Quando è avvenuta la domesticazione del cane? Purtroppo nessuno lo sa con certezza. Ai tempi dell’etologo Konrad Lorenz, la domesticazione del cane era stata stimata intorno ai 10.000 anni fa. É da notare però che negli anni 50/60 del ‘900, proprio grazie alle riflessioni di questo famosissimo etologo, si diffuse la convinzione che le diverse razze di cane discendessero dal lupo e dallo sciacallo dorato. Quest’ipotesi è rifiutata dalla genetica moderna, che supporta l’idea che le razze moderna di cane discendano tutte da antenati lupini.
La domesticazione del cane ha avuto sicuramente dei risvolti positivi nella storia dell’uomo. La quantità di cani è infatti stata stimata intorno ai 500 milioni di individui su scala globale (2012) e hanno quindi un peso a dir poco rilevante nelle società umane. Oggi, grazie ai progressi della genetica, possiamo affermare che il cane si è evoluto da una o più forme di lupo arcaico[1].
Fino a tempi piuttosto recenti questo animale è stato selezionato per generare razze adatte a svolgere determinati compiti. Tra queste ci sono le razze “modellate” per la caccia (es. Spinone italiano), la guerra (es. Chow chow), la compagnia (es. Shitzu) e la cura del bestiame (es. Pastore maremmano).
Fossili di canidi – Quando
Il lupo-cane ancestrale, da cui derivano le moderne razze canine, probabilmente risale a circa 40.000 anni fa[2], intorno al Paleolitico Superiore. Attualmente gli studiosi propendono per un’origine multiregionale del cane, quindi una domesticazione ripresa più volte in diverse parti del mondo[3, 4]. Le aree papabili della domesticazione del cane sono l’Europa e l’Asia occidentale. Due reperti canini hanno ricevuto un grande interesse nel mondo accademico.
Nel sito di Goyet Cave, in Belgio, è stato ritrovato un cranio di canide insieme a molti altri resti di fauna. Il cranio è stato datato intorno ai 36.000 anni fa e alcuni autori suggeriscono che le radici del cane moderno siano da ricercarsi nella zona europea[4].
Nel sito di Razboinichya, nelle Altai Mountains (zona siberiana), è stato ritrovato un cranio di canide che sembra essere la forma intermedia tra quella del lupo e del cane domestico. Per tanto, secondo alcuni autori, la domesticazione del cane deve essere ricercata in Asia[3, 7, 8].
Grazie a questi ritrovamenti si sta rafforzando la convinzione che la domesticazione del cane sia stata un evento multi-regionale, cioè che non è avvenuto in un singolo luogo e in un determinato momento, ma a più riprese. Questo pensiero è supportato dalle analisi genetiche sul DNA mitocondriale di alcuni resti antichi di canide[1], le quali dimostrerebbero che il cane domestico si è sviluppato da diverse forme di lupo. Alcune ricerche sono entrate nel vivo del problema, dimostrando che i cani domestici deriverebbero da una o più forme di lupo arcaico ormai estinto, che si sarebbero staccate dal ramo evolutivo dei lupi moderni. In poche parole, cani e lupi sono due gruppi monofiletici, con due distinti flussi genetici[3].
Le prime fasi della domesticazione del cane – Come
Questa è probabilmente una di quelle domande che non avranno mai una risposta. L’unica cosa che possiamo fare è limitarci ai pochi resti che riusciamo a rinvenire, per poi costruire intorno a queste testimonianze delle possibili ipotesi.
L’ipotesi più accreditata è quella che comporta un avvicinamento nel tempo dei lupi arcaici nei dintorni di alcuni “villaggi” umani (auto-domesticazione). Nel tempo gli umani avrebbero accettato questi animali, tanta da permettergli di vivere nei villaggi[5]. Questa soluzione porta dei benefici ad entrambe le specie: gli uomini possono godere di una protezione maggiore da aggressori ed animali selvatici; i “lupi” ottengono riparo e cibo. Un rapporto di tipo mutualistico, anche se il termine è fortemente dibattuto in questo contesto[6]. Inoltre, considerando la dieta dei lupi moderni, è plausibile che uomo e lupo arcaico si contendessero le stesse prede e che quindi ci fossero delle situazioni di conflitto tra le due specie.
