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Monacolina K e colesterolo: cosa c’è da sapere?

Cos’è la Monacolina K?

La monacolina K appartiene alla gruppo delle monacoline, metaboliti secondari prodotti dalla fermentazione del riso rosso da parte di un fungo filamentoso noto come Monascus purpureus. A differenza delle altre monacoline, quella di tipo K si caratterizza dall’essere identica strutturalmente alla lovostatina, farmaco appartenente alla famiglia delle statine. Tuttavia, pur condividendone la struttura, la monacolina K si differenzia da quest’ultime per farmacocinetica e biodisponibilità.

Meccanismo d’azione della Monacolina K

La monacolina K ha effetti benefici per la riduzione del colesterolo bloccando reversibilmente l’enzima 3-idrossi-3-metil-glutaril-CoA (HMG-CoA) reduttasi. Questo enzima è coinvolto nella sintesi endogena del colesterolo. Nel dettaglio, tale enzima catalizza la riduzione dell’HMG-CoA ad acido mevalonico, un intermedio fondamentale che partecipa alla sintesi del colesterolo.

Colesterolo e Monacolina k

Oltre ad essere uno dei costituenti fondamentali delle membrane cellulari, è il precursore degli ormoni steroidei, degli acidi biliari e della vitamina D. Il fegato sintetizza il colesterolo, ma la maggior parte di esso lo si assume con la dieta, soprattutto dai cibi ricchi di grassi animali. Nell’organismo, il colesterolo viaggia attraverso il sangue mediante le lipoproteine, di cui ne esistono diversi tipi classificati sulla base della densità.

Parliamo dunque di:

  • LDL (lipoproteine a bassa densità) o colesterolo cattivo, trasportano il colesterolo sintetizzato dal fegato alle altre cellule.
  • HDL (lipoproteine ad alta densità) o colesterolo buono, rimuovono dai tessuti il colesterolo in eccesso e lo trasportano al fegato per essere eliminato.

Un aumento dei livelli di LDL aumenta il rischio cardiovascolare, mentre un incremento delle HDL tende a ridurlo.

Leggi anche: Colesterolo buono e cattivo

Le LDL quando presenti in quantità elevate, si depositano sulle pareti delle arterie causandone l’ispessimento con la formazione delle placche aterosclerotiche. Generalmente queste sporgono nel lume vasale ostacolandone il flusso sanguigno ma nei casi più gravi si ha la rottura con conseguente trombosi. L’aterosclerosi si può prevenire con uno stile di vita sano, ma se non bastasse è necessario ricorrere a farmaci come le statine. Tuttavia, pur essendo i farmaci più utilizzati, si ricorre sempre di più anche agli integratori tra cui quelli a base di monacolina K.

Benefici della Monacolina K

Attualmente gli integratori in vendita contengono come da normativa fino a 10 mg/die di monacolina K.  Somministrata a questo dosaggio riduce, nel giro di 6 – 7 settimane, i livelli di colesterolo tra il 15 e 25%, in base alla responsività individuale. Oltre agli effetti sui livelli delle LDL, si verifica anche una riduzione del colesterolo totale dei fattori di rischio metabolici ed anche infiammatori. La monocolina K è considerata più sicura e tollerabile rispetto ai farmaci di sintesi. Questo deriva dalla quantità limitata (10 mg) e dalla componente psicologica legata alla percezione di assumere qualcosa di naturale.

Effetti indesiderati

Anche se si parla di integratori alimentari è bene sentire prima il parere del medico, soprattutto se già si assumono farmaci per il colesterolo. Inoltre, è sconsigliata l’assunzione in gravidanza o in fase di allattamento. Nonostante tutti i benefici che ne derivano dalla sua assunzione, la monacolina K non è priva di effetti collaterali. Di fatti, possono verificarsi seppur raramente, casi di miopatia, bruciore di stomaco ed epatotossicità.

Referenze

  • Pontieri, G.M., Russo, M.A., Frati, L. Patologia Generale III Edizione. Piccin.
  • Monocolin K, a new hypocholesterolemic agent produced by a monascus species. The journal of Antibiotics (1979). 852
  • Monocolin K, a new hypocholesterolemic agent that specically inhibits 3-hydroxy-3-methyl-glutaryl Coenzyme A reductase. The journal of Antibiotics (1980). 334
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