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Leucochloridium paradoxum: l’incubo delle chiocciole

Cosa c’è di più inquietante di un parassita che vive all’interno del proprio ospite? Il mondo dei parassiti è complesso, diversificato e non ha nulla da invidiare ai peggiori film dell’orrore. Oggi parliamo del Leucochloridium paradoxum, un verme piatto parassita che sfrutta le funzioni vitali di altri esseri viventi per avvantaggiarsi nella corsa alla sopravvivenza.

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Ciclo vitale di Leucochloridium paradoxum

Il Leucochloridium paradoxum è un verme piatto parassita appartenente al gruppo dei platelminti che compie il suo ciclo vitale utilizzando come ospiti intermedi le chiocciole della famiglia Succineidae e come ospiti definitivi varie specie di uccelli[1]. In biologia si definisce ospite intermedio (o ospite secondario) l’organismo nel quale crescono e si sviluppano le forme larvali del parassita (spesso le fasi larvali possono essere molteplici, con diversi ospiti intermedi). Viene definito invece ospite definitivo (o sopite primario) l’organismo nel quale il parassita raggiunge lo stadio adulto e successivamente si riproduce[2].

Fino a questo punto non c’è nulla di particolarmente raccapricciante o di diverso da altri parassiti. È però il trattamento che il Leucochloridium riserva all’ospite intermedio che rivela tutta la sua capacità di adattamento.

Ospite definitivo: la deposizione delle uova

Partiamo dall’ospite definitivo, quindi quello in cui si sviluppano le forme adulte. Prendiamo come esempio un fringuello infestato dalla forma adulta del parassita, che vive e si riproduce all’interno del suo sistema digerente. Qui si nutre e rimarrà fino alla morte dell’ospite. Il fringuello, assieme alle feci, espelle anche le uova del parassita, che pertanto verranno sparse nei vari ambienti frequentati dall’uccello[1].

Ospite intermedio: lo sviluppo larvale

Una ignara chiocciola, nutrendosi delle foglie del bosco o semplicemente girovagando nell’ambiente, può venire a contatto con le uova del parassita e ingerirle.

A questo punto, le uova di Leucochloridium paradoxum si schiudono all’interno del sistema digerente del gasteropode (la nostra chiocciola) e raggiungono il primo stadio larvale del parassita, chiamato miracidio. I miracidi, durante la fase di sviluppo, sono chiari e allungati e, una volta accresciuti, migrano fino all’epatopancreas (un organo ghiandolare) dell’ospite[1].

Qui il parassita raggiunge il secondo stadio larvale, chiamato sporocisti, e invade i tentacoli oculari dell’ospite. Le sposoricisti sono molto particolari e presentano una forma allungata con colorazione a bande verdi orizzontali. Esibiscono inoltre dei movimenti pulsanti che rendono i tentacoli oculari della chiocciola molto simili a bruchi[2].

Leucochloridium paradoxum sporocisti
Sporocisti di Leucochloridium paradoxum. (modificato da FlyNoch, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0)

Le sporocisti si trasformano a loro volta in un ulteriore stadio larvale, quello di ricerca dell’ospite definitivo, chiamato cercaria. Le cercarie presentano degli organi locomotori e un paio di ocelli in grado di percepire la luce[1].

A questo punto, la chiocciola è impossibilitata a ritrarre le appendici oculari e resta esposta alla predazione da parte degli uccelli, che scambiano gli organi visivi infestati dal parassita per bruchi. Le sporocisti tentano infatti di rendersi il più visibili possibile così da attirare gli uccelli e farsi mangiare[2].

Caratteristiche generali di Leucochloridium paradoxum

Il genere Leucochloridium comprende diverse specie i cui adulti hanno un aspetto molto simile tra loro. I principali caratteri morfologici utilizzati per l’identificazione delle specie includono allora la forma e la colorazione delle sporocisti, uno degli stadi del ciclo vitale[1].

