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Dinoflagellati

dinoflagellati (dal greco δῖνος dînos, “vortice”, e il latino flagellum, “flagello”, “frusta”), noti anche come pirrofite, peridinee o dinoficee, sono organismi eucarioti unicellulari acquatici  per lo più flagellati che assieme ai Ciliati e agli Apicomplexa, appartengono al supergruppo degli Alveolata.

Classificazione scientifica

Dominio Eukaryota
Regno Protista
Superphylum Alveolata
Phylum Dinophyta
Classe Dinophyceae
Classi Dinophyceae

Circa la metà della 4000 specie marine e dulcicole di dinoflagellati sono provviste di cloroplasti e rappresentano importanti produttori primari. I cloroplasti in questione differiscono tra loro in quanto derivano da endosimbiosi con tre taxa differenti di cellule fotosintetiche.

Di norma questi organismi assumono un colore rosso-bruno dovuto al pigmento xantofillico peridinina, questa è una caratteristica non da poco se contiamo che questi organismo sarebbero incolori come gli euglenoidi.

dinoflagellati

Struttura

I dinoflagellati hanno due flagelli. Uno è attaccato quasi alla metà del corpo, è posteriore ed è accolto in un solco denominato sulcus. Il secondo è trasversale e giace anche esso in un solco, il cingulum. Il flagello trasversale consente movimenti rotatori mentre il primo permette l’avanzamento.

Questi organismi sono dotati di un vacuolo contrattile, detto pusula, che si schiude alla base dei due flagelli. Vedendo un dinoflagellato la prima cosa che notiamo è un grande rivestimento, si tratta di uno scheletro chiamato teca. 

La teca può essere utile a classificare i dinoflagellati in quanti il suo spessore distingue vari generi, una teca sottile e flessibile è tipica di un dinoflagellato non corazzato mentre una teca spessa e multi-piastrata è tipica dei corazzati.

Diversità dinoflagellati

Tra i dinoflagellati esiste una netta diversità infatti ne esistono dia fotoautotrofi che eterotrofi e sia incolori che pigmentati. Come si procaccia del cibo? Ovviamente è difficile da immaginarselo eppure non è un cattivo ”cacciatore”. La preda è catturata tramite pseudopodi e ingerita in un’apertura orale nei pressi del sulcus.

Zooxantelle

Queste sono un tipo di dinoflagellati simbionti che vivono in stretto rapporto, mutualistico per la precisione, con i coralli. Questo rapporto è indispensabile, senza l’apporto dei dinoflagellati sarebbe difficile veder crescere un ecosistema corallino.

maree rosse

Le maree rosse: Gymnodinium e Gonyaulax

Questo fenomeno è causato da un eccessivo proliferamento di queste specie marine che, guidate da un sicuro accumulo di sostanze stimolanti, iniziano a riprodursi alla qualunque. Tuttavia il colore può essere dei più disparato e non solo rosso, questo varia in base ai pigmenti presenti negli organismi.

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Da non perdere: I dinoflagellati sono dotati di occhi

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