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Ligre: un ibrido da record

Il felino più grande mai esistito

Se doveste rispondere alla domanda “Qual è il felino più grande mai esistito?”, il vostro pensiero correrebbe probabilmente al leone, maestoso ed imponente, che con la potenza del suo ruggito si è guadagnato l’appellativo di Re della Foresta. Qualcuno tra voi potrebbe invece pensare alla tigre, fiera e agile, ed al suo manto striato così caratteristico. Qualcun’altro, infine, potrebbe essere indotto a scavare tra le epoche e richiamare l’attenzione sullo Smilodonte, la famosa tigre dai denti a sciabola, estintasi circa 10.000 anni fa. Ebbene, tutti voi sareste in errore. Il felino più grande non solo tra quelli oggi esistenti ma addirittura tra quelli estinti non è né un leone, né una tigre, ma l’unione di entrambe queste specie: il ligre.

Il ligre è un ibrido ottenuto dall’unione di un leone maschio ed una tigre femmina (l’incrocio a sessi invertiti, padre tigre e madre leonessa, si chiama invece tigone), e con una lunghezza fino a 350 cm, un’altezza al garrese di ben 125 cm ed un peso di oltre 400 kg, si classifica come il felino più grande di tutti i tempi, a pari merito con l’estinto Smilodonte (Smilodon populator), che si stima arrivasse ad 1,15 m di altezza e a circa 400 kg di peso. Per fare un paragone, diciamo che nemmeno le tigri più grandi (tigri siberiane e tigri del Bengala) superano i 320 cm di lunghezza o i 300 kg di peso corporeo.

Nella foto: una coppia di ligri immortalata nel parco divertimenti Everland, nella Corea del Sud.

Aspetto e comportamento

In quanto ibrido, il ligre ha un aspetto che può variare sensibilmente, mostrandosi come un insieme di caratteristiche prese da entrambe le specie (Bryden, 1906):

  • gli esemplari maschi possono o meno essere dotati di una criniera, più o meno folta;
  • le femmine mostrano strisce simili a quelle delle tigri, ma più chiare, la cui conformazione è unica da individuo a individuo;
  • la loro coda può essere dotata di un ciuffo di peli terminale come quella dei leoni oppure non averlo come la coda delle tigri.

Oltre all’aspetto, anche il comportamento si presenta come una commistione delle abitudini delle due specie:

  • le ligri possono sia ruggire, come i leoni, sia bruire, come invece fanno le tigri (contrariamente al ben noto ruggito, il bruito è un verso meno conosciuto, ma altrettanto caratteristico, proprio delle tigri, e consiste in un soffio vibrato, un suono sordo e prolungato);
  • come le tigri, amano nuotare (i leoni, al contrario, nuotano solo in caso di estrema necessità);
  • le ligri possono preferire sia comportamenti sociali (come le leonesse) sia una vita solitaria (come le tigri);
  • le ligri hanno un’aspettativa di vita media dai 15 ai 26 anni, simile a quella dei leoni in cattività (16-26 anni) e ben maggiore rispetto a quella delle tigri nelle stesse condizioni (14-18 anni).

Il ligre in cattività

Il ligre non è presente in natura. Leoni e tigri sono separati da circa 7 milioni di anni di evoluzione e ciò fa sì che abbiano abitudini riproduttive non compatibili e non si interessino gli uni degli altri.

In cattività, però, esemplari di queste specie indotti a vivere a stretto contatto per lunghi periodi di tempo possono alla fine accoppiarsi. Solo negli Stati Uniti, il numero di grandi felini (animali che normalmente non condividerebbero risorse come cibo, acqua e territorio) in cattività supera di tre o addirittura quattro volte il numero di esemplari liberi. Questo lascia margine per la possibilità di accoppiamenti interspecie, come quelli che danno luogo alla nascita delle ligri.

I primi esemplari di ligre mai esistiti sono nati in India: nel 1798 il naturalista Étienne Geoffroy Saint-Hilaire ritrae in un’illustrazione a colori dei cuccioli nati dall’accoppiamento tra un leone ed una tigre.