Tra le varie specie di Leuchocloridium più studiate c’è proprio il Leucochloridium paradoxum, le cui larve infettano la chiocciola Succinea putris (l’ospite intermedio o secondario) e le cui sporocisti presentano una colorazione a bande verdi.

L’infezione di Succinea putris si verifica da maggio ad agosto e le sporocisti di Leucochloridium paradoxum attendono il passaggio dell’inverno (svernamento) prima di passare allo stadio larvale successivo, quello di cercaria. In particolare, le cercarie si sviluppano nelle estensioni oculari della chiocciola e diventano mature in primavera, acquisendo la capacità di infettare uccelli come corvi, ghiandaie, passeri e fringuelli (gli ospiti definitivi o primari)[3].

Leucochloridium paradoxum vive principalmente nelle zone umide delle foreste del Nord America e dell’Europa. In Europa è stato segnalato in Germania, Norvegia e Polonia[3].

Modifica del comportamento nelle chiocciole

Sono stati compiuti diversi studi per verificare se la maggiore predazione degli ospiti intermedi infettati (le chiocciole) sia una solo una conseguenza della presenza del parassita (a causa delle sporocisti colorate e pulsanti) oppure se ci sia da parte di quest’ultimo una manipolazione attiva del comportamento del gasteropode[4].

Con manipolazione del comportamento si intende qualsiasi alterazione del comportamento dell’ospite che abbia benefici per il parassita: in altri termini, gli ospiti infetti hanno un comportamento che facilita la trasmissione o la dispersione del parassita e, quindi, il completamento del suo ciclo di vita.

Per comprendere se Leucochloriudium paradoxum manipoli il comportamento di Succinea putris è stato confrontato il comportamento di chiocciole infestate da Leucochloridium paradoxum con quello di chiocciole di controllo, ovvero individui non infettati dal parassita. I ricercatori hanno osservato che le chiocciole infette, di solito, si spostavano più lontano rispetto alla zona abituale e si posizionavano in luoghi più esposti e meglio illuminati situati più in alto nella vegetazione[5].

In questo modo, è stato possibile dimostrare che Leucochlorodium paradoxum modifica il comportamento del suo ospite intermedio per aumentare le probabilità di predazione da parte di uccelli e, quindi, di completamento del proprio ciclo vitale.

Conclusioni

Il mondo dei parassiti è tra i più complessi ma allo stesso affascinanti del mondo animale. Lo studio dei parassiti, del loro ciclo vitale, delle loro diverse forme e specializzazioni è di fondamentale importanza per comprendere come operare in casi di infestazioni di parassiti in animali da allevamento o di esseri umani. In questo contesto, il Leucochloridium paradoxum, così come altri platelminti, offre uno spunto di indagine per le relazioni co-evolutive tra il parassita e i vari ospiti necessari a completare il suo ciclo vitale.

Referenze

  1. Fried, B., & Graczyk, T. K. (Eds.). (1997). Advances in trematode biology. CRC Press;
  2. Ataev, G., Babich, P., & Tokmakova, A. (2013). The study of the sporocyst broodsacs coloring in Leucochloridium paradoxum (Trematoda: Brachylaemidae). Parazitologiia, 47, 372-379;
  3. Ataev, G. L., & Tokmakova, A. S. (2015). Seasonal changes in the biology of Leucochloridium paradoxum (Trematoda, Leucochloridiomorphidae). Parazitologiia, 49(3), 200-207;
  4. Poulin, R. (2010). Parasite manipulation of host behavior: an update and frequently asked questions. In Advances in the Study of Behavior (Vol. 41, pp. 151-186). Academic Press;
  5. Wesołowska, W., & Wesołowski, T. (2014). Do Leucochloridium sporocysts manipulate the behaviour of their snail hosts?. Journal of Zoology, 292(3), 151-155.

Immagine di copertina di Eveline van der Jagt, Wikimedia Commons (CC BY-SA 4.0).

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