Se le feci sono scarti della digestione che gli animali espellono tramite la defecazione[1], per alcuni esseri viventi fungono da alimento o da fertilizzanti, favorendo così il ricircolo dei nutrienti sul nostro pianeta. L’uomo lo sa da tempo, così usa lo sterco bovino nei campi come concime. Le feci sono anche utili alla scienza per studiare e conservare la natura, dal momento che consentono di rintracciare specie difficili da osservare direttamente e di ricavare diverse informazioni sugli animali che le hanno prodotte, come il loro DNA, di cosa si alimentano, il livello di alcuni ormoni come quello dello stress e quelli legati alla riproduzione.
La cacca fossile (gli escrementi fossili si chiamano coproliti) permette agli studiosi di indagare il passato; ad esempio, grazie a feci fossili abbiamo scoperto che i nostri antenati mangiavano insetti[1]. Ma le feci forniscono anche indizi per indagare la salute umana e di altri animali[3].
Defechiamo circa una o due volte al giorno, espellendo, in media, tra i 100 e i 250 grammi di feci. Quindi, la cacca è molto familiare a tutti noi[1], eppure spesso non ne sappiamo molto. Scopriamo di cosa è composta, quali elementi la portano a puzzare e altre curiosità sull’argomento.
Composizione delle feci
Sin da bambini ci insegnano che con la cacca eliminiamo sostanze tossiche o superflue. Tuttavia, oltre a questi elementi di scarto, con le feci si espellono anche altre sostanze.
La composizione dei nostri escrementi include:
- Acqua al 75%.
- Microrganismi, sia vivi sia morti, al 7,5%. Questi derivano dal microbiota intestinale, l’insieme di microrganismi che abita il nostro tratto digerente che ha instaurato con noi un rapporto di reciproco vantaggio: potenzia il nostro sistema immunitario, aiuta la digestione e produce sostanze utili, ottenendo, grazie a noi, nutrimento. Si stima che nelle feci vi siano circa 30mila miliardi di microrganismi (pari a circa un terzo delle nostre cellule), soprattutto batteri.
- Materia organica non digeribile derivante dal cibo per un altro 7,5%. In questa categoria rientrano le celebri fibre alimentari.
- Colesterolo e altri grassi al 3% circa.
- Sostanze inorganiche, come fosfato di calcio e zinco, al 3% circa.
- Proteine, come enzimi digestivi (le molecole che velocizzano la scomposizione di alcuni alimenti), allo 0,03% circa.
- Ci sono anche cellule morte del tratto intestinale, leucociti (globuli bianchi) morti e bilirubina. Quest’ultima è una molecola giallo-rossiccia che deriva dalla degradazione dell’emoglobina ed è la responsabile del colore marrone delle nostre feci[1, 4].
La composizione e il colore delle evacuazioni possono variare in base a diversi fattori, tra cui la dieta, la velocità del transito nel tratto intestinale (che comporta maggiore assorbimento dei nutrienti e dell’acqua quanto più è lenta) e la diversità di specie di microrganismi in simbiosi con noi. Una maggiore varietà nel microbiota intestinale, infatti, è associata a una maggiore salute del nostro tubo digerente[5].
Studiare questi fattori è utile per scoprire eventuali patologie intestinali. Tuttavia, non è sempre possibile valutarli in laboratorio. Per questo motivo sono state inventate delle scale di valutazione delle feci che si basano sul loro aspetto[5, 6].
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Scala delle feci di Bristol
Tra le classificazioni degli escrementi più usate in ricerca e in ambito clinico c’è la scala di Bristol (Bristol Stool Form Scale), che divide la cacca in sette tipi:
- separata in pezzetti duri, difficili da evacuare;
- a forma di salame, formata da grumi uniti tra loro e molto evidenti;
- sempre a forma di salame, ma meno dura, con crepe sulla superficie;
- a forma di salsiccia, liscia e morbida;
- suddivisa in pezzi morbidi, facili da espellere;
- a pezzi pastosi, simili a fiocchi;
- liquida.
Tipi di feci secondo la scala di Bristol. Immagine di Cabot Health, Bristol Stool Chart, modificata e condivisa secondo la licenza CC BY-SA 3.0.
I tipi 3, 4 e 5 sono i più diffusi nelle persone sane, mentre i tipi 1 e 2 indicano un transito intestinale troppo lento e i tipi 6 e 7 uno troppo veloce, che non consente un sufficiente assorbimento dei nutrienti presenti negli alimenti[6].
Perché la cacca puzza?
