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Insufficienza renale: causa, sintomi e rimedi

L’insufficienza renale è la condizione in cui i reni non riescono più a svolgere le proprie funzioni. A seconda della rapidità di insorgenza della sintomatologia si può distinguere in:

  • acuta;
  • cronica.

Reni

Dal punto di vista anatomico sono due organi dalla forma simile a quella di un fagiolo, sono posti dietro fegato e intestino e nel nostro organismo esplicano una serie di funzioni:

Dal punto di vista anatomico, ogni rene si compone di una parte esterna detta “corteccia renale” e una interna chiamata “midollare renale”. Nel loro insieme costituiscono quello che viene definito parenchima, contenente le unità funzionali dei reni ovvero i nefroni.

Un nefrone presenta due parti:

  • il corpuscolo;
  • il tubulo renale.

Il primo è formato da glomerulo e capsula glomerulare (capsula di Bowman) mentre il tubulo renale si articola in tre sezioni:

  • tubulo contorto prossimale;
  • ansa di Henle;
  • tubulo contorto distale.

Nell’uomo, ogni rene è costituito da circa un milione di nefroni. I nefroni con i dotti collettori mantengono l’omeostasi all’interno del corpo. Questo è possibile grazie alla filtrazione del sangue, il riassorbimento dei soluti e dell’acqua e all’escrezione delle sostanze di scarto dal sangue[3]

Cos’è l’insufficienza renale?

Nello specifico, l’insufficienza renale si verifica quando i reni non riescono a riassorbire più gli elettroliti o quando le sostanze di scarto non vengono più filtrate dal sangue.

Oltre allo squilibrio elettrolitico si realizza anche un’alterazione nella produzione renale di ormoni. Infatti si avrà una riduzione nella produzione di eritropoietina, ormone che stimola la produzione dei globuli rossi con conseguente insorgenza di anemia, essendo il loro numero nettamente ridotto. A seconda della rapidità di insorgenza dei sintomi è possibile fare una distinzione generale tra insufficienza renale acuta e cronica[1, 3].

La diagnosi della malattia è basata su:

  • esami di laboratorio;
  • scintigrafia;
  • ecografia.

Insufficienza renale acuta

Quando l‘insufficienza renale si instaura rapidamente, con un esordio dei sintomi estremamente precoce, si parla allora di insufficienza renale acuta, spesso reversibile, se rapidamente riconosciuta. La rapidità con la quale si hanno i sintomi è dovuta al verificarsi di vero e proprio blocco renale. L’insufficienza renale acuta si caratterizza da una riduzione del volume urinario (oliguria) e dal blocco nella produzione di urina (anuria)[1].

Sintomi

La sintomatologia dell’insufficienza renale acuta si caratterizza da:

  • sonnolenza;
  • ritenzione idrica;
  • affaticamento;
  • difficoltà respiratorie;
  • anoressia;
  • astenia;
  • convulsioni.

Dal punto di vista clinico si  evidenziano un incremento della creatinemia e la riduzione del volume di filtrazione glomerulare e della diuresi. Spesso alla riduzione di quest’ultima è associata un aumento dei livelli di azotemia. Altri parametri da considerare sono:

  • l’anemia;
  • l’iperkaliemia;
  • iperfosfatosi;
  • acidosi[1, 4].

Cause

Le cause dell’insufficienza renale acuta possono essere diverse, alcune delle quali causano un ridotto apporto di sangue ai reni mentre altre inducono un danno diretto[1, 4].

Tra le più comuni:

  • ipovolemia, dovuta ad emorragie;
  • riduzione del volume circolante effettivo, per via di uno scompenso cardiaco o infarto del miocardio;
  • occlusione arteriosa;
  • glomerulonefriti, per via di malattie autoimmuni;
  • nefrite interstiziale dovuta all’assunzione di farmaci;
  • ostruzione intrarenale o della vescica;
  • metalli pesanti o droghe.

Terapia

La terapia prevede l’eliminazione della causa primaria con un controllo dell’equilibrio acido-base e a seconda della gravità del danno, la dialisi. In generale la terapia prevede[4]:

  • dieta ipercalorica ipoproteica;
  • controllo del bilancio idroelettrico;
  • riduzione dell’assunzione di acqua, sodio, fosfato e potassio;
  • diminuzione nell’assunzione di farmaci nefrotossici quali FANS;
  • modificazione nel dosaggio di farmaci eliminati per via renale, come gli antibiotici;
  • somministrazione di farmaci chelanti.

Insufficienza renale cronica

Nel caso in cui, invece, l’insorgenza dei sintomi è graduale negli anni, si parla di insufficienza renale cronica. In tal caso sarà irreversibile perché l’accumulo negli anni delle sostanze di scarto provoca un danno permanete nella funzionalità renale costringendo il soggetto alla dialisi o al trapianto di rene[2].

Cause

Le cause dell’insufficienza renale cronica sono molteplici e insorgono gradualmente nel tempo. Le più frequenti non vengono subito identificate e correlate ad un danno renale, quali[2]:

  • ipertensione arteriosa;
  • nefropatia diabetica;
  • glomerulonefrite cronica;
  • rene policistico;
  • neuropatie periferiche;
  • mieloma multiplo;
  • aterosclerosi.

Sintomi

La sintomatologia dell’insufficienza renale cronica è spesso confusa con altre patologie, ed per tale motivo che la malattia viene diagnosticata in uno stadio ormai avanzato.

In genere, i soggetti presentano:

  • pressione alta;
  • stanchezza;
  • perdita di appetito;
  • pallore;
  • variazione nei livelli di elettroliti, azotemia, fosfato e calcio;
  • riduzione nella produzione di urina;
  • vomito e nausea;
  • crampi muscolari.

Terapia

Occorre procedere con un’adeguata dieta e terapia farmacologica. Tuttavia quando la malattia è estremamente avanzata si ricorre alla dialisi che può essere effettuata in emodialisi o dialisi peritoneale.

L’emodialisi viene utilizzata nei soggetti critici e consiste in una vera e propria sostituzione fisica dell’attività renale. Questa è una metodica extracorporea nella quale il sangue dal paziente passa attraverso un filtro esterno che rimuove liquidi e sostanze di scarto in eccesso per poi tornare ripulito all’interno del soggetto.

La dialisi peritoneale è invece un trattamento intracorporeo che sfrutta come filtro il peritoneo. Quest’ultimo è una membrana che riveste la cavità centrale del nostro corpo, ed è formato  da due stradi fra i quali viene fatto scorrere il liquido di dialisi che raccoglie le sostanze in eccesso, per poi essere prelevato e raccolto in una sacca da drenaggio[2].

Referenze

  1. Clinical Practice Guideline for Acute kidney injury. Kidney International Supplements.(2012).
  2. Clinical  Practice Guidelines for the Diagnosis, Evaluation, Prevention, and Treatment of Chronic Kidney Disease-Mineral and Bone Disorder. Kidney International Supplements.(2017).
  3. Goodman & Gilman. Le basi farmacologiche della terapia. XII Edizione. Zanichelli.
  4. Robert W. Schrier et all. Acute Renal Failure: definitions, diagnosis, pathogenesis, and therapy.
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