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Incidente d’auto mette a rischio l’orso marsicano

Una femmina adulta di orso marsicano è morta a causa di un incidente stradale, molto probabilmente un impatto con un camion. Il ritrovamento è avvenuto la sera del 22 agosto 2019, allo svincolo della statale 652 per Rionero Sannitico (IS), su segnalazione di alcuni automobilisti. Prima che il veterinario potesse arrivare sul posto, l’animale era spirato. Sono state avviate delle indagini per risalire al responsabile.

Sebbene si tratti apparentemente di una situazione spiacevole ma marginale, dopotutto si tratta di un solo esemplare, questo episodio ha un impatto molto più negativo di quanto sembri.
L’orso marsicano è infatti a elevato rischio di estinzione, è presente unicamente in Italia e, in quanto tale, non è ripopolabile. L’esemplare ucciso era una femmina adulta, capace di generare prole ed è quindi andata perduta la sua intera potenziale discendenza di orsi marsicani.

Gli orsi in Italia

In Italia troviamo tre popolazioni di orsi localizzate in altrettante aree:

  • nelle Alpi Centrali (Trentino occidentale);
  • in una zona di confine fra Friuli, Slovenia e Austria;
  • nell’Appennino centro-meridionale (in particolare nel Parco Nazionale dell’Abruzzo, Lazio e Molise).

Le prime due sono costituite da orsi appartenenti alla sottospecie Ursus arctos arctos o orso bruno europeo, con esemplari che possono arrivare ai 2 metri di altezza e pesano in media 130 kg.Nei secoli, la loro popolazione si è drasticamente ridotta. Durante i due conflitti mondiali, l’orso europeo in Italia è quasi scomparso. La stessa situazione si è protratta fino agli anni Novanta, quando sono stati messi a punto piani di reintroduzione e conservazione dell’orso bruno europeo.

Uno di essi è “Life Ursus” del Parco Naturale Adamello Brenta, che ha ottenuto finanziamenti dell’Unione Europea, ha coinvolto diversi enti e intervistato gli abitanti dell’area geografica interessata. Questo progetto ha previsto l’importazione di alcuni esemplari dalla Slovenia e il loro monitoraggio, con buoni risultati: a fine 2018 si è stimata una popolazione di 50 esemplari circa. A questa popolazione appartiene l’orso M49.

Chi è il Marsicano

Lo zoologo e naturalista Giuseppe Altobello, nel 1921, definì la popolazione di orsi che viveva nella regione storica della Marsica (attualmente corrispondente all’Appennino centro-meridionale) come una sottospecie a parte, endemica e presente esclusivamente in Italia: Ursus arctos marsicanus o orso marsicano. L’orso marsicano, rispetto all’orso europeo, ha una testa tondeggiante e una corporatura leggermente più ridotta e slanciata. Attualmente, la popolazione conta pochissimi esemplari, si stima circa 30-50 ed è considerata a elevato rischio di estinzione.

L’orso marsicano ha un buon livello di riproduttività: ogni anno nascono 7 cuccioli, che rispetto alla popolazione totale è un buon numero. Ma le femmine si riproducono solo dopo 4-8 anni, l’intervallo tra un parto e l’altro è di 3-5 anni e, inoltre, le morti a due anni dalla nascita sono molto numerose. I fattori che rendono il processo di ripopolazione così lento sono le ridotte capacità di dispersione (cioè la capacità degli esemplari di colonizzare altre zone), ma soprattutto le morti causate dall’uomo: bracconaggio, avvelenamento, armi da fuoco, malattie trasmesse dal bestiame di allevamento e, come in questo caso, incidenti stradali.

Non è pensabile in questo caso un intervento di ripopolazione come quello avvenuto in Trentino, in quanto la popolazione dell’Appennino centro-meridionale ha subito nel corso dei secoli una significativa differenziazione genetica, morfologica e comportamentale dalle popolazioni di orso dell’arco alpino e del resto d’Europa. L’orso marsicano è quindi da considerarsi una unità evolutiva a sé stante: l’importazione di esemplari da altre aree potrebbe comportare la perdita di tutti quegli adattamenti che hanno consentito a questo animale di non estinguersi. Per tutti questi motivi, l’orso marsicano necessita quindi di un piano di conservazione dedicato.

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