Chi, come me, era a Mantova lo scorso fine settimana, oltre a gustarsi una buona fetta di sbrisolona appena sfornata ha potuto assistere anche ai numerosi eventi organizzati per il Food&Science Festival. Gli edifici storici della città dei Gonzaga hanno, infatti, ospitato l’edizione 2019 del festival che ha raccontato la scienza dell’alimentazione attraverso laboratori, conferenze, mostre, spettacoli e percorsi didattici per grandi e piccini. Per chi non c’era, eccone un breve resoconto…mentre per la fetta di sbrisolona posso solo invitarvi a fare un salto a Mantova!
Che cos’è il Food&Science Festival?
È un evento di divulgazione scientifica che vuole condividere con il suo pubblico la conoscenza degli aspetti scientifici, economici e ambientali legati alla produzione e al consumo del cibo che ogni giorno arriva sulle nostre tavole. Proprio per questo motivo, da venerdì 17 a domenica 19 Maggio, le vie mantovane si sono affollate di studenti, professionisti, scienziati, ma anche di genitori che hanno portato i propri bambini a conoscere la scienza degli alimenti. Un vero e proprio momento di condivisione per “coltivare” conoscenza, come recitava la frase stampata sul braccialetto che ogni partecipante poteva indossare subito dopo la registrazione online. Il Festival è gratuito, adatto ad ogni fascia di età e con un approccio divulgativo tale da consentire anche ai non addetti ai lavori di seguire gli eventi senza alcuna difficoltà.
Food&Science: Il sito del Festival
Gli eventi
L’incontro curato dall’Organizzazione Interprofessionale del Gran Suino Italiano sul benessere dell’animale e l’uso degli antibiotici negli allevamenti ha dato il via al Festival con la discussione dei risultati relativi ai numerosi progetti di ricerca in corso su un tema così importante per la salute pubblica. A seguire, una serie di incontri focalizzati sullo sviluppo di una vera e propria connessione tra agricoltura, innovazione e tecnologia da una parte e protezione e prevenzione del territorio dall’altra.
La giornata di sabato, invece, si è aperta con una rassegna stampa a cura dei giornalisti scientifici Marco Ferrari e Roberta Villa che hanno commentato le notizie del giorno coinvolgendo scienziati, agricoltori e divulgatori. Nonostante la pioggia incessante, il Festival ha proseguito la sua giornata in Piazza Alberti con un interessante percorso lungo il sentiero delle scoperte scientifiche che hanno cambiato la vita dell’uomo.
Spostandosi al Teatro Bibiena, invece, si è assistito ad un curioso incontro con la genetica che ha contribuito, nel corso degli anni, al rinnovo varietale delle specie coltivate guidando l’evoluzione dei prodotti alimentari che ogni giorno finiscono nel carrello del supermercato. Sulla stessa linea del cambiamento lo spettacolo interattivo curato dal fisico Alessandro Perniola che ha affrontato il tema delle “Metamorfosi”. Trasformare l’acqua in nuvole oppure il latte in formaggio, burro e panna in pochi minuti ha condotto il pubblico nel mondo della chimica e della fisica con semplicissimi esperimenti alla portata di tutti.
Roberto Battiston ha illustrato egregiamente la costante crescita del settore agroalimentare sottolineando come la raccolta satellitare di dati sia un valido supporto nella produzione del cibo. Infatti, gli agricoltori potranno mappare, monitorare e conoscere meglio il territorio che coltivano e pianificare con maggiore accuratezza le risorse idriche e stagionali impiegate per gli allevamenti.
A cena con Darwin è il titolo dell’ultimo libro di Jonathan Silvertown che lo stesso autore ha presentato al Festival ripercorrendo uno straordinario menù evoluzionistico: dalla necessità di nutrirsi per sopravvivere alla condivisione del cibo come momento di convivialità passando attraverso lo sviluppo del senso del gusto e dell’olfatto.
