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Dsup: una proteina difende i tardigradi dalle radiazioni

I tardigradi sono animali tanto piccoli quanto indistruttibili. Poco tempo fa un trio di ricercatori giapponesi ha scoperto la loro capacità di rianimarsi dopo trent’anni di congelamento. Adesso pare che resistano anche ai raggi X. La notizia desta parecchio scalpore visto che i raggi X, anche detti radiazioni ionizzanti, sono potentissimi agenti mutageni che danneggiano irreparabilmente il Dna causando gravi mutazioni.

È già noto che i tardigradi possano sopravvivere a condizioni ambientali estreme

Resistono alla totale disidratazione, non muoiono a temperature molto elevate e sono immuni al vuoto dello spazio. Inoltre, come accennato all’inizio, un’altra facoltà scoperta di recente è quella di “risorgere” dopo trent’anni di congelamento. Eppure i tardigradi non sono alieni, come qualche complottista da quattro soldi vorrebbe far credere. Li ha creati lo stesso pianeta da cui ci siamo evoluti noi. Questo li rende ancora più affascinanti.

Ora, un gruppo di ricercatori giapponesi ha sequenziato interamente il genoma della specie in assoluto più “tosta” fra i tardigradi: Ramazzottius varieornatus. I risultati della ricerca, usciti su Nature Communication, individuano molte altre capacità oltre a quelle già note. Tra queste viene segnalata dai ricercatori una proteina che difende i tardigradi dalle radiazioni.

La proteina Damage suppressor

O più semplicemente Dsup, soppressore del danno – perché è in grado di riparare i danni al Dna causati sia dalla disseccazione che dalle radiazioni. Secondo gli scienziati giapponesi la proteina si sarebbe quindi evoluta per difendere gli animali dalla disseccazione ma, per una strana legge della natura, funziona anche come scudo contro i raggi X.

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Eppure le novità non finiscono qui. Infatti gli autori della scoperta hanno inserito la proteina Dsup nel Dna di cellule umane in provetta e hanno poi bombardato le cellule con i raggi X. Stranamente il Dna umano è stato danneggiato solo per il 40%. Un valore che, a detta dei ricercatori, è molto basso rispetto al danno che avrebbero ricevuto le cellule normali senza Dsup.

Considerazioni

Forse in un futuro non troppo remoto la chiave della colonizzazione dello spazio sarà proprio la creazione di individui geneticamente modificati che produrranno da soli la speciale proteina. Il grande problema dei lunghi viaggi spaziali è infatti la massiccia esposizione alle radiazioni che danneggerebbe gravemente gli astronauti prima di arrivare a destinazione. Ma tutto questo non è ancora verificabile né realizzabile, quindi appartiene ancora alla fantascienza.

Riferimenti: Nature

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