La Community italiana per le Scienze della Vita

Il fenomeno delle specie aliene

Specie aliena e specie alloctona (dal greco “nata altrove”), due termini per definire la stessa cosa: una popolazione di piante o animali che per qualche motivo viene a trovarsi al di fuori dell’area in cui si è evoluta e che talvolta si trova tanto bene nel nuovo habitat da riuscire a riprodursi e portare una seria minaccia alle sue specie native. In tal caso merita l’appellativo di specie invasiva.

Come risultato di un lungo processo evolutivo e coevolutivo ogni specie è adatta a vivere nel proprio ambiente natale e finché rimane in esso si trova a far parte di una complessa rete definita trofica (termine di origine greca significa grossomodo “che riguarda il nutrimento”), ovvero fa parte della catena alimentare essendo preda di qualcuno, predatore di qualcun altro, parassitata da alcune specie e in competizione con altre per cibo, spazio, risorse. Insomma una specie finché resta nella propria “homeland” è influenzata nella sua distribuzione e nella numerosità delle sue popolazioni da dei fattori che hanno l’effetto di limitarne la crescita, bilanciando la sua capacità riproduttiva che tenderebbe, vale per ogni specie, alla crescita esponenziale.

Quando degli esemplari si trovano sbalzati fuori da questo ordine di relazioni ecologiche le possibilità sono differenti.

Essi possono infatti non trovarsi bene, sia a causa di fattori “non biotici” (umidità, temperatura, salinità..) che biotici (trova scarsità di prede, nuove malattie, nuovi predatori, nuovi competitori, nuovi parassiti).
Talvolta invece le condizioni fisiche sono ottimali.

La specie “esotica” si trova decisamente bene perché il nuovo ambiente ha tutto ciò che essa desidera per crescere e riprodursi. In questi casi se anche le condizioni biotiche risultano permissive, quando per esempio non ci sono validi competitori, non ci sono parassiti di rilievo, nessun predatore capace di incidere significativamente sull’incremento demografico, ecco che si assiste alla colonizzazione rapida del nuovo ambiente da parte della specie venuta da fuori, che diviene a tutti gli effetti invasiva.

Questo può avere talvolta effetti nocivi per l’ecosistema ospitante che si trova ad avere un attore in più che per le specie autoctone potrà comportarsi, a seconda del caso, da competitore, predatore, parassita o vettore di patogeni.
Fenomeni di invasione da parte di specie aliene avvengono naturalmente nel corso della storia evolutiva e in passato hanno dato luogo a fenomeni di estinzione ma hanno anche portato a radiazioni evolutive da parte delle specie che hanno colonizzato i nuovi ambienti. Non è quindi un fenomeno di cui avere paura in sé, rientra nel naturale ordine delle cose.

Ciò che accade attualmente è però che la specie umana sta accelerando gli spostamenti di specie da una parte all’altra del globo con le sue attività commerciali, esplorative, industriali.
Nel corso degli ultimi secoli, grazie ad introduzioni intenzionali, siamo stati capaci di rendere cosmopolite specie native della vecchia Europa come i nostri animali da allevamento e da compagnia, nonché alcune delle nostre piante coltivate.
Molte specie vengono rilasciate nell’ambiente anche non intenzionalmente, per esempio tramite altre specie che vengono importate per scopi commerciali (piante da appartamento, frutta o verdura, piante da coltivazione) oppure tramite le acque di zavorra delle navi, caricate in un mare e rilasciate con il loro carico di larve, microorganismi ed alghe in mari molto distanti.

Questo fenomeno rappresenta una minaccia alla biodiversità globale, al pari della perdita di habitat, della caccia e dell’inquinamento.
Sarebbe troppo lungo parlare di ogni singolo caso e dei pericoli che esso pone all’ambiente o anche alla salute umana, per cui mi limiterò a citare i casi più famosi di specie aliene che in Italia stanno portando consistenti danni economici o ambientali.

Le specie aliene italiane

Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis)

Importato nel secondo dopoguerra dal nordamerica per essere rilasciato in parchi cittadini (è molto confidente nei confronti dell’uomo); sta soppiantando lo scoiattolo rosso europeo (Sciurus vulgaris).

Punteruolo rosso della palma (Rhynchophorus ferrugineus)

Coleottero originario del sudest asiatico che risulta una piaga per le popolazioni di palma del mediterraneo. Probabilmente è stato il primo a far conoscere il tema delle specie aliene in Italia.

Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii)

Introdotto a fini di allevamento in Toscana, risulta un competitore per i gamberi di acqua dolce nostrani.

Tartaruga dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans)

Importata dagli USA per sostenere il mercato dell’acquariofilia e poi liberata una volta cresciuta in fiumi e stagni popolati da specie autoctone ora a rischio.

Robinia (Robinia pseudoacacia)

Una leguminosa arborea nordamericana a rapida crescita che ora rappresenta l’elemento principale dei boschi giovani e dei filari tra i campi nel nord della penisola, scalzando le specie di alberi autoctone.

Ambrosia (Ambrosia artemisiifolia)

Una asteracea anch’essa americana che sta diventando per la sua elevata produzione di polline una delle maggiori cause delle allergie primaverili.

Nutria (Myocastor coypus)

Detto anche “castorino”, è un roditore sudamericano importato per la pelliccia in Europa e quindi liberato in seguito alla dismissione degli allevamenti. Ora costituisce una delle maggiori minacce alla stabilità degli argini dei canali artificiali a causa delle gallerie che vi scava.

Articoli correlati
Commenta