Le malattie croniche non trasmissibili (MCNT o NCD in lingua inglese) sono manifestazioni patologiche non legate alla presenza di agenti infettivi come virus o batteri, e sono caratterizzate da lunga durata e lenta progressione. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito quattro principali tipi di malattie non trasmissibili: le malattie cardiovascolari (CVD nella letteratura inglese), il cancro, le malattie respiratorie croniche (come la broncopneumopatia cronica ostruttiva) ed il diabete. Le NCD costituiscono la principale causa di morte nel mondo rappresentando il 63% di tutte le morti annuali con percentuali di incidenza in netto aumento soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Le malattie croniche non trasmissibili
Una percezione molto comune nei paesi industrializzati è che, nonostante il miglioramento della qualità della vita e l’aumento dell’aspettativa di vita media, si stia osservando un rapido incremento di patologie “nuove”. Lo sforzo principale della medicina nell’ultimo secolo è stato rivolto al contrasto delle infezioni epidemiche, causate da batteri e virus, tramite l’applicazione di protocolli e profilassi basati su antibiotici e vaccini, norme igieniche e di comportamento. Parallelamente a questa battaglia, che non può dirsi ancora vinta, è emerso un quadro preoccupante sull’aumento di patologie causate o accompagnate da uno stato di infiammazione cronica, ma non strettamente legate alla presenza di un agente infettivo. L’OMS evidenzia come queste malattie rappresentino la prima causa di mortalità nel mondo, con dati in crescente aumento nei paesi poveri o in via di sviluppo. Pensare che la diffusione delle NCD avvenga esclusivamente nei paesi industrializzati, Italia compresa, è in realtà un mero pregiudizio. Sebbene la lotta alle malattie trasmissibili (malaria, febbre tropicale, ebola, malattie sessualmente trasmissibili) rappresenti ancora una priorità nei paesi in via di sviluppo, l’80% delle morti in età adulta in questi paesi è legata proprio alle NCD.
Quali sono le malattie croniche non trasmissibili?
I quattro principali tipi di malattie non trasmissibili definiti dall’OMS (cancro, diabete, malattie respiratorie e cardiovascolari), dopo un lungo periodo, si concludono spesso con un esito fatale gravando sui costi della sanità pubblica e incidendo drasticamente sulla qualità della vita.
In realtà queste patologie sembrano avere un comune denominatore: il sistema immunitario. Alla base di queste malattie ci sarebbe infatti uno stato di infiammazione cronica reiterato nel tempo causato da uno sbilanciamento della risposta immunitaria ed indotto da fattori di diversa origine.
Se si osserva il tema delle NCD da questo punto vista, ci si accorge che molte altre condizioni patologiche possono rientrare a pieno titolo nella definizione di NCD (alcune sono condizioni che ne precorrono la comparsa) sia perché mostrano una eziologia simile sia perché caratterizzate da danno infiammatorio o autoimmune. Oltre alle NCD definite dall’OMS si segnalano quindi:
- Asma e sindromi allergiche
- Autoimmunità (es. Lupus, Sclerosi Multipla, Diabete di tipo I)
- Celiachia
- IBD: Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali
- Sindrome Metabolica
- Autismo
- Malattie Neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson) e Demenza
Le Cause principali delle malattie croniche non trasmissibili
Trattando le NCD non sempre è possibile parlare in termini di cause. Questo perché l’insorgenza è legata a fattori di rischio di varia origine come l’ambiente (inquinamento e igiene ambientale), lo stile di vita e naturalmente la genetica degli individui. Secondo le statistiche dell’OMS, i principali fattori di rischio sono rappresentati da un’alimentazione sbilanciata (ricca in grassi e carboidrati e povera di fibre e nutrienti essenziali), dalla sedentarietà, dal consumo di alcool e tabacco. A questi si aggiungono il sesso, l’età, le predisposizioni genetiche, le abitudini sessuali, l’utilizzo massiccio di farmaci o il consumo di stupefacenti, le condizioni socio-economiche e lo stress psicologico. Con un numero così alto di fattori di rischio non sorprende che la possibilità di contrarre le NCD aumenti drammaticamente.
