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Drago di Komodo (Varanus komodoensis)

Il drago di Komodo (Varanus komodoensis) è un rettile appartenente all’Ordine degli Squamati, al Sottordine dei Sauri e alla Famiglia dei Varanidi. Il suo areale comprende solo alcune isole indonesiane fra cui principalmente quella di Komodo.

Descrizione

E’ un feroce predatore che può raggiungere i 2 metri di lunghezza ed il peso di 70 kg. Non è un caso che l’abbiano chiamato ”drago”, infatti è un predatore che sembra veramente sbucato dalla preistoria. Non a caso è la lucertola più grande e letale del pianeta.

Le dimensioni sono forse dovute a quelle dei suoi antenati ma molto probabilmente si tratta di gigantismo insulare. Questo è un fenomeno biologico che consiste nel continuo aumento di dimensione di una specie in un habitat isolato. In questo caso, è dovuto sopratutto in risposta ad una condizione di assenza di predatori, quindi il drago di Komodo si è evoluto per occupare una nicchia ecologica rimasta vacante.

E’ un predatore alfa, è in cima alla catena alimentare. Preda e non viene predato da nessun’altra specie. Generalmente vive solitario e preferisce luoghi caldi e secchi. Frequenti ambienti erbosi aridi ma anche savane e foreste tropicali.

Biologia

Come tutti i rettili ha un metabolismo lento, talvolta resta al sole per ore al fine di scaldare il sangue e velocizzare alcune attività fisiologiche come la digestione. Per questo motivo è una specie dall’attività generalmente diurna. E’ una specie abbastanza longeva, infatti molti esemplari raggiungono i 30 anni senza troppi problemi.

Riproduzione

I maschi lottano ferocemente per accaparrarsi e conquistare territorio e femmine. Dopo l’accoppiamento la femmina depone circa venti uova che si schiudono dopo 20 mesi. Curiosamente, la femmina a volte può deporre uova senza venire fecondata, da queste nasceranno solo maschi. Questa peculiarità è una strategia usata molto raramente, spesso quando c’è bisogno di colonizzare molto velocemente un habitat.

Una volta nati, i piccoli dovranno affrontare molte prove ma il grande problema sono decisamente i suoi simili. I draghi adulti infatti sono soliti predare esemplari più giovani. D’altro canto, i piccoli possono nascondersi sugli alberi dove gli individui più adulti non riescono ad arrivare.

Alimentazione

Si nutrono per lo più di carogne ma sono capaci di cacciare animali anche molto più grandi di loro come cervi, cinghiali e bufali.

Come li uccidono? Il drago di Komodo è dotato di gengive che si lacerano ogni volta che mangia, la presenza costante di sangue nella bocca rende la sua saliva un vero e proprio cocktail di germi e batteri altamente tossici.

Recentemente è stato scoperto che possiede vere e proprie ghiandole velenifere. Il veleno non è letale come quello dei serpenti ma ha un effetto lento e costante. I maschi in genere attaccano in gruppo e dopo aver morso la preda, la seguono aspettando che il veleno faccia effetto. Quando la preda è troppo debole per reagire, la aggrediscono finendola.

Curiosità

Grazie al loro lento metabolismo, i draghi possono sopravvivere mangiando anche una sola volta al mese. Calcolando però che possono ingurgitare una quantità di cibo pari all’80% del loro peso corporeo in un solo pasto.

Conservazione

E’ a rischio estinzione, sebbene ne rimangono 5000 esemplari, le femmine in grado di riprodursi sono poche centinaia. Il contatto ravvicinato con l’uomo causa una convivenza che spesso vede crearsi situazioni pericolose. I draghi infatti spesso si infiltrano nei villaggi ”catturando” animali domestici o bambini.

Approfondimento sul drago di Komodo: Quando lo Hobbit incontrò Smaug nella vita reale

Fonte Davide Rufino
Via Canale YT
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