Uno studio appena pubblicato apre all’ipotesi che certi uccelli australiani siano in grado di sfruttare il fuoco naturale per appiccare volontariamente incendi. La capacità di maneggiare il fuoco è una tra le abilità fondamentali che, durante l’evoluzione, ha portato l’uomo a distinguersi dagli altri animali. Il controllo del fuoco si è rivelato un potente strumento per dominare l’ambiente e ha avuto un’importanza fondamentale nello sviluppo delle società umane. Maneggiare il fuoco è un’attività tanto utile quanto difficile. L’uso del fuoco richiede infatti abilità complesse, a cominciare da un eccezionale controllo delle emozioni necessario a vincere una paura innata. Per questo motivo l’uso del fuoco è limitato a poche specie appartenenti al genere Homo, che possiedono le abilità necessarie al suo controllo e utilizzo. Uno studio etnologico appena pubblicato, tuttavia, apre alla possibilità che la capacità di maneggiare intenzionalmente il fuoco non sia una prerogativa esclusiva degli esseri umani.
Lo studio
Pubblicato sulla rivista “Journal of Ethnobiology”, ha analizzato decine di racconti e testimonianze di aborigeni australiani riguardo il bizzarro comportamento di alcuni rapaci locali. Secondo le testimonianze, almeno tre specie di uccelli avrebbero imparato a trasportare nel becco tizzoni accessi (derivanti da incendi naturali) per appiccare il fuoco in altre zone. Si tratta del nibbio bruno (Milvus migrans), del nibbio fischiatore (Haliastur sphenurus) e del falco bruno (Falco berigora). Questo comportamento permetterebbe agli uccelli di procurarsi il cibo più facilmente, approfittando degli animali in fuga dal fuoco.
Lo studio è di carattere etnologico e si basa esclusivamente su testimonianze orali non suffragate da fotografie, filmati o altre prove. Per questo motivo le conclusioni vanno accolte necessariamente con notevole scetticismo e lo studio, da un punto di vista del comportamento animale, lascia un pò il tempo che trova. Solo una campagna di osservazione intensiva e mirata potrebbe confermare o smentire le testimonianze raccolte.
Considerazioni
Questo studio, tuttavia, può essere di stimolo per alcune riflessioni su un tratto caratteristico del genere Homo e della nostra specie. Le modalità che portarono l’uomo al controllo del fuoco non sono chiare. Forse alcuni individui perdettero la naturale paura di questo elemento, imparando a controllarlo. Questo potrebbe essere anche il caso degli uccelli australiani, se lo studio venisse confermato da dati empirici. Un’altra spiegazione per il controllo del fuoco richiama però un tratto tipicamente umano.
All’origine del controllo del fuoco potrebbero non esserci individui privi dell’innata paura di questo elemento, ma bensì dotati di un’estrema capacità di controllare i propri istinti. La padronanza di se è un tratto tipicamente umano: la capacità del pensiero razionale di prevalere sugli istinti contribuisce a rendere la nostra specie quella che è, e la padronanza del fuoco fu probabilmente una delle prime, e tra le più importanti, conquiste derivate da questo nostro tratto.
Se questa capacità è davvero, come probabile, alla base della conquista del fuoco da parte dell’uomo, lo studio appena pubblicato fornisce apre ad un’intrigante domanda: è possibile che anche altri animali possano avere sviluppato, seguendo ovviamente modalità completamente diverse, il controllo dei propri istinti che tanto associamo alla nostra specie? A prima vista pare improbabile, ma lo studio del comportamento animale ci ha abituati a frequenti sorprese.
Lo studio è liberamente accessibile a questo link
Fonte: Bonta, M., Gosford, R., Eussen, D., Ferguson, N., Loveless, E., & Witwer, M. (2017). “Intentional fire-spreading by “Firehawk” raptors in Northern Australia.” Journal of Ethnobiology, 37(4), 700-718.