligando → dimerizza o trimerizza → legame con proteina adattatrice (FADD), la quale lega la procaspasi 8 → taglio proteolitico → diventa caspasi 8 (caspasi attivatrice) che taglia la procaspasi 3 che diventa caspasi 3 (caspasi effettrice)
- Intrinseco: non avviene da segnale esterno, di solito si attiva quando rileva mutazioni a livello del genoma → viene rilasciato il citocromo C che si lega a una proteina APAF (proteina citosolica) → APAF dimerizza a formare l’apoptosoma → questo lega la procaspasi 9 (attivata con taglio proteolitico) la quale attiva la caspasi 3.
Le molecole chiave dell’apoptosi:
- p53
- Caspasi
- Bcl2 family
- IAP family
- Death Receptors
Fonte: Robbins e Cotran. Le basi patologiche delle malattie. Patologia generale.