Per avere però i primi dati ufficiali sulla nascita di alcuni esemplari di questi ibridi bisogna aspettare fino al 1897, quando all’Hagenbeck’s Tierpark, ad Amburgo, nascono dei cuccioli di ligre (Bryden, 1906).

Ad oggi esiste circa un centinaio di ligri nel mondo, ospitate da zoo e riserve naturali in tutti i continenti: si possono trovare ligri in Germania, in Russia, in Cina e negli USA. Esiste persino un’esibizione itinerante di due ligri, Hank e Charlie, organizzata da Gregg Woody, proprietario di un piccolo zoo privato, il Woody’s Menagerie a Mulberry Grove, USA.
L’esibizione, chiamata “Large Cat Display”, gira gli Stati Uniti per far conoscere questi ibridi e promuovere la cultura del rispetto verso i grandi felini.

Cosa ne pensano gli esperti?

È principalmente per il riscontro economico che deriva dall’ospitare animali così rari e particolari che i gestori degli zoo favoriscono l’ibridazione: la presenza di esemplari di ligre attira visitatori e donazioni, che spesso rappresentano l’unica forma di sussistenza per queste strutture.

Non tutti però sono d’accordo con la presenza di animali come questi negli zoo. Luke Hunter, un esperto di grandi felini selvatici che dirige una delle maggiori organizzazioni per la loro difesa (Panthera), sostiene infatti che:


Gli ibridi hanno una possibilità molto maggiore di nascere con difetti di origine genetica, come l’infertilità.

Anche l’Association of Zoos and Aquariums, che rappresenta circa 230 zoo negli Stati Uniti ed in altri paesi, si schiera contro la pratica di incrociare animali allo scopo di produrre prole con caratteristiche rare:

Questi ibridi non contribuiscono alla diversità genetica dei grandi felini e non hanno alcun valore in termini di conservazione. Far nascere e riprodurre animali che non rappresentano le normali caratteristiche e variazioni delle specie manda un messaggio confuso in termini educativi.

afferma invece Rob Vernon, portavoce dell’associazione.

Ma perché le ligri sono così tanto amate dal pubblico? Vediamo insieme i primati di questi incredibili animali e tutto ci sarà più chiaro.

Tutti i record del ligre

Le ligri sono entrate per ben tre volte nel Guinness World Records: sono state dichiarate nel 2004 i più grandi felini ibridi al mondo, ed in particolare un esemplare si è guadagnato nel 2013 il primato di felino vivente più grande di tutti: si tratta di Hercules, un ligre maschio ospitato dal Myrtle Beach Safari, una riserva naturale nella Carolina del Sud, USA. 333 cm di lunghezza, 125 cm di altezza al garrese e 418,2 kg di peso.

La terza citazione nel Guinness dei Primati è avvenuta sempre nel 2013, ma per un motivo molto differente: sempre presso il Myrtle Beach Safari, mentre Hercules veniva dichiarato il più grande felino al mondo, nel dicembre dello stesso anno Saraswati, una tigre bianca del Bengala, diede alla luce quattro cuccioli di ligre bianchi, i primi nella storia: Samson, Odin, Yeti e Apollo. Il padre, Ivory, era un leone bianco Africano.

L’evento, di per sé spettacolare, ha risvolti importanti per la nostra conoscenza del fenomeno genetico del leucismo, responsabile proprio della colorazione bianca del pelo e piumaggio di molti animali: essendo una condizione causata da una mutazione recessiva a carico di alcuni geni, affinché la prole ne presenti gli effetti visibili (il cosidetto “fenotipo”), è necessario che entrambi i genitori presentino la stessa mutazione a carico degli stessi geni. Questo perciò suggerisce che gli stessi geni nelle due diverse specie potrebbero essere responsabili del colore del pelo.