I nostri organismi, attraverso la respirazione e i nostri fluidi corporei, rilasciano più di 2mila composti organici volatili (COV o VOC, in inglese). Si tratta di sostanze chimiche gassose che, in parte, contribuiscono anche all’inquinamento atmosferico. Nelle nostre feci ne sono contenute più di 400. Essenzialmente, l’odore che associamo alle feci è dovuto a una parte di queste, derivanti dal metabolismo batterico che si svolge nel nostro intestino.
In particolare a:
- scatolo (3-metilindolo);
- mercaptani[1]. Alcune di queste sostanze sono note per essere prodotte da animali come puzzole e moffette;
- indolo (o benzopirrolo). Curiosamente, questo ingrediente viene utilizzato anche nei profumi! In effetti non è puzzolente: si può trovare anche negli oli delle piante di gelsomino e di arancio;
- solfuro di idrogeno[1], composto molto tossico (ma presente in quantità minime).
Avete presente quanto puzza la cacca dopo i cenoni delle feste? Carne, latticini e alcolici rendono le evacuazioni più maleodoranti di quelle di chi ha diete a prevalenza vegetale, in quanto contengono solfati oppure, in grandi quantità, risultano più difficili da digerire. L’alcol, inoltre, può interferire con l’attività intestinale. Anche il consumo di medicinali, integratori, alcuni zuccheri e la presenza di alcune malattie possono contribuire a rendere le feci più fetide[2, 6].
Ma perché percepiamo le feci come puzzolenti? Una sostanza chimica non puzza di per sé: è tutta una questione di strutture anatomiche del sistema olfattivo e di interpretazione cerebrale. La nostra percezione della gradevolezza degli odori varia da cultura a cultura, in base alla persona e a seconda dell’età. E, naturalmente, ci sono differenze da specie a specie: possiamo pensare ai cani, che sembrano molto meno restii di noi a odorare escrementi. È possibile che, come per altri animali, il disgusto provocatoci dalle feci ci difenda da possibili parassiti e patogeni in essa contenuti[7].
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E la cacca degli altri animali?
Anche per quanto riguarda le altre specie animali, generalmente, la principale componente delle feci è l’acqua. Spesso esse contengono anche elementi ben visibili che rispecchiano quanto mangiato dall’animale – un aspetto che rende molto interessante visitare il Museo Nazionale della Cacca (situato a Sandown, nell’Isola di Wight, Gran Bretagna)[2].
Le feci dei mammiferi carnivori contengono i resti degli animali di cui si nutrono, come penne, unghie ed esoscheletri[8] Lo stesso vale per altri predatori, come i corvi, nelle cui deiezioni è possibile trovare piccole ossa o ali di coleotteri[2]. In generale, però, il guano degli uccelli non è facilmente distinguibile da specie a specie: presenta una componente solida e marroncina di alimenti non digeribili (le feci propriamente dette) e una liquida e bianca poiché sono espulse insieme all’urina, ricca di muco, e agli urati, cristalli di una sostanza (l’acido urico) di colore bianco[8].
Le fatte dei mammiferi erbivori (prodotte in quantità notevoli, poiché mangiano molto) sono ricchissime di fibre. Le feci degli animali onnivori, come volpi e faine, hanno una composizione variegata. In autunno e inverno, quando le prede scarseggiano, è frequente osservare differenti colori nei loro escrementi, a seconda dei frutti e dei semi di cui si sono cibati. Ad esempio, è possibile trovare cacca viola se l’animale si è nutrito di bacche come mirtilli e more[8].
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Referenze
- Encyclopedia Britannica, 2015. Feces.
- Silver K., 2016. Five surprising uses of poo. BBC Earth.
- Blake M. R., Raker J. M. & Whelan K., 2016. Validity and reliability of the Bristol Stool Form Scale in healthy adults and patients with diarrhoea-predominant irritable bowel syndrome. Aliment Pharmacol Ther 2016; 44: 693–703. DOI: 10.1111/apt.13746
- Barbosa M. R., 2012. Chemical composition and formation of human feces – problems and solutions of large mergers demographics in developing countries. Tenth International Symposium on Recent Advances in Environmental Health Research. Oral Presentation.
- Vandeputte D., Falony G. et al., 2016. Stool consistency is strongly associated with gut microbiota richness and composition, enterotypes and bacterial growth rates. Gut 2016;65:57-62.
- Shiffer E., 2019. Why Does Poop Smell?
- Hoover K.C., 2010. Smell with inspiration: the evolutionary significance of olfaction. Am J Phys Anthropol. 2010;143 Suppl 51:63-74. DOI: 10.1002/ajpa.21441. PMID: 21086527.
- Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Escrementi.