L’alterazione delle Granuliti – Le rocce, al contatto con l’atmosfera, subiscono alterazione dovuta agli agenti meteorici. L’alterazione è il processo iniziale che porta alla genesi dei depositi sedimentari e dei suoli e ha come risultato la riduzione in frammenti (degradazione fisica o disgregazione ) a partire dalle rocce compatte, oppure la formazione di nuovi minerali e l’allontanamento in soluzione di elementi chimici facenti parte dei preesistenti (alterazione chimica o decomposizione).
Le Granuliti
Le rocce granulitiche della precedente figura appartengono al settore Sud-Occidentale di un’unità morfologica ben definita, rappresentata dalla Stretta di Catanzaro (vedi cerchio rosso in figura 2). Tali rocce sono fortemente interessate da processi di alterazione fisica e chimica.
Questi processi sono strettamente legati alla chimica e mineralogia della roccia, alle caratteristiche chimiche delle acque interagenti e a fattori climatici che determinano una notevole variazione delle proprietà fisico-meccaniche.
L’alterazione fisica produce e amplifica nella roccia la formazione di fratture e di microfratture, diffuse e pervasive, causate dagli effetti del gelo e disgelo, dagli sbalzi di temperatura e dall’attività neotettonica. Inoltre tali fratture divengono vie preferenziali per la percolazione delle acque meteoriche favorendo lo sviluppo dei processi alterativi anche in profondità.
L’acqua, arrivando sulla superficie della roccia già alterata, penetra all’interno delle fratture avviando il processo di degradazione/alterazione, isolando così grossi blocchi sferici-subsferici di roccia più o meno fresca.

I processi di alterazione chimica, invece, intaccano più nel profondo la roccia originaria in quanto producono, oltre a modifiche della struttura e tessitura, variazioni mineralogiche. Il processo chimico prevalente è l’ossidazione. Tale processo conferisce alle granuliti una colorazione nerastra (figura 1).

Inoltre il clima mediterraneo predispone le granuliti a una leggera alterazione biotica (figura 3) data dalla presenza di muschio sulle superfici delle rocce incrementandone la sua disgregazione.