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Mantide religiosa

Una mistica cannibale dallo sguardo ipnotico

Protagonista di cartoni animati, fumetti e film di fantascienza, la Mantide religiosa è uno dei pochi Insetti davvero inconfondibile, riconosciuto anche da chi ha poca dimestichezza con il magico mondo dell’Entomologia.

Chi è la Mantide religiosa?

Sono tanti gli elementi che contribuiscono a imprimere un affascinante velo di mistero a questo Insetto capace di incutere ancestrali sentimenti di timore e riverenza in chiunque: capo triangolare dotato di grandi occhi, quasi ad incarnare il classico stereotipo iconografico del marziano, morfologia e livrea che spesso le permettono di scomparire tra l’erba, il suo terreno di caccia preferito, zampe anteriori, chiamate raptatorie, usate come piccole cesoie seghettate in grado di uccidere le sue prede, ma soprattutto di decapitare il maschio dopo l’accoppiamento, poi avidamente mangiato dalla femmina cannibale.

Zampe tuttavia tenute giunte in posizione di riposo, dando l’impressione che questo piccolo carnefice sia periodicamente asperso da luminoso misticismo, da cui il soprannome “religiosa” (ricorrente, in varie forme, anche nei nomi delle specie. Si pensi, ad esempio, alle nostrane Mantis religiosa e Iris oratoria).

Una delle caratteristiche più incredibile dei Mantoidei è lo sguardo apparentemente magnetico e ipnotico, tanto che, osservandola, sia ha l’impressione che ci segua con le sue piccole “pupille nere”… o almeno questo è ciò che la maggior parte di noi tende a pensare, forse antropomorfizzando questo invertebrato.

Un maschio di Mantis religiosa con in mostra le sue incredibili zampe raptatorie (Ph. Andrea Bonifazi)

Lo sguardo è veramente ipnotico?

La risposta è semplice: NO!

Risposta, però, un po’ sbrigativa… qualcosa di anomalo ed incredibile c’è, almeno da un punto di vista anatomico! Innanzitutto bisogna specificare che le Mantidi sono dotate di un capo molto mobile, con profilo triangolare, provvisto di un paio di grandi occhi laterali e tre ocelli: la testa, effettivamente, viene spessa girata per guardare noi o l’eventuale preda.

Gli ocelli

Sono piccoli occhi semplici indipendenti posti frontalmente, usati principalmente durante il volo: non catturano un’immagine definita del mondo esterno, ma probabilmente soltanto differenti intensità di luce polarizzata. Per questo motivo sono spesso più evidenti nelle specie che volano attivamente, al contrario delle specie attere che li hanno molto meno marcati. Gli occhi laterali, più grossi e sporgenti, sono invece analoghi a quelli di tutti gli altri Insetti: sono composti, quindi formati da un gran numero di subunità semplici dette “ommatidi”.

L’illusione che la Mantide ci segua con lo sguardo è evidente (Da sinistra: Ph. Luc Viatour / https://Lucnix.be – Ph. Andrea Bonifazi – Ph. Charles Lam)

Gli ommatidi

presentano una cellula pigmentaria mobile che solitamente circonda il cono principale come se fosse una membrana, celando una complessità anatomica incredibile. Nelle Mantidi questa cellula è nera e, durante il giorno, è ritratta alla base dell’ommatidio, mentre di notte sale e lo avvolge quasi completamente. Questo processo è quindi alla base della “mistica illusione” per cui una Mantide sembrerebbe non spostare mai lo sguardo da noi, seguendoci anche quando in realtà è immobile.

Guardando l’Insetto osserviamo solo la cellula pigmentaria, di fatto posta sul fondo del gruppo degli ommatidi che in quel momento sono disposti perpendicolarmente rispetto a noi, dandoci l’illusione che ci sia un puntino nero nel suo occhio (o “pupilla”, come si è soliti definirlo impropriamente).

Spostandoci, tenderemo ad osservare il fondo degli ommatidi adiacenti e così via, creando l’illusione che quel puntino nero ci segua, mentre in realtà lo spostamento è solo nostro. Questa particolare anatomia è alla base anche di un altro particolare processo: con il calare delle tenebre, il colore degli occhi delle Mantidi tende a cambiare drasticamente, passando da chiaro a scuro.

Una spiegazione dai contorni quasi copernicani che ricorda l’astronomico dualismo tra “la Terra è ferma e noi ci spostiamo” e “il Sole è fermo e noi ci spostiamo, dando l’illusione che sia lui a muoversi“. La risoluzione di un “anatomico mistero” che non intacca il mistico fascino delle Mantidi, piccole ed evolutissime macchine da guerra a 6 zampe.

L’anima di una persona è nascosta nel suo sguardo, per questo abbiamo paura di farci guardare negli occhi. (Jim Morrison)

Varrà anche per le Mantidi?

Fonte: Brannoch, S. K., Wieland, F., Rivera, J., Klass, K. D., Béthoux, O., & Svenson, G. J. (2017). Manual of praying mantis morphology, nomenclature, and practices (Insecta, Mantodea). ZooKeys, 696, 1.

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