Nel tempo, i protocani nei villaggi avrebbero sfruttato una nuova nicchia ecologica, quella antropica, che stabiliva una barriera per le popolazioni lupine non confidenti con l’uomo: un fenomeno che avrebbe sfavorito il flusso genetico al di fuori di questa popolazione. L’insieme di queste circostanze, unita alla forte pressione antropica causata dal processo di selezione artificiale, avrebbero portato alla creazione delle prime razze canine.
Domesticazione del cane – Perché
I vantaggi possono essere stati molteplici ma è difficile dimostrarli, dato che non abbiamo delle vere e proprio testimonianze.
- Benefici per l’uomo: Protezione dei villaggi; caccia condivisa; fonte di cibo.
- Benefici per il “cane”: Ambiente scarso di competitori; alimentazione garantita.
Ai benefici per l’uomo possiamo anche aggiungere un elemento più emotivo e spirituale. Infatti, diverse sepolture come quelle di Eynan[9] o di Bon-Oberkassel[4], che risalgono al Paleolitico Superiore e in cui degli umani sono stati sepolti con resti di cane, dimostrerebbero quanto i cani fossero già importanti per l’uomo, non solo da un punto di vista prettamente funzionale ma emotivo e/o spirituale.
Conclusione
I gruppi umani hanno dato origine a un nuovo tipo di nicchia ecologica, quella antropica. Al che molti animali l’hanno sfruttata, lupi arcaici compresi, e la stanno sfruttando tutt’ora. Per qualche motivo, l’uomo ha accettato questi animali e li ha consapevolmente o inconsapevolmente selezionati fino a ottenere le prime, antiche razze di cane. Il risultato di questo processo è oggi sotto allo sguardo di tutti: è la pletora di razze che abbiamo creato in un tempo così breve, forse in 30.000 anni. La pressione della selezione artificiale ha generato un animale davvero “a misura d’uomo”, mostrandosi così uno strumento potentissimo della specie umana.
Referenze
- Björnerfeldt S, Webster MT, Vilà C – Relaxation of selective constraint on dog mitochondrial DNA following domestication – Genome Research, 16(8):990–994(2006)
- Freedman AH et Al. – Genome sequencing highlights the dynamic early history of dogs – PLoSGenet; 10(8)(2014).
- Frantz LAF et Al. –Genomic and archaeological evidence suggest a dual origin of domestic dogs – Science, 352(6290):1228-1231 (2016).
- Germonpré M, Sablin MV, Stevens RE, Hedges REM, Hofreiter M, Stiller M, Després VR – Fossil dogs and wolves from Palaeolithic sites in Belgium, the Ukraine and Russia: osteometry, ancient DNA and stable isotopes – Journal of Archaeological Science, 36(2):473-490 (2009).
- Larson G, Burger J – A population genetics view of animal domestication – Trends in Genetics, 29(4), 197-205(2013)
- Zeder MA – Core questions in domestication research – PNAS, 112 (11): 3191-3198(2015)
- Ovodov ND, Crockford SJ, Kuzmin YV, Higham TFG, Hodgins GWL, van der Plicht J – A 33,000-Year-Old Incipient Dog from the Altai Mountains of Siberia: Evidence of the Earliest Domestication Disrupted by the Last Glacial Maximum – PLOS ONE, 6(7) (2011).
- Losey RJ, Garvie-Lok S, Leonard JA, Katzenberg MA, Germonpré M, Nomokonova T, Sablin MV, Goriunova OI, Berdnikova NE, Savel’ev NA – Burying Dogs in Ancient Cis-Baikal, Siberia: Temporal Trends and Relationship with Human Diet and Subsistence Practices – PLOS ONE, 8(5) (2013).
- Davis SJM, Valla FR – Evidence for domestication of the dog 12,000 years ago in the Natufian of Israel – Nature. 276:608-610 (1978).