Ipotesi dell’innesco infettivo
Un fattore di rischio aggiuntivo è sicuramente quello rappresentato da agenti eziologici infettivi che assottigliano il confine netto tra malattie trasmissibili e NCD. Lo studio dei nessi causali tra NCD e agenti infettivi non è immediato. Eppure la letteratura scientifica ha individuato alcuni batteri e virus che giocano un ruolo nel predisporre l’organismo umano a stati infiammatori cronici che possono portare all’insorgenza della NCD. A fianco di specie già note da tempo come il virus dell’Epatite C (cancro epatico) e papilloma virus (cancro cervicale, del colon retto), o l’Helicobacter pilory (gastrite, ulcera, cancro gastrico), altri agenti infettivi stanno emergendo come eziologici delle NCD. Esempi sono rappresentati dai batteri del genere Chlamydia nel danno cardiovascolare, l’Herpes virus nell’insorgenza dell’Alzheimer, il virus di Epstein-Barr nell’artrite reumatoide, l’Enterovirus nel diabete mellito di tipo I, ed i Coronavirus nella sclerosi multipla.
Tra la più recente letteratura scientifica si segnalano alcuni campi di ricerca che riguardano le correlazioni tra inquinamento ambientale e l’insorgenza dell’Alzheimer, tra carenze vitaminiche e sindromi autoimmuni, e tra disbiosi intestinale e NCD.
I principali approcci per la prevenzione
L’impatto delle NCD sulla salute delle persone si distribuisce su tutto l’arco della vita rappresentando quindi un sovraccarico dei sistemi sanitari nazionali e rischia di diventare una minaccia alla stabilità economica di interi paesi. Gli approcci terapeutici si basano infatti sul largo impiego di farmaci per minimizzare gli effetti, soprattutto antinfiammatori, antidolorifici e immunosoppressori, a cui si aggiungo le terapie contro il cancro, gli interventi chirurgici e la gestione dei pazienti con danni permanenti e invalidanti. Da diversi anni l’OMS si adopera per sensibilizzare i governi sulla necessità di investire nella prevenzione delle NCD tramite campagne di informazione e iniziative sociali al fine di aumentare la consapevolezza delle persone almeno nei confronti dei principali fattori di rischio evidenziati: consumo di alcool e tabacco, stile di vita sedentario ed alimentazione sbilanciata.
La ricerca medica nel contempo è orientata a caratterizzare ancora più profondamente le componenti del sistema immunitario coinvolte nei processi infiammatori e nei meccanismi di difesa dell’organismo. Questo consentirebbe di intervenire nell’immunomodulazione e nel rafforzamento del sistema immunitario. A questo si accompagna lo studio dei fattori eziologici infettivi e non infettivi correlati con l’insorgenza delle NCD che possono portare i governi e la società a scelte più consapevoli sui temi dell’inquinamento e della protezione ambientale, o sui temi legati alla qualità dell’alimentazione e del cibo.
Conclusioni
Le malattie croniche non trasmissibili costituiscono la principale causa di morte nel mondo (63% di morti annuali). Percepito fino a qualche anno fa come un fenomeno esclusivo dei paesi industrializzati, l’aumento delle NCD colpisce soprattutto i paesi in via di sviluppo. La gravità e l’incidenza dipendono da moltissimi fattori eziologici non infettivi. Recentemente sono stati evidenziati anche fattori eziologici infettivi che innescano i processi infiammatori ed immunitari che si accompagnano o sono causa delle NCD. Oltre ai quattro principali tipi portati all’attenzione dall’OMS vi sono molte altre condizioni patologiche degenerative o autoimmuni che possono rientrare nella definizione di NCD. I costi di gestione dei pazienti affetti è in crescente aumento rappresentando una seria minaccia ai sistemi sanitari ed economici di interi paesi. La strategia più convincente, anche se difficilmente percorribile, è la prevenzione tramite campagne di informazione sui coretti stili di vita e regimi di alimentazione più sani.
Riferimenti Bibliografici
- Who: Chronic Disease Report.pdf
- Ogoina D, Onyemelukwe GC. The role of infections in the emergence of non-communicable diseases (NCDs): Compelling needs for novel strategies in the developing world. J Infect Public Health. 2009;2(1):14-29. doi: 10.1016/j.jiph.2009.02.001. Epub 2009 Mar 5.