E chissà cosa ne penserebbe Darwin dei circuiti elettrici commestibili che l’Istituto Italiano di Tecnologia sta mettendo a punto? Mario Caironi, ha presentato i circuiti elettronici biodegradabili che permettono di creare delle etichette intelligenti per gli alimenti. Esse, infatti, consentirebbero un maggior controllo della qualità alimentare lungo la catena di produzione. Inoltre, siccome questi circuiti sono assimilabili dal corpo umano potremmo iniziare a mangiare le etichette dell’alimento riducendo gli scarti.
Il sabato sera del festival si è arricchito con brani inediti, immagini suggestive che i Deproducers e Telmo Pievani (in collaborazione con AIRC) hanno combinato per trasformare una conferenza scientifica in uno straordinario spettacolo serale sul DNA.
La giornata conclusiva del Festival ha visto l’arrivo di numerose famiglie con i proprio bambini per i quali sono stati organizzati diversi laboratori didattici. Tra questi, “La provetta del cuoco” che ha trasformato la cucina in un laboratorio scientifico. Attraverso semplici esperimenti, i bambini hanno imparato le proprietà dei cibi che mangiano, la scienza alla base dei metodi di cottura e il ruolo degli additivi alimentari. Visitando la mostra “Rizosfera” , invece, era possibile imparare a conoscere la vita sottoterrestre perché tutto ciò che vediamo in superficie dipende da ciò che succede sotto i nostri piedi. Ai visitatori è stata data la possibilità di imparare quali sono gli esseri viventi che popolano il sottosuolo, come interagiscono con le radici delle piante e come da esse dipenda la fertilità del suolo.
Simona Castaldi e Paolo Vineis, invece, hanno ampiamente trattato l’influenza dei cambiamenti climatici sull’agricoltura e di conseguenza sulla nostra dieta. Le produzioni animali e vegetali, infatti, incidono moltissimo sulle emissioni di anidride carbonica e sul consumo di acqua. È importante, quindi, sottolineare l’importanza del giusto equilibrio tra salute ed ecosostenibilità per avere una dieta sana senza mettere a repentaglio le risorse del pianeta.
Del tutto singolare l’intervento di Fabio Marroni, biologo computazionale, che con una serie di esempi pratici e divertenti ha illustrato quella che stiamo vivendo oggi e che viene chiamata “Era della metagenomica”. Si tratta di una disciplina molto giovane e moderna che consente di ottenere migliaia di informazioni sulle popolazioni microbiche che popolano un particolare ambiente: dalla maniglia di una porta alla foglia di insalata.
Infine, Dario Bressanini, noto divulgatore scientifico, con il suo “Milk-up” ha intrapreso un viaggio alla scoperta del latte, il primo alimento di cui l’uomo si nutre al momento della nascita. La diversità delle sue molecole, le caratteristiche tecniche e i principi nutrizionali rendono il latte un elemento fondamentale per la crescita. Non tutti i latti sono uguali, ogni mammifero produce un latte con caratteristiche diverse che risentono anche dell’influenza di fattori ambientali e di allevamento. Ma al festival non si parla solo di scienza ma anche di gastronomia e le ricette non sono mancate. Bressanini, infatti, ha dato suggerimenti su come preparare il burro fatto in casa mettendo semplicemente del latte in una bottiglia contenete una biglia di vetro e agitando per qualche minuto. Oppure, usare il latte in combinazione con bicarbonato e zucchero per preparare un invitante “dulche de leche”, una crema dolce tipica dell’Argentina. Insomma, un incontro che non ha lasciato l’amaro in bocca anche grazie agli assaggi di gelato gentilmente offerti alla fine.
L’edizione 2019 del Food&Science Festival ha sicuramente soddisfatto le curiosità di tutte le età grazie ai professionisti del settore che hanno voluto condividere le proprie conoscenze ed esperienze scientifiche. Tre giorni ricchi di eventi culturali e gastronomici per puntare sempre di più la luce su un tema fondamentale per la vita: l’alimentazione. Da tre anni, il Festival ha lo scopo di far capire al pubblico di cosa è fatto il cibo che mangiamo e come ricerca, innovazione, industria e tecnologia cooperino per rendere appetibile e sicuro ogni nostro piatto. Arrivederci alla prossima edizione.