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Malattia: definizione, cause ed eziopatogenesi

Con “malattia” intendiamo l’interruzione della condizione omeostatica che induce uno stato di reattività dell’intero organismo. La malattia può evolvere verso tre scenari: guarigione, cronicizzazione e morte.

Guarigione

Eliminazione o neutralizzazione della causa che ne ha indotto la comparsa e reintegrazione dello stato di salute (restitutio ad integrum). In seguito alla malattia abbiamo la neutralizzazione o l’eliminazione della causa che induce il perturbamento dello stato di salute.

Esempio di neutralizzazione: ci sono dei patogeni come il batterio Mycobacterium tuberculosis   che non può essere eliminato attraverso la fagocitosi, pertanto l’organismo produce dei granulomi al fine di compartimentalizzare l’agente patogeno in modo che questo non possa né proliferare né indurre malattia → guarigione.

Cronicizzazione

La causa non è eliminata o lo è solo parzialmente. Si instaura pertanto un nuovo equilibrio con la modificazione dei sintomi. Ad esempio: avviene un danno tissutale che porta ad infiammazione, si assiste a una modificazione dei sintomi e la malattia si protrae per un tempo stabilito.

Morte

Interruzione delle attività funzionali coordinate dell’organismo quando la reazione dell’organismo è insufficiente a contrastare gli effetti dannosi della noxa patogena.

Eziopatogenesi

E’ lo studio delle cause e di come queste agiscono per determinare la patologia. Le cause delle malattia concorrono al determinarsi della malattia. Possono essere di natura esogena qualora queste siano presenti nell’ambiente (qualsiasi elemento che si trovi al di fuori della cellula, tessuto, organo, individuo). Ad esempio, l’epatite virale innesca un processo infiammatorio durante il quale si produce un numero elevato di radicali liberi i quali costituiscono la noxa patogena che determina il danno tissutale e continuano così a sostenere il processo infiammatorio.

Tali agenti possono essere di natura fisica, chimica o biologica. Abbiamo poi le cause endogene che sono intrinseche poiché correlate al patrimonio genetico, gli agenti eziologici sono presenti nell’organismo e sono associati a “difetti” del materiale genetico dell’organismo. Gli agenti eziologici possono essere determinanti o coadiuvanti.

  • Agenti eziologici determinanti: da soli possono indurre degli effetti nell’organismo, ovvero sono responsabili della comparsa delle manifestazioni patologiche
  • Agenti eziologici coadiuvanti: quando favoriscono l’azione di altre cause e soli NON inducono l’insorgenza di stati patologici. Ad esempio la iperglicemia è un fattore coadiuvante per lo sviluppo della patologia arteriosclerotica.

Cause di malattia

  • Genetiche: difetti genetici e/o difetti cromosomici
  • Nutrizionali: deficienze o eccessi di sostanze nutritive (es Fe2+, vitamine)
  • Immunologiche: l’autoimmunità o le allergie che inducono una risposta nei soggetti atopici
  • Endocrine: attività ormonale deficiente o eccessiva
  • Agenti fisici: traumi meccanici, danno termico e radiazioni
  • Agenti chimici: metalli pesanti, solventi e farmaci
  • Agenti infettivi: infezioni da virus, batteri, parassiti e funghi
  • Ipossia/anossia: condizione di ipossia → alle cellule arriva poco ossigeno; anossia → alle cellule non arriva ossigeno (ictus).

In linea di massima, qualsiasi agente estraneo alla cellula, è una potenziale noxa patogena.

Fattori predisponenti

Sono i fattori che predispongono un individuo a contrarre una determinata malattia, e sono:

Fisiologici

  • Età

Nel periodo prenatale si assiste a disturbi per incongrua alimentazione, disturbi dell’equilibrio termico e si è più soggetti a malattie infettive, malattie esantematiche e TBC. In età matura si è invece più soggetti a patologie cardiovascolari, diabete e patologie dell’apparato digerente. In età avanzata invece assistiamo a malattie da usura come arteriosclerosi e malattie infettive.

  • Etnia

Esempio, il virus di Epstein Barr determina la mononucleosi nella razza bianca, mentre invece nell’etnia afroasiatica determina il carcinoma del naso faringe e nell’etnia africana determina l’anemia falciforme → lo stesso virus genera patologie con gravità differenti.

  • Sesso

Patologici

Alcuni processi morbosi o fenomeni carenziali facilitano l’insorgenza di altre malattie. Ad esempio, il diabete è un fattore che predispone alle lesioni arteriosclerotiche o processi suppurativi da germi patogeni.

Le cause di malattia possono essere:

  • Estrinseche, le quali possono essere abbiamo cause chimiche, fisiche e biologiche
  • Intrinseche, le quali possono essere dovute ad una patologia genetica.

Cause fisiche

Le cause fisiche di malattia possono essere:

Radiazioni

Energia che si propaga nello spazio. Si distinguono in:

  • Radiazioni corpuscolate: particelle emesse da sostanze radioattive
  • Radiazioni elettromagnetiche: particelle prodotte da un campo elettromagnetico oscillante variabile nel tempo e nello spazio.

L’azione patologica delle radiazioni dipende dalla lunghezza d’onda: minore è la lunghezza d’onda, maggiore è l’energia → azione patologica maggiore.

L’azione patologica delle radiazioni può essere:

  • Diretta: una particella (a, b, g) agisce sulla doppia elica di DNA causandone la rottura dei filamenti.
  • Indiretta: la particella crea un radicale libero (OH, H+,..) che interagisce con il DNA danneggiandolo.

radicali Radicali liberi

Sono i composti reattivi dell’ossigeno. Inducono danno tissutale. In particolare:

  • I radicali liberi ossidanti agiscono sugli acidi nucleici con apertura degli anelli imidazolici delle purine e formazione di idroperossidi delle pirimidine oppure si può assistere alla rottura delle catene nucleotidiche.
  • Possono agire sulle proteine qualora vengano ossidati i gruppi sulfidrici, l’effetto finale consiste in una lesione molecolare

La perossidazione di determinate molecole come DNA o proteine, può portare a danno cellulare a diversi livelli e creare diversi tipi di patologie che vanno dal cancro, all’invecchiamento, alle patologie neuro-vegetative.

Esistono due principali linee di difesa:

  • Enzimi antiossidanti: enzimi che eliminano i due reagenti principali (radicale superossido e perossido di idrogeno) cosicché essi non possano più reagire formando il radicale OH
  • Sostanze antiossidanti: possono bloccare le reazioni di formazione dei radicali liberi o inattivare i radicali stessi

In tutti i soggetti che fanno radioterapia si producono in sede elevata quantità di radicali liberi intensivi → sterilizzi il tessuto → morte delle cellule malate oltre che elevati danni tissutali a cellule sane.

Corrente

Anche la corrente è causa di malattia. Distinguiamo due tipologie di corrente:

  • Corrente alternata: è tanto più pericolosa quanto maggiore è la frequenza (herzt) ossia il numero di inversioni di polarità al minuto.
  • Corrente continua: determina la migrazione di ioni e la polarizzazione delle membrane.

La resistenza, varia a seconda dei tessuti in quanto ce ne sono alcuni più vulnerabili di altri:

corrente

corrente tessutiLa corrente provoca effetti termici come le ustioni, elettrochimici come la necrosi, biologici come la tetania e la fibrillazione ventricolare.

Calore

Altra causa fisica di malattia è il calore, distinguiamo

  • Calore secco
  • Calore umido

corrente tessuti

calore patologiaSuoni e ultrasuoni

Si tratta di onde meccaniche che consistono in perturbazioni prodotte da un qualsiasi corpo vibrante nel mezzo materiale (aria, liquidi, solidi) con cui esso è a contatto. Questa vibrazione causa lʼoscillazione delle particelle del mezzo che avvicinandosi ed allontanandosi tra loro producono delle bande di compressione (zone in cui le particelle sono vicine) e delle bande di rarefazione (zone in cui le particelle sono distanti tra loro). In questo modo si ha una propagazione dell’onda senza alcuno spostamento effettivo di materia.

lesioni da suoni e ultrasuoni

Traumi meccanici

Cause chimiche

Le cause chimiche di malattia possono essere: il fumo, l’alcolismo e le droghe. In generale deve esserci l’assorbimento, la distribuzione, il metabolismo e l’escrezione della tossina in questione. Devono avvenire tutti quanti per far si che avvenga il processo patologico. Molti elementi divengono tossici dopo essere stati metabolizzati.

Cause biologiche

Le infezioni possono essere causate da: microbi e parassiti, virus, batteri, funghi e protozoi. Il nostro organismo è circondato da microorganismi ma attuiamo meccanismi di difesa con lo scopo di evitare l’ingresso di tali organismi ed eventualmente limitarne la crescita o eliminarli. Le infezioni spesso iniziano al livello epiteliale e poi continuano con l’invasione di altri distretti.

Perché avviene questo? Ciò avviene perché noi siamo circondati da microrganismi, li possiamo trovare ovunque: pelle, cavità orale, stomaco, intestino, tratto respiratorio, tratto genitourinario → da ciò deduciamo che tutto ciò che è a contatto con l’esterno (tutto il tratto che parte dalla bocca e finisce con l’ano) è anche a contatto con i microrganismi.

Dove non possono trovarsi i microrganismi? All’interno degli organi cavi: sistema circolatorio, linfatico e cavità interne.

Il nostro organismo possiede numerosi meccanismi per impedire o ritardare la crescita di microrganismi (barriere fisiologiche). Le prime barriere fisiologiche sono gli epiteli, che quando sono integri, normalmente, non consentono la penetrazione e invasione dei microrganismi.

Quando riescono a entrare i microrganismi? Quando gli epiteli sono discontinui alcuni batteri e virus sono capaci di superare tali barriere (es. tramite secrezione di enzimi).

Oltre alle barriere anatomiche, un’altra barriera è il muco. Il muco prodotto dalle cellule mucipare ha l’obiettivo di intrappolare i microrganismi ed evitarne il penetramento. Un’altra barriera importante è quella costituita dal pH, ad esempio i succhi gastrici dello stomaco hanno un pH = 1, fondamentale per sterilizzare i cibi che ingeriamo, oltre che alla digestione. Infatti, soggetti che assumono in maniera cronica farmaci gastroprotettori (= proteggono la mucosa gastrica), si ritrovano ad avere un pH gastrico più alto e quindi più facilmente possono andare in contro a infezioni gastriche (es. candida).

I mammiferi si trovano in ambiente sterile solo fin quando rimangono nell’utero materno (organo cavo e in quanto tale totalmente sterile), però appena il neonato passa attraverso il canale del parto viene in contatto con numerosi microrganismi.

Ricapitolando, le difese (non specifiche) dell’ospite possono essere: barriere anatomiche, “chimiche” come il pH e la T, le mucose, la saliva e la fagocitosi.

Fonte: Robbins e Cotran. Le basi patologiche delle malattie. Patologia generale.

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