Le ligri superano in dimensioni sia leoni sia tigri, e non si parla soltanto di altezza e peso: il ligre ha un fabbisogno alimentare circa doppio rispetto ai suoi genitori. Mentre un leone maschio necessita, infatti, di circa 5-6 kg al giorno di carne cruda, ed una tigre femmina di circa 3-4 kg, un ligre può arrivare a consumarne circa 11-14 kg.

Ma come possono le ligri raggiungere dimensioni così importanti, superando quelle dei loro genitori?

Ciò avviene per via di una situazione genetica molto particolare: i leoni trasmettono alla prole dei geni che promuovono la crescita e altri che la inibiscono. La trasmissione di un tipo di gene piuttosto che un altro è legata al sesso del genitore: i leoni maschi trasmettono un gene che promuove la crescita, mentre le leonesse tramandano ai figli uno che la inibisce, in grado di compensare l’azione del promotore che arriva loro dal padre e regolarla per raggiungere le dimensioni effettive degli adulti di leone e non di più.
Nella tigre questo gene è invece completamente assente e da ciò deriva che il promotore della crescita trasmesso dal padre leone del ligre non venga inibito e possa così esprimersi appieno.

Tutto questo rende il ligre non solo il più grande felino mai esistito ma anche uno dei più grandi carnivori terrestri viventi assieme all’orso polare (più corto ma ben più massiccio – fino a 300 cm di lunghezza ed un peso variabile da 350 a 700 kg).

Il ligre può raggiungere, a dispetto delle enormi dimensioni, i 90 km/h, e questo ne fa anche il secondo animale terrestre più veloce al mondo, a pari merito con la tigre siberiana.
Al primo posto troviamo invece il ghepardo, che è in grado di toccare i 120 km/h.

La struttura del cranio, i suoi denti e la sua muscolatura permettono al ligre di esercitare con un morso fino a 450 kg di pressione, oltre il doppio rispetto a quanto possano fare tanto la tigre quanto il leone, dotandolo di uno dei morsi più potenti in tutto il regno animale. La forza e la taglia di un ligre, insieme alla potenza di un suo morso, gli permetterebbero di uccidere da solo grandi prede quali il bufalo Africano, che può arrivare a pesare circa 600 kg.

Un animale perfetto? Quasi…

Abbiamo visto che il ligre vanta numerosi aspetti difficili da eguagliare, dalle dimensioni alla potenza. Questi animali non sono però idonei a prosperare al di fuori di zoo e riserve naturali: per quanto non possano temere rivali, né tra i predatori, né tra le prede, i ligre non possono riprodursi.

Mentre le femmine mantengono la fertilità, e possono accoppiarsi con successo con altre tigri (generando delle tiligri) e con altri leoni (dando alla luce delle liligri), i maschi di ligre mantengono una condizione prepuberale, per cui i loro organi riproduttivi sono apparentemente ben sviluppati, ma risultano sterili, in una condizione chiamata azoospermia.

In natura, quindi, le ligri cesserebbero di esistere in una sola generazione.

Approfondimenti

  • Al sito www.ligerworld.com potrete trovare un’ampia carrellata di notizie e curiosità su questi animali, dagli aspetti più curiosi della loro biologia agli attori comparsi in tv insieme ad un ligre
  • Il canale Nat Geo Wild ha dedicato al ligre una puntata del programma “Super Cat”, una serie dedicata ai grandi felini: “Size Doesn’t Always Matter” – http://gat.to/4zeud
  • Siete curiosi di vedere un ligre dal vivo? Al sito www.ligerzoos.com potrete trovare un elenco completo di tutte le strutture che ne ospitano uno o più esemplari

Bibliografia

  • Bryden, A. H., and J. Lubbock. 1906. “Animal Life and the World of Nature”.
  • Guggisberg, C. A. W. 1975. “Wild Cats of the World”.
  • Wood, G. L. 1983. “The Guinness Book of Animal Facts and Feats.”
  • Howard Hughes Medical Institute (HHMI). 2000. “Gene tug-of-war leads to distinct species“. Howard Hughes Medical Institute.
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