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Meccanica quantistica in natura

In natura, esistono solo quattro forze che governano il mondo (e forse l’intero universo): la forza debole e forte che dominano a livello nucleare, la forza gravitazionale che domina sulle grandi masse, e la forza elettro-magnetica. Ora, quello che ci dovrebbe far riflettere, è che a livello biologico, tutto è dominato solo da quest’ultima (tanto è vero che a nessun biologo è richiesta una conoscenza della fisica che vada oltre a quella classica).

Verso la Meccanica Quantistica

Non è incredibile che con una sola forza della fisica, si sia formato tutto ciò che esiste?

Ogni fenomeno che avviene nel nostro corpo, ogni reazione chimica, ogni pensiero, altro non è che una manifestazione di questa straordinaria interazione elettrica tra molecole, atomi e strutture superiori, a dimostrazione di quanto essa sia versatile.

Tuttavia, nascono delle complicazioni. Come fanno dei semplici segnali elettrici del cervello, a generare l’enorme varietà e complessità della mente umana? Alcuni ritengono che il quesito sia insormontabile, tanto che alcuni, come il grande fisico Roger Penrose, aveva addirittura formulato l’ipotesi che alcune strutture del cervello (i microtubuli) funzionassero attraverso le leggi della meccanica quantistica, per poter giustificare la vastità delle funzioni del nostro cervello; sembra tuttavia che i segnali elettrici siano tutto ciò che serve per farlo funzionare.

Il problema non è molto dissimile da quello che avviene nei nostri computer, dove segnali elettrici sapientemente convertiti in bit, possono generare cose complesse, come quelle che vediamo tutti i giorni (Giulio Tononi, neuro- scienziato, con le sue teorie sulle reti integrate, spiega come tutto ciò possa avvenire anche nei cervelli animali).

Come mai allora non si riesce a creare neanche un barlume di coscienza nei nostri computer?

Il discorso ovviamente è molto complesso, ma non impossibile da trattare: in una macchina la memoria è piuttosto stabile, a tal punto che quando viene richiamata, è perfettamente uguale all’originale (salvo perdite dovute a cancellazione dati), mentre la nostra è continuamente rielaborata, come se costantemente fosse inserita in un vortice perenne, e nella quale vi aggiungiamo di tutto: sensazioni, informazioni storiche (interferenze con altri ricordi, anche di vita già vissuta).

Insomma valutazioni analitiche pregresse con continui riferimenti spazio-temporali, tutte cose che non abbiamo mai chiesto di fare ai nostri computer, che al momento ci servono solo come un prolungamento della nostra memoria o come elaboratori dati in input che vengono riemessi come output riconvertiti da certi operatori (es. le semplici operazioni matematiche); manca il “vortice“, la continua messa in connessione delle varie reti che invece il cervello produce in quantità enorme.

Tutto risolto?

Ovviamente no! In realtà se è già così difficile spiegare il grande salto della materia inerte in quella vitale, figuriamoci il doppio salto mortale della coscienza nel mondo animale (ricordo che la coscienza non è patrimonio solo della specie umana, ma di gran parte del mondo animale).

Rimane in tutto questo una riflessione straordinaria: se consideriamo gli atomi come i mattoni dell’universo (Democrito lo aveva capito secoli e secoli fa), ignorando quindi le forze che tengono uniti i loro nuclei (ad livello biologico, come abbiamo visto, tutto questo è concesso), allora possiamo affermare che la forza elettro-magnetica è la regina di tutti gli esseri viventi e non.

Un discorso troppo riduzionista? Datemi un’altra chiave di lettura del mondo e sarò ben lieto di esaminarla.

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