Alcuni organismi viventi sviluppano strategie di sopravvivenza che a noi appaiono davvero sorprendenti. Un caso di questo tipo è rappresentato dalla farfalla del genere Maculinea, che fa parte di un complesso sistema di interazioni che include piante di Origanum vulgare e formiche del genere Myrmica. Gli studi condotti da anni da ricercatori del dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, in collaborazione con l’Università di Copenhagen e il Dipartimento di Zoologia dell’Università di Oxford, hanno condotto e tutt’ora continuano a condurre ad importanti scoperte riguardo questo intricata rete di interazioni specie-specifiche. Per poter comprendere al meglio questo incredibile sistema multitrofico, è bene partire dal concetto di Mirmecofilia: l’adattamento di un organismo alla vita con le formiche.
Maculinea e la scelta della pianta ospite
L’esemplare femmina di farfalla Maculinea sceglie molto attentamente la pianta di origano su cui deporre le uova, in base alla distanza che la separa dal formicaio di Myrmica.
La pianta infatti emette sostanze chimiche per difendersi dalle formiche, principalmente il carvacrolo e il timolo. Gli studi, condotti all’interno di terrari, hanno confermato che nelle piante vicino ai formicai è presente infatti un’over-espressione dei geni connessi con la produzione di carvacrolo, come ad esempio la monoterpene synthase TPS2, coinvolta nella sintesi di γ-terpinene, precursore del carvacrolo. Tuttavia, le formiche del genere Myrmica si sono adattate nel tempo ed ora sono in grado ormai di sopravvivere di più alla presenza di questo “insetticida” naturale rispetto ad altre specie di formiche.
Attraverso un elettroantennogramma (elettropolarizzazione delle antenne della farfalla), è stato scoperto che questi componenti volatili emessi dalle piante provocano delle risposte nelle antenne delle farfalle; questa risposta è stata registrata in quantità maggiore per il carvacrolo rispetto a quella per il timolo. Le sostanze volatili permettono quindi alla farfalla di constatare la presenza delle formiche nei pressi della pianta scelta. Questa interazione indiretta tra pianta e formiche, che provoca la reazione metabolica della pianta, viene quindi spiegata da un terzo componente, la farfalla, che agisce unicamente per il proprio interesse.
L’ingresso nel formicaio
Una volta scelta una pianta di origano nei pressi di un formicaio, la farfalla depone le uova. Dopo la schiusa, le larve di Maculinea cadono a terra, e vengono direttamente raccolte dalle formiche, che le portano nel proprio formicaio. L’infiltrazione è dunque davvero semplice per le larve di farfalla: come è possibile tutto questo?
Mimetismo chimico
L’adozione della larva da parte delle formiche è dovuta alla sorprendente capacità di Maculinea di “camuffarsi” e ingannare le formiche, facendosi credere una di loro. Maculinea attua in primo luogo un mimetismo chimico, producendo sia molecole ex novo sia acquisendo passivamente l’odore della colonia (camouflage), sfruttando il riconoscimento intraindividuale tra formiche dovuto alla presenza di idrocarburi cuticolari su ciascuna.
Mimetismo acustico
Inoltre larva e pupa sono anche in grado di realizzare un mimetismo acustico, emettendo stridulazioni molto più simili a quelle delle formiche regine rispetto a quelle delle operaie: in questo modo aumentano le attenzioni delle formiche nei confronti di Maculinea, che accresce il proprio stato sociale e viene quindi nutrita maggiormente e salvata per prima in caso di pericolo.
I suoni emessi da Maculinea e da Myrmica, i cui studi sono riportati nell’articolo di Barbero et al, 2009, sono stati registrati con particolari attrezzature, e ne sono state misurate la lunghezza dell’impulso e la frequenza dominante.
Gli organi di produzione dei suoni sono stati osservati tramite microscopio elettronico a scansione: l’organo stridulatorio delle formiche Myrmica è situato tra peziolo e postpeziolo, mentre i suoni larvali di Maculinea vengono emanati da piccoli organi situati tra i segmenti 4-5, 5-6, 6-7, oppure da contrazioni muscolari che comprimono l’aria nell’addome.
Specie a rischio
Oltre che per lo studio di questo incredibile meccanismo di interazione multitrofica, il genere Maculinea è studiato anche perchè si tratta di un genere in pericolo di estinzione. All’interno della Lista Rossa del IUCN, M. alcon e M. teleius sono considerate vulnerabile a livello italiano, M. arion e M. rebeli in uno stato di minor preoccupazione.
Così come per tutte le farfalle, il primo metodo per la conservazione è quello di evitare la riforestazione naturale e preservare le aree rurali. Per questo particolare genere è inoltre necessario tener conto dell’altezza della zolla erbosa, che influenza la temperatura del suolo e la presenza delle formiche. La conservazione di queste specie è essenziale per poter continuare a studiare e comprendere a fondo i meccanismi ancora in parte sconosciuti di mirmecofilia di questo caso unico.
Il video della BBC che mostra interamente l’incredibile ciclo della farfalla Maculinea è visibile al seguente link.
Bibliografia
- Barbero, Francesca, et al. “Acoustical mimicry in a predatory social parasite of ants.” Journal of Experimental Biology 212.24 (2009): 4084-4090.
- Patricelli, Dario, et al. “To lay or not to lay: oviposition of Maculinea arion in relation to Myrmica ant presence and host plant phenology.” Animal Behaviour 82.4 (2011): 791-799.
- Patricelli, Dario, et al. “Plant defences against ants provide a pathway to social parasitism in butterflies.” Proc. R. Soc. B. Vol. 282. No. 1811. The Royal Society, 2015.
- Thomas, Jeremy A., et al. “Corruption of ant acoustical signals by mimetic social parasites: Maculinea butterflies achieve elevated status in host societies by mimicking the acoustics of queen ants.” Communicative & integrative biology 3.2 (2010): 169-171.