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Foresta Ubriaca: tutta colpa del permafrost

Per foresta ubriaca intendiamo un insieme di alberi che poggiano su un suolo caratterizzato dal permafrost, ovvero uno strato più o meno spesso di ghiaccio, particolarmente irregolare e talvolta percorso da lastroni e pietre che ne aumentano la complessità. Appena sopra questo particolare sottosuolo, talvolta si sviluppano foreste più o meno estese, in prevalenza di conifere ma tal volta anche di latifoglie adattate ai climi artici i queste zone, e caratterizzate da apparati radicali poco sviluppati in profondità, in quanto non sono in grado di esplorare le zone occupate dal ghiaccio.

Qui gli alberi infatti, crescono in maniera del tutto normale fino al momento in cui viene a verificarsi un periodo con temperature al di sopra delle medie delle zone dove sorgono, spesso dovute al surriscaldamento globale; questo può causare lo scioglimento parziale dello strato di permafrost, modificando così anche le caratteristiche fisiche del suolo stesso.

La combinazione tra alberi caratterizzati da un apparato radicale poco profondo e un suolo particolarmente complesso e irregolare, soggetto a modificazioni strutturali dovute al clima, come la periodica fusione e congelamento dello strato di ghiaccio del permafrost, crea nel soprassuolo caratterizzato da una struttura verticale alquanto insolita.

Infatti, venendo a mancare il ghiaccio solido, viene a mancare anche il supporto alle radici delle piante, queste perciò iniziano a sprofondare nel terreno in maniera disordinata; la parte epigea delle piante, seguendo lo smottamento del terreno assume un portamento non più verticale ma inclinato rispetto al suolo.

Il risultato di questo processo è disorientante

Un’intera foresta formata da piante con fusti non allineati in senso verticale come se gli alberi, dopo una notte brava, non fossero più stati in grado di tornare ai loro posti bene eretti, da qui il nome foresta ubriaca (o drunken forest).

Una foresta ubriaca in Siberia causata dalla fusione del permafrost (Jon Ranson, NASA Science blog).

In seguito, le piante potranno crescere seguendo il loro naturale assetto verticale, seguendo l’innato orientamento geotropistico; questo ulteriore fenomeno porterà gli alberi di queste formazioni ad assumere un andamento sinuoso e ricurvo.

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