Sempre più spesso, leggiamo o sentiamo scoperte relative al microbioma, magari correlato anche a patologie piuttosto note – ahimè- come la SLA = Sclerosi Laterale Amiotrofica sul quale si conosce ben poco. Ecco qui, dunque, un piccolo contributo per capire ed aiutarvi a comprendere meglio.
Vedi le ultime ricerche: “Target Intestinal Microbiota to Alleviate Disease Progression in Amyotrophic Lateral Sclerosis” di Yong-guo Zhang, PhD, Shaoping Wu, PhD, Jianxun Yi, MD, Yinglin Xia, PhD, Dapeng Jin, PhD, Jingsong Zhou, PhD, Jun Sun, PhD’Correspondence information about the author PhD Jun Sun
Microbiota e microbioma
Col il primo termine, intendiamo l’insieme di numerosissimi esseri viventi microscopici (batteri, archea, virus e microbi eucariotici)1, i quali, nel corso dell’evoluzione, hanno costruito un vero e proprio rapporto di reciproca fiducia con i mammiferi, tanto ormai da essere tollerati dal sistema immunitario; mentre con “microbioma” comprendiamo uno studio avviato nel 2008, chiamato “Progetto Microbioma Umano”, ossia un sequenziamento genomico dei microrganismi che coesistono con l’uomo. Nella visione comune, però, il concetto di microbiota è incluso dalla seconda parola.
Nell’uomo, troviamo il microbioma umano (conosciuto pure come flora microbica), che inizia a crescere dopo il parto: quando il nascituro è esposto al nuovo ambiente non sterile, a differenza di quello intrauterino, genera una caratteristica (e personale) popolazione microbica, ereditata in parte anche dalla madre. È dunque una relazione che instauriamo sin da piccoli. In questa fase, in particolar modo, si parla di “neonatal window”2: i fattori ambientali, i nutrienti e le infezioni impattano sia sullo sviluppo dinamico del microbioma postnatale e sia sulla maturazione del sistema immunitario innato e adattativo durante la fase neonatale. I meccanismi, però, sono ancora sconosciuti.
In generale, il microbioma colonizza le superfici del nostro corpo, sia interne e sia esterne, che in base alla localizzazione (distretti specifici e ben limitati) parleremo di “microbioma indigeno”3.
La flora microbica più conosciuta è senz’altro quella intestinale, diversa rispetto agli altri distretti.
La maggior parte risiede nell’intestino crasso, precisamente nel colon, una sorta di apparato di fermentazione, dove utilizzano alcuni prodotti della digestione. Numerosi di loro hanno un metabolismo anaerobico obbligato che facoltativo4. I principali batteri sono:
- Enterobatteri
- Bacterioides
- Bifidobacterium
- Clostridium
- Enterococcus
- Staphylococcus
- Streptococcus e tanti altri.
Ha funzioni che dipendono non solo dai tipi di microrganismi esistenti nell’individuo ma anche dalla dieta alimentare. Di solito, la collaborazione tra le diverse specie produce effetti benefici per noi: producono vitamina b12 e vitamina K, molecole essenziali che non sono sintetizzate dall’uomo; gas, acidi organici; contribuiscono, inoltre, al metabolismo degli steroidi (acidi biliari) ed ha, infine, una funzione di difesa nei confronti dei patogeni, migliorando e rinforzando il sistema immunitario. Nel complesso, contribuisce alla normale e corretta fisiologia dell’organismo ospite.
A questo punto, sarebbe spontaneo immaginare un attacco da parte del sistema immunitario verso i batteri (il “not-self”), ma ciò non accade.
Nel corso dell’evoluzione e della vita dell’individuo, come già accennato prima, i batteri e il sistema immunitario hanno realizzato un rapporto di reciproca fiducia, grazie agli stessi microrganismi che promuovono la differenziazione delle cellule T reg anti infiammatorie, contribuendo al mantenimento dell’omeostasi della flora batterica.
In più, i ricercatori hanno notato che, nel momento in cui manchi l’equilibrio, possano influenzare negativamente ed essere ricollocati fra le cause, insieme ad altre (cattiva alimentazione o uso di antibiotici), dell’inizio di una nuova patogenesi. Recenti studi, infatti, hanno dimostrato un loro coinvolgimento nelle malattie cardiovascolari e metaboliche, infezione da Clostridium difficile, allergie, asma, IBD (= Inflammatory Blowel Disease = Malattie infiammatorie dell’intestino)1,3.
Da queste informazioni, potete comprendere quanto sia importante conoscere i batteri nel nostro corpo e quali siano gli eventi molecolari alla base. Nel frattempo, intanto, vi consiglio di coltivarli bene!
Bibliografia
- “The gut microbiome in health and in disease” Andrew B. Shreiner, John Y. Kao, and Vincent B. Young, Curr Opin Gastroenterol. 2015 January; 31(1): 69–75. doi:10.1097/MOG.0000000000000139;
- “The Neonatal Window of Opportunity: Setting the Stage for Life-Long Host-Microbial Interaction and Immune Homeostasis” di Natalia Torow and Mathias W. Hornef, The Journal Immunology;
- “Principi di Microbiologia Medica” di Michele La Placa, Società editrice Esculapio;
- “Biologia dei Microrganismi – 3 Microbiologia biomedica – Brock” di M.T. Madigan, J.M.Martinko, D.A. Stahl e D.P.Clark, Casa ed